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Economia e Turismo

‘La Salernitana non è in vendita'

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 13 gennaio 2003 00:00:00

Accerchiato, da tutte le parti. Un classico quando la Salernitana è in difficoltà. E stavolta la difficoltà è enorme, quindi Aliberti (nella foto) deve parare colpi su colpi. Ma il presidente non vuole arrendersi, non intende mollare, è convinto di potersi giocare ancora tutte le carte per restare in serie B, nonostante abbia commesso una serie infinita di errori che hanno trascinato la Salernitana nel baratro. Ed ha in mente di organizzare una conferenza stampa tra oggi e domani per esprimere il suo pensiero. Capitolo societario, la Salernitana è in vendita? «No. Dopo nove anni di sacrifici, non ho nessuna intenzione di mollare, di vendere la società. Io non ho cercato nessuno. La Salernitana è mia e non la vendo, soprattutto non la vendo in momenti di difficoltà, ma semmai quando ci sono delle positività. Anzi, dirò di più, il 31 dicembre è stato deliberato un aumento di capitale di 5 milioni di euro. Ciò vuol dire che ho ricapitalizzato la società mettendo dieci miliardi di vecchie lire. Non credo che un presidente metta più soldi per poi andare via». Le sono giunte proposte? «Si sono fatti vivi due noti professionisti salernitani, dicendomi che rappresentavano degli imprenditori interessati alla società. Stimandoli, li ho ricevuti. L'ho fatto per cortesia e per evitare che un mio rifiuto potesse essere strumentalizzato. Mi hanno fatto due nomi e ci siamo salutati. Subito questi personaggi hanno cercato di farsi pubblicità. La Salernitana è una cosa seria, non una barzelletta. Gli stessi professionisti che mi avevano cercato hanno già declinato il loro incarico». Quindi, va avanti? «Certo, vado avanti più convinto che mai. Mancano 20 partite, possiamo salvarci. Stiamo già stabilendo il piano salvezza. Saranno fatti degli interventi massicci sul mercato, rinforzeremo la squadra in tutti i reparti, arriveranno diversi elementi. D'ora in poi, chi andrà in campo dovrà metterci il cuore. Se sei al primo posto in classifica oppure all'ultimo, prendi gli stessi soldi e, quindi, deve metterci il massimo impegno. Non voglio più vigliacchi a pagamento». Vignaroli (nella foto) e Tedesco andranno via? «Sì. Adesso c'è bisogno di volti nuovi, di cambiare aria, ci vuole gente motivata. La storia del contratto ha condizionato il loro rendimento. In estate dissi a tutti e due che ne avremmo riparlato a gennaio anche in base alle loro prestazioni. Quello che hanno dato finora è sotto gli occhi di tutti. E poi, non sopporto le lamentele contro la società da parte di chi guadagna 60 milioni al mese». La società paga regolarmente? «Certo, abbiamo anche pagato lo stipendio di ottobre. Il mancato pagamento è un'altra voce falsa messa in giro. Sfido chiunque a dimostrare il contrario e voglio proprio vedere se le altre società hanno pagato gli stipendi come noi in serie B. Noi abbiamo pagato quattro stipendi per intero, gli altri li hanno pagati al cinquanta per cento e sono in ritardo. La situazione economica generale è drammatica, la serie B rischia di fermarsi». Cosa pensa di Zeman? «Penso che per noi è stato devastante. Ancora adesso stiamo pagando tutto quello che ci ha combinato. L'ultimo regalo è stato la cena con i calciatori quando ha provato a metterli l'uno contro l'altro e non ha fatto altro che infangare la società, tirando in ballo cose relative allo scorso campionato. Zeman è un nostro dipendente fino al 30 giugno e non dovrebbe sputare nel piatto dove mangia. Tra l'altro, se voleva salutare la squadra, avrebbe potuto farlo al campo, salutando prima il suo nuovo collega e chiedendo il permesso alla società. E poi, chi nella cena ha fatto dichiarazioni pesanti, andando decisamente oltre le righe, se ne dovrà assumere tutta la responsabilità». Ma lei Zeman l'ha pagato? «Il giorno dopo la famosa cena, Zeman è venuto in sede e non l'ha fatto certo per salutare i dipendenti e gli altri dello staff. Lo ha fatto per un solo motivo: intascare il suo assegno di 242mila euro. Sì, perché il signor Zeman dalla società che attacca prenderà 100 milioni al mese fino a giugno. E chiaramente, fino a giugno saranno pagati anche i suoi collaboratori». Perché non l'ha esonerato prima? «Perché tutti quanti eravamo ancora ammaliati dal fascino dell'uomo, oltre che dell'allenatore. Nonostante le sue perplessità estive, credevo potesse riprendere il discorso interrotto l'anno scorso. É chiaro che, con il senno del poi, sarebbe stato più giusto non ricominciare con Zeman (nella foto). E pensare che fu io ad aspettarlo, a proporgli il rinnovo del contratto ad una cifra inferiore, a non esonerarlo quando a San Gregorio Magno c'era già il pieno caos». Chi considera incedibile? «Fusco, il nostro capitano. La sua prova contro il Vicenza è stata impeccabile, piena di grinta e di entusiasmo. Lui è uno che, per tanti motivi, dà sempre tutto quello che ha. E devo dire che nella squadra non è il solo. Ci sono anche altri che danno tutto per la maglia e resteranno con noi». Chi sarà acquistato? «Puntiamo su un portiere, un difensore, due centrocampisti e due attaccanti. É chiaro che, se entrano sei, ne usciranno altrettanti. Sono tutti quanti sotto esame: la Salernitana possa rigirarla e rivoltarla. Mancano 60 punti. Chi va in campo deve credere alla salvezza, come ci credo ancora io». Quindi, può investire? «Certo, la Salernitana non è allo sbando come si vuole far credere. Cambierà, però, la nostra strategia. Niente più contratti biennali o triennali. Il contratto sarà fino a giugno. Chi se la sente di accettare lo farà. Prenderà i soldi e darà tutto. Se Scoglio ha detto che per giocare a Napoli ci vogliono tre palle, io aggiungo che per giocare nella Salernitana ce ne vorranno quattro». É vero che per fare mercato è necessario avere buoni rapporti con Moggi? «Moggi figlio è un operatore come lo sono tanti altri. La Salernitana ha buoni rapporti con tutti, non è vero che siamo isolati. Il mercato lo sta facendo Cannella, ma sono io a sovrintendere a tutte le operazioni» Cosa dice ai tifosi? «Mi dispiace che non stiano più dalla nostra parte, dalla parte della squadra, della Salernitana, non dalla mia parte. Capisco la loro delusione, ma, contestando e prendendosela con i calciatori, peggiorano le cose. I veri tifosi si vedono nei momenti di difficoltà come questo».

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