Tu sei qui: Economia e TurismoNaldi processa il Napoli
Inserito da (admin), martedì 6 maggio 2003 00:00:00
«Basta con gli alibi»: poche, ma ferme e chiare, le parole di Naldi a Colomba ed alla squadra durante il processo. Immediata la replica del tecnico e dei giocatori: «Presidente, le promettiamo un impegno straordinario e garantiamo a lei ed alla città che il Napoli si salverà». Naldi processa Colomba e la squadra. Lo fa nel suo studio al Centro Paradiso di Soccavo. Decide di far svolgere il processo in un modo certamente originale. Dopo aver parlato con Colomba, chiama i calciatori singolarmente o, al massimo, a gruppetti di 2-3-4 unità. Inizia con Colomba alle 17.40; finisce con i due capitani della squadra, Stellone e Bonomi, alle 19.40. Due ore di faccia a faccia, in cui il patron chiede conto di quanto sta avvenendo, dei risultati avversi, di certe scelte di formazione se non altro incomprensibili, delle figuracce rimediate, di una classifica mortificante, del serissimo rischio di precipitare in serie C, della preoccupazione di passare alla storia come gli uomini della vergognosa caduta, forse della scomparsa del Napoli. Naldi arriva al Centro Paradiso quando l'allenamento è ancora in corso. Dà uno sguardo al campo, chiede ragguagli a Carlo Iuliano, poi raggiunge il diggì Nicola de Leva ed il diesse Giorgio Perinetti. Prima dell'allenamento, Perinetti aveva discusso nello spogliatoio con Colomba e con i calciatori. Aveva parlato per circa 30 minuti "a titolo personale", facendo comprendere che, di lì a poco, sarebbe giunto il presidente. Con Perinetti si era discusso anche del possibile ripescaggio delle squadre retrocesse: «So che Aliberti ha detto che spera che scendano in C squadre importanti, per far sì che possa esserci il ripescaggio. Ovvero, si augura che scendiamo noi ed il Genoa». Davvero ci sarà questo ripescaggio? «Sento tante chiacchiere in giro. Non posso confermarlo che ci sarà, ma neanche escluderlo». L'allenamento finisce alle 17.30, dopo che Colomba ha anche provato ad abbozzare una formazione: Manitta; Saber, Baldini, Savino, Bocchetti; Martinez, Vidigal, Marcolin, Pasino; Stellone, Dionigi. D'Angelo è in permesso. 10 minuti, roba da doccia a secco, e Colomba è il primo ad avviarsi verso lo studio di Naldi. Vi resterà dentro per 20 minuti, durante i quali c'è addirittura chi ipotizza un suo esonero, ma è solo una boutade. Quando Colomba lascia Soccavo, a bordo della sua Ford Ka di color rosso, il suo volto è nero. Naldi non deve essere stato tenero, incominciando dal tecnico. È la volta dei calciatori. Il patron parla prima ai giovani ed a quelli che hanno giocato poco a causa degli infortuni. Il primo a lasciare Soccavo è Russo (ore 18.05), poi è la volta di Troise, Stendardo e Pavon, quindi Floro Flores. Ecco Villa: sono le 18.33. 7 minuti e vanno via alcuni di quelli che contano: a seguire, Vidigal, Dionigi, Marcolin, Baldini e Bocchetti. Alle 18.46, è l'auto di Mancini che varca il cancello. 4 minuti dopo, è l'altro portiere, Manitta. Trascorrono altri 5 minuti ed è un gruppetto ad uscire: Saber, Montezine, Gragnaniello. Poi, Sesa e Pasino. Chi è rimasto con Naldi? Si interrogano i 3 cronisti rimasti a Soccavo. Ecco Montervino e con lui c'è Martinez. Sono le 19.06. Si va verso le due ore di processi personalizzati, o quasi. All'appello mancano soltanto Stellone e Bonomi. I due capitani sono gli ultimi ad essere ascoltati. Vanno via alle 19.40. Con loro, anche la pattuglia della Polizia che ha vigilato sulla tranquillità dell'allenamento. Naldi spera che la reazione di Colomba e della squadra sia all'altezza del compito che li attende.
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