Tu sei qui: Economia e Turismo'La storia della Salernitana non l'ho fatta io'
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 10 ottobre 2001 00:00:00
Zeman ha provato a correggere il tiro, ma ha finito con l'ingigantire la sua «gaffe». «Non volevo offendere nessuno, ma la storia della Salernitana non l'ho fatta io. Ricordo che con il Messina, il Licata ed il Foggia venivo a giocare e la Salernitana era in serie C. Comunque, ho detto quella frase per difendere il mio presidente che in otto anni ha fatto calcio importante a Salerno e che per questo motivo non è giusto contestare». L'allenatore boemo, quindi, ha sponsorizzato la linea Aliberti (il presidente nella foto in alto), allargando il discorso all'attuale realtà di serie A e B. «Il calcio rischia di sparire e se non sparirà è perché ci sono presidenti come Aliberti. La Salernitana può anche prendere un calciatore da cinquanta miliardi per poi venire cancellata l'anno successivo». Ma il boemo non ha parlato di ridimensionamento, anzi ha provato a rilanciare. «Esiste un progetto: sia io che il mio presidente vogliamo raggiungere la serie A. Ma non si possono dare dei tempi, delle scadenze. Noi proviamo a farlo il più rapidamente possibile. Se dico che questa squadra va bene così e che non ha bisogno di rinforzi, lo faccio perché ci credo». Per Zeman è solo una questione di tempo: la Salernitana riuscirà a fare quello che lui chiede ed a rimettersi in pista. «Qualche cosa ci riesce, qualche altra no. Ma questo è un fatto normale. In una partita di calcio si costruiscono venti azioni di attacco e poi, magari, non si segna neanche un gol perché si commettono degli errori. Se non si sbagliasse mai, ogni partita finirebbe con duecento gol da una parte e dall'altra». L'allenatore boemo, quindi, ritiene eccessive le critiche e chiede maggiore fiducia. «La Salernitana ha gli stessi punti della Ternana, che è partita per vincere il campionato. E non vedo perché dobbiamo essere contestati, questo fatto può solo disturbare il progetto. Alla fine del campionato mancano ancora tantissime partite, ma a Salerno sembra quasi che è già finito adesso». Zeman (nella foto al centro), però, non è rimasto stupito per i fischi nel finale della partita contro il Messina. «Quelli ci stanno, perché i tifosi, quando la propria squadra perde, disapprovano. E ciò avviene dappertutto, non perché Salerno è una piazza difficile. Era così a Foggia, lo stesso discorso vale per la Lazio e per la Roma. Il mio passato non c'entra, a Salerno non ho dimostrato ancora nulla ed il mio obiettivo è riuscire a farlo». Poi Zeman ha avuto modo anche di scendere in qualche dettaglio di natura tecnico-tattica. «In questo momento non sta funzionando il movimento senza palla. Il possesso è nostro, ma se giochiamo senza ritmo e se nessuno si fa vedere, è impossibile fare male all'avversario». Ha ancora una volta difeso i suoi attaccanti. «Sono contento per Vignaroli, che se avesse segnato il rigore contro il Messina adesso sarebbe il quarto cannoniere della serie B. Lazzaro è arrivato per ultimo, per questo doveva innanzitutto inserirsi. Ci saranno partite nelle quali serviranno le sue caratteristiche. Sono convinto che la squadra può migliorare, sia come singoli che come collettivo».
"Volpe" blindato, pochi tifosi
C'era una volante ieri al "Volpe". É rimasta lì tutto il tempo per motivi di sicurezza. Una precauzione che non è servita. Pochissimi i tifosi, infatti, che sono accorsi al campo in litoranea per assistere all'allenamento della Salernitana: erano poco più di una ventina. Ed un unico «contestatore», un tifoso che anche con simpatia ha esternato tutto il suo malumore nei confronti di Zeman, reo di aver offeso la città di Salerno con il suo riferimento ai quarant'anni di serie C. Poi null'altro, segnale questo dell'indifferenza che già da tempo si respira intorno alla Salernitana. Stavolta dopo tre sconfitte sembrava non essere successo nulla.
Gli infortunati
Ancora fermo D'Antoni (nella foto in basso). Il centrocampista ieri non si è allenato per un problema tendineo-mosculare, infortunio rimediato domenica scorsa contro il Messina, quando il granata ha allungato troppo per recuperare un pallone. Le sue condizioni sono da verificare: oggi D'Antoni sarà sottoposto a nuovo controllo. Il suo impiego per domenica contro il Cosenza è da considerare, quindi, ancora in dubbio. Notizie migliori, invece, per Olivi. Il difensore, tornato malconcio dall'impegno con l'under 21, si avvia verso il recupero. L'ex cesenate sta smaltendo la distorsione al ginocchio destro, dovrebbe farcela quasi certamente per il match contro il Cosenza. Dovrà, però, guadagnarsi il posto: nelle ultime esibizioni, infatti, proprio il suo sostituto, l'ivoriano Zoro, è stato tra i pochi a salvarsi. Un altro contrattempo ieri: si è fermato anche Camorani, una delle piacevoli sorprese di questo inizio stagione. Il centrocampista ha accusato un affaticamento muscolare: nulla di grave, ce la farà sicuramente a recuperare.
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