Tu sei qui: Economia e TurismoMagliocco affonda una Cavese inguardabile
Inserito da (admin), lunedì 12 aprile 2010 00:00:00
Una Cavese inguardabile esce sconfitta dal “Viviani” e deve rivedere i suoi piani ambiziosi. L’approccio alla gara del Potenza è, sulla carta, quello che doveva essere della Cavese. L’azione del vantaggio rossoblù, “svelta” come l’impostazione tattica, è da manuale del calcio: Frezza-Prisco-Magliocco, tutto di prima e sventola del siciliano, sul tacco del centravanti, imprendibile per Russo.
Il 3-4-3 di Stringara (in tribuna per squalifica) è abbastanza prevedibile, anche se l’inserimento dal primo minuto di Berretti e Lagnena sorprende tutti. La posizione di Favasuli dovrebbe impensierire Berardi e Chiavaro, che al contrario chiudono bene. Tanto che il tecnico cambia subito atteggiamento: Scartozzi va a proteggere la difesa e Favasuli si affianca a Berretti nel supporto alle due punte. Ma di grossi sussulti, eccettuata una punizione lenta di Radi (21’), non ce ne sono. Berretti fatica ad entrare nel match e Vincioni decide per il cambio: Santarelli, per l’ex di turno, va a destra; Lagnena dal lato opposto, con Bacchiocchi e Scartozzi centrali, Favasuli ha spazio di agire per vie centrali, protetto dai due compagni.
E’ il terzo cambio tattico campano nel giro di 30 minuti. Ma la questione è mentale e la Cavese per tutto il primo tempo non c’è. E’ irrisoria la facilità con la quale il Potenza, ultimo e già retrocesso, per cui presumibilmente demotivato, controlla gli ospiti. Nell’intervallo Stringara cambia ancora: fuori Lagnena, dentro Cruz, che fa il centravanti con ai lati Schetter e Turienzo. La difesa resta a tre, mentre il centrocampo si compone con Favasuli a sinistra, Bacchiocchi e Scartozzi centrali e Santarelli a destra. Di benefici non se ne vedono, se non per un possesso di palla maggiore che resta infruttuoso.
Cruz viene messo giù da Taccola in area dopo un buon controllo, con un intervento ai limiti (12’), ed è proprio il baby che conferisce qualche spunto in più agli abulici cavesi. L’ultima carta di Stringara è Insigne: è il quarto attaccante che fa tornare la Cavese a quanto accaduto negli ultimi minuti della precedente sfida col Taranto. Ma non con lo stesso risultato. In alcuni frangenti il Potenza addirittura può permettersi il lusso di palleggiare tra reparti, senza il minimo contrasto da parte degli avversari. C’è tempo anche per il rientro, dopo sei mesi di infortunio, di Aquino e per un colpo di testa di Turienzo (30’), il più pericoloso dei suoi. Nel finale Evangelisti (37’) sbaglia, praticamente a porta sguarnita, il colpo del 2-0, proprio come Giannusa al 4’ di recupero.
Vincioni ammette: «Ora dobbiamo guardarci le spalle»
La delusione non è nemmeno esagerata, perché alla Cavese, che nel girone di ritorno ha fatto 22 punti, può capitare di steccare una partita. In sala stampa si presenta il tecnico in seconda, Vincioni. Stringara ha seguito la partita dalla tribuna centrale, per via della squalifica, si è avvicinato ai suoi soltanto poco prima dell’avvio della ripresa, attraverso un cancello, quantomeno per far notare le tante cose che non erano andate bene nei primi 45’. Ma anche nella ripresa il trend non è cambiato. Anzi Vincioni, ovviamente su indicazione di Stringara, ha dovuto cambiare molto spesso l’assetto tattico.
In sintesi, questo il pensiero dell’allenatore: «Subire un gol dopo 5 minuti ha scombussolato tutti i nostri piani. Però dal punto di vista dell’impegno e nell’arco di un discorso più generale sul rendimento recente della squadra, non possiamo assolutamente rimproverare niente a nessuno». Vincioni non può negare, però, che le prospettive sono cambiate e che c’è rammarico per non aver sfruttato a dovere la possibilità di reinserirsi nella lotta playoff. «Adesso è inevitabile: dobbiamo guardarci alle spalle. Già domenica abbiamo uno scontro diretto con l’Andria, che in questo momento è dietro di noi e che dobbiamo battere per allargare il solco sulla zona che scotta. Certo, pensavamo di poter fare risultato a Potenza e fare altri discorsi, ma ora dobbiamo pensare di raccogliere più punti possibili subito per la salvezza senza i playout».
Questo non vuol dire, però, che l’atteggiamento messo in campo dai suoi sia stato da condannare: «Assolutamente no - spiega Vincioni - pensavamo di trovare di fronte proprio questo Potenza. Lo avevamo visto bene anche a Foggia, giovedì scorso. Una squadra attenta, rabbiosa e di ottima qualità, guidata da un bravissimo allenatore. Non posso dire di aver visto una squadra rilassata. E’ stata solo un problema di avvio di match, proprio come ci era successo a Ferrara». Un po’ come dire che la Cavese, per vincere una partita, non deve sbagliare nulla, anche dal punto di vista delle scelte tattiche. E Vincioni non rinnega quelle iniziali del “Viviani”: «La sostituzione di Berretti è stata tattica, ma non vogliamo buttare la croce addosso a nessuno. Serviva più spinta a destra».
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