Tu sei qui: Economia e TurismoLa Cavese s'invola
Inserito da (admin), lunedì 20 febbraio 2006 00:00:00
La Cavese centra la sua 9ª vittoria interna su 14 in totale e vola altissima. La fuga verso il traguardo finale della promozione è cominciata. Approfittando anche del passo falso casalingo della Sansovino costretta al pari in casa dal Bellaria, e dell'ennesimo scivolone del Benevento. 5 punti sulla seconda e 10 sui sanniti possono essere un buon trampolino di lancio verso la C1. Eppure l'agnello sacrificale di turno, il Cuoiopelli, la pelle l'ha venduta a caro prezzo. Complice un portiere in giornata di vena, Pardini, e qualche imprecisione di troppo sotto misura degli avanti biancoblù. Per tutto il primo tempo della sfida del "Lamberti" e per buona parte della ripresa, l'arrembaggio aquilotto è stato infruttuoso. Poi la svolta. Che si chiama Pietro Parente. Sasà Campilongo lo ha gettato nella mischia e da una sua invenzione è nata l'azione che ha portato al gol-vittoria di Aquino, che potrebbe valere a questo punto un'intera stagione.
Ma veniamo alla cronaca. Dopo nemmeno un giro completo della lancetta dei secondi Mari, centrale difensivo aquilotto, incespica sulla palla sul limite della sua area di rigore e Musetti sta per approfittarne: la difesa aquilotta recupera e sventa la minaccia. I metelliani sono padroni del campo. Macinano gioco e lo impongono agli avversari pisani. Al 13' ci prova Schetter a bucare Pardini dalla sinistra: la fucilata sibila a fil di palo. Tra il 16' ed il 17', Ercolano ed Alfano impegnano Pardini in due interventi plastici. È solo Cavese in campo. Al 19' grande giocata di Aquino: l'azione sfuma sul più bello. Come alle stelle finisce la conclusione di Tatomir al 29'. Due minuti più tardi Schetter centra lo specchio della porta: Pardini para. Il finale di tempo è un arrembaggio senza sosta. Ma Aquino e compagni non trovano lo spiraglio giusto. In pieno recupero l'incornata di Nocerino è deviata in corner. Nell'aria cresce la paura di un possibile pareggio. Stregata la porta di Pardini.
Nella ripresa si torna in campo con un piglio diverso. Gli aquilotti aumentano il ritmo e schiacciano i conciari di Santa Croce sull'Arno nella loro area. Al 1' Aquino grida al gol, ma il posteriore di Vettori ci mette una pezza. Poi è Schetter che spara alle stelle da posizione favorevolissima. Stesso errore di Ercolano al 3': solo nel cuore dell'area di rigore ospite, non trova di meglio che sparare su Fiuzzi, che devia in angolo. La Cavese ha la più ghiotta delle occasioni per rompere il sortilegio al 10'. Schetter, in area, è toccato irregolarmente da Fiuzzi. Per Lioce di Parma è rigore. Dal dischetto lo specialista Aquino si fa ipnotizzare da Pardini, che smanaccia in angolo, intuendo l'angolo giusto. Seguono 12' di black- out per i metelliani. Il contraccolpo psicologico è forte. Campilongo suona la carica mettendo dentro Parente al posto di Alfano. E dai suoi piedi parte l'azione del gol che si rivelerà decisivo per la vittoria finale. Il giocatore barlettano salta l'uomo al limite dell'area di rigore ed apre per l'accorrente Arno. Traversone al centro dove Aquino, puntuale, scaraventa alle spalle di Pardini con tutta la rabbia accumulata per il rigore fallito. Esplode il "Lamberti". La gara finisce qui. Il Cuoiopelli non ha la forza di reagire. La Cavese si accontenta e gestisce il vantaggio fino al fischio finale. Per il tripudio dei tremila tifosi presenti allo stadio. La fuga per la promozione è iniziata.
Campilongo: «Sono stremato, ma soddisfatto»
Sasà Campilongo è senza voce e con un tremendo mal di testa, per la tensione vissuta sulla panchina per tutta la gara. «Sono stremato, ma soddisfatto. Abbiamo fatto un altro piccolo passo verso il traguardo finale. Scusatemi, ma vi lascio al mio vice». E così, a parlare della partita e ad incassare gli elogi anche di mister Pane, tecnico del Cuoiopelli, è rimasto Raffaele Di Napoli, allenatore in seconda: «Abbiamo sofferto, come soffriremo con tutte le altre che verranno a Cava de'Tirreni per non prenderle. Il bunker del Cuoiopelli ci ha costretto agli straordinari per vincere questa gara, che ci proietta in una dimensione diversa in campionato. Abbiamo saputo approfittare delle sventure altrui e ci siamo staccati ulteriormente dalle inseguitrici. Ora tutto dipenderà da noi e dalla nostra capacità di gestire il vantaggio».
Euforico lo spogliatoio metelliano. Da Mancinelli, spettatore per gran parte della partita, ad Aurino, rimasto in panchina tra gli inutilizzati. Si sente che l'impresa non è poi così lontana da centrare. Occorrerà solo mantenere la concentrazione e la calma. Pietro Parente, la chiave di volta del match, lo ricorda dall'alto della sua lunga esperienza: «Se vogliamo centrare un obiettivo così importante, dovremo giocare come abbiamo fatto contro il Cuoiopelli. Tutta la squadra si è impegnata al massimo per vincere la partita e c'è riuscita perché non ha mai mollato».
Un minuto di raccoglimento all'inizio della partita per Adolfo Milite, tecnico apprezzato della Cavese dei tempi d'oro della serie B, ricordato anche dai tifosi biancoblù con uno striscione. Lutto al braccio dei calciatori ed un lungo silenzio rotto da un fragoroso applauso in quei 60". Tutto lo stadio ha ricordato il figlio adottivo della terra cavese, che ha speso gran parte della sua vita per il calcio e per la società aquilotta. Secondo di Corrado Viciani e di Piero Santin, protagonista delle corse verso la C e poi la B, ha rivestito un ruolo importante nella costruzione di quelle squadre vincenti. Talent scout di grande capacità, portò alla Cavese giocatori diventati poi fuoriclasse: Buriani, Di Risio, De Tommasi. La vittoria di ieri la società l'ha dedicata anche a lui.
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