Tu sei qui: Economia e TurismoLa Cavese si gusta il primato
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 25 marzo 2003 00:00:00
È soddisfatto l'allenatore aquilotto Mario Somma. All'indomani della vittoria che ha riportato i suoi ragazzi in vetta alla classifica del girone I della serie D, prova a rileggere quest'esperienza alla guida tecnica della formazione metelliana. Qualcuno cerca di stimolarlo, di pungerlo nell'orgoglio. Era arrivato a Cava voluto solo ed esclusivamente dal presidente Della Monica. Il resto dell'ambiente sportivo biancoblù non ha mai nascosto diffidenza ed antipatia. In qualche caso, persino ostilità. Alcuni gruppi di tifosi organizzati hanno deciso di anteporre alle sue capacità tecniche ricordi campanilistici, provocando, così, la loro assenza dagli spalti del "Lamberti". Un vero peccato per loro essere stati assenti nella sfida vinta con la Vigor. «Quando arrivai a Cava, sapevo a cosa andavo incontro. Sono un uomo vaccinato, a cui nessuno ha mai regalato nulla. Dunque, so incassare tutto. Anche insulti ed ingiustizie, come è accaduto spesso in carriera. Continuerò, comunque, ad andare avanti per la mia strada, perché sento che questo è il mio mestiere e che lo posso fare bene». Una partita, quella di domenica scorsa, vinta ancora una volta prima che iniziasse sul campo. Contro una formazione ben organizzata, dalle grandi individualità e con un tasso tecnico da far invidia a squadre di categoria superiore, ci voleva una Cavese la più umile possibile. Senza fronzoli, "palla lunga e pedalare". E così è stato. «Se l'avessimo messa - ammette Mario Somma - sul piano del gioco, tentando un duello a centrocampo, fatto di scambi corti e di manovre avvolgenti, saremmo stati messi sotto. Ho chiesto ai miei, invece, di ridurre al minimo la circolazione della palla per linee orizzontali, affidandoci a lanci lunghi, che al limite dell'area avversaria hanno creato mille problemi alla Vigor, fino ad arrivare al gol decisivo».
LA CORSA VERSO LA C2
Sei incontri al termine della stagione. Tre interni e tre esterni per la Cavese, come per la sua antagonista Vigor Lamezia. Si comincia domenica con la trasferta di Marsala, poi il 6 aprile il derby casalingo con il Comprensorio Stabia, a Milazzo il 13, di nuovo al "Lamberti" il 27 aprile contro il Corigliano, in Sicilia il 4 maggio con il Lentini, infine l'11 maggio tra le mura amiche contro il Vittoria. I lametini, invece, ospiteranno domenica il Belpasso, poi faranno visita alla Rossanese, di nuovo in casa con l'Orlandina, fuori a Delianuova, nello stadio amico con il Castrovillari e, infine, ospiti del Pro Favara.
IL PERSONAGGIO
Mangiapane e l'arte del gol su punizione. Domenica scorsa l'ennesima magia
Negli ultimi giorni, onomastico e compleanno festeggiati lontano dalla sua famiglia. Ma domenica no. La gioia più grande, l'aver realizzato il gol-partita, che potrebbe valere tanto oro quanto pesa in chiave promozione, l'ha potuta dividere con tutta la sua famiglia. Benedetto Mangiapane, 25enne centrocampista della Cavese dal sinistro velenoso, ha colpito ancora con un'altra punizione delle sue, magistralmente scagliata alle spalle dell'esterrefatto Schettino, estremo difensore lametino. «Una gioia immensa. Credetemi, non è retorica. Quando è entrata in porta quella palla - sottolinea Mangiapane, siciliano dal sangue caldo, facile ad emozionarsi - ed ho sentito il grido di esultanza del grande pubblico metelliano, ho sentito scorrere fiumi di adrenalina. Dedico questo gol e questo grande momento alle mie donne che erano in Tribuna: mia madre, mia figlia, mia moglie. Non le vedo così spesso perché vivono a Verona. Ma questo è il calcio, un mestiere che ci costringe a sacrificare anche i nostri affetti più cari per giocare». Benedetto Mangiapane di classe ne ha da vendere. Messinese d'Alcamo, nato il 22 marzo 1978, è cresciuto nella locale squadra dilettanti, prima del viaggio della speranza a Verona, niente meno che alla corte dei mecenati del Chievo, che lo girano per fare le ossa all'Acireale in C1, nel campionato '98/99. 17 presenze ed 1 gol significano tanto per lui. Poi l'esperienza l'anno successivo con la Vis Pesaro in C2 e quella nel girone siciliano del CND proprio nella città natia, nel 2000/2001. «L'anno più prolifico per me, con 8 reti all'attivo. Record che voglio superare con la Cavese». Antonio Della Monica, patron aquilotto, lo ha "scoperto" l'anno scorso, andandolo a vedere nella sua ultima squadra, il Terracina (13 presenze ed 1 gol). Lo ha subito impressionato per quella semplicità nell'addomesticare la palla con il piede sinistro. Un'eleganza che su calcio piazzato viene esaltata spesso da traiettorie balistiche che lasciano di stucco. Ne sa qualcosa Schettino, come i suoi colleghi portieri di Orlandina, Delianuova, Trapani e Belpasso, bucati in precedenza.
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