Tu sei qui: Economia e TurismoLa Cavese paga...la violenza nocerina
Inserito da (admin), giovedì 16 dicembre 2004 00:00:00
Si è conclusa con l'arresto di 4 tifosi rossoneri l'indagine di Polizia e Carabinieri dopo gli scontri al "San Francesco" nel derby Nocerina-Cavese. «Nessuno di questi appartiene al tifo organizzato o a gruppi ultras della Nocerina», ha dichiarato il vice questore Antonio Maione. Ieri mattina, il giudice monocratico ha convalidato gli arresti di Antonio Villani, 21 anni, Antonio Cappello, 19 anni, Gerardo Fusco, 26 anni, ed Andrea D'Auria, 29 anni, e li ha sottoposti all'obbligo della firma quotidiana. Nelle prossime ore potrebbero esserci nuove denunce di supporters rossoneri, mentre sarebbe ormai prossima l'identificazione dei tifosi che hanno bloccato la linea ferroviaria, fermando 5 treni. Clamorosa, intanto, la decisione del giudice sportivo in merito al derby: nessuno strascico sotto forma di sanzioni per quanto accaduto dopo la gara. Solamente alla società metelliana è stata comminata una sanzione di 250 euro, perché, come si legge nel provvedimento emesso dal giudice sportivo Giuseppe Quattrocchi, «propri sostenitori in campo avverso hanno lanciato, senza colpire, alcune bottigliette semipiene in plastica». Ma potrebbe non finire qui. Infatti, la Procura federale potrebbe chiedere un supplemento di indagini e far scattare il deferimento della Nocerina. Squalificati per somma di ammonizioni 3 calciatori: l'aquilotto Cipriani ed i molossi Giordano e Guida.
I tifosi aquilotti: «Ci hanno provocato, non abbiamo reagito»
Nel corso del raduno di lunedì sera, i capi ultras aquilotti lo avevano detto: «La posta in palio è troppo alta. La Cavese ha tutto da perdere. Per questo non risponderemo alle provocazioni». Era appena qualche ora prima del derby Nocerina-Cavese. Poco più tardi, dopo l'ingresso dei tifosi metelliani al "San Francesco", puntuali sono arrivate le provocazioni. «Appena siamo entrati nei Distinti - raccontano Mario ed Alfredo, del gruppo "Noi di Cava" - i tifosi della Nocerina ci hanno lanciato contro una bomba carta. Poi hanno ripreso a sparare, con una pistola lanciarazzi, una quindicina di fumogeni. Per fortuna non ci hanno colpiti. Solo uno dei ragazzi è stato ferito ad una caviglia da alcune schegge. Abbiamo deciso di non rispondere alle provocazioni. Anzi, con grande maturità abbiamo scelto di schernire i tifosi molossi, accompagnando con un applauso ironico i loro vili attacchi». Sembra davvero lontano il terribile pomeriggio del 17 ottobre scorso, allo stadio "Iacovone" di Taranto, quando le prime schermaglie dei supporters tarantini avevano innescato una spirale di follia e violenza. «Possiamo dirlo senza temere smentite - dicono i due ultras - ci sono stati parecchi momenti di tensione, ma non abbiamo reagito. Abbiamo continuato a far sentire il nostro appoggio alla squadra». Che si trattasse di una trasferta a rischio si era capito già alla vigilia dallo scrupoloso piano messo a punto dalle Forze dell'Ordine. Sono le 12.30 ed il torpedone dei circa 800 tifosi della Cavese era già davanti allo stadio "Simonetta Lamberti", lato Distinti: alle ore 13 è fissata la partenza. «Ci hanno fatto salire su 7 pullman - continuano il racconto Mario ed Alfredo - su ognuno dei quali c'erano 3 poliziotti. Siamo partiti alle 13.50. A scortarci c'erano 5 auto della Polizia ed un furgoncino. Della comitiva faceva parte anche il vicequestore Coppola. Il loro servizio d'ordine è stato impeccabile. Abbiamo superato il casello autostradale e da lì abbiamo imboccato la strada che porta a Camerelle. All'altezza di ogni ponte ed incrocio, le auto di scorta fermavano il traffico per farci proseguire». Una volta giunti al "San Francesco", i tifosi biancoblù, saliti a circa un migliaio di unità, sono stati scortati nel settore Distinti. «Eravamo circondati da celerini - spiegano i due ultras - quando i tifosi della Nocerina hanno lanciato una bomba carta, che per fortuna non ha provocato danni. Poi hanno sparato una decina di razzi. E noi siamo stati fermi, immobili, anzi abbiamo applaudito». Altri momenti di tensione dopo il raddoppio siglato dalla Cavese: ancora lanci di fumogeni e razzi, poi la caduta del palo della luce. «A fine gara i tifosi della Nocerina hanno tentato di venire a contatto con noi. Ci sono state delle cariche della Polizia. Noi siamo rimasti chiusi nello stadio per poco più di un'ora».
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