Tu sei qui: Economia e TurismoLa Cavese non sa più vincere, ore contate per mister Rossi
Inserito da (admin), lunedì 14 febbraio 2011 00:00:00
Un pareggio che non serve assolutamente alla Cavese: i padroni di casa, infatti, dovevano vincere per credere alle speranze di una salvezza meno problematica, mentre il Taranto porta a casa un punto fondamentale per la propria corsa ai play off. Complimenti alla squadra di Dionigi, che nonostante l’uomo in meno è riuscita a mantenere una certa pericolosità in avanti. Invece i ragazzi di Rossi si sono smarriti e non hanno dimostrato di poter fronteggiare la pressione ionica.
L’inizio della partita sorride al Taranto, che dopo appena 4’ va vicino al vantaggio: si coordina bene per il tiro Guazzo, ma la conclusione dalla distanza si perde a lato. La Cavese gioca quasi dominata dalla frenesia e qualche volta si espone al contropiede, pur avendo tre difensori centrali in campo. Al 19’ la retroguardia metelliana perde di vista Chiaretti, il quale sul passaggio di Guazzo manda clamorosamente la palla alta. Al 24’ episodio da moviola: su punizione di Ciano la Cavese reclama per un sospetto tocco di mano in barriera dei giocatori del Taranto. Comunque la squadra di Rossi riesce a passare: al 30’, su calcio d’angolo di Camillo Ciano, è Cipriani che batte Bremec per l’1-0. Il Taranto non reagisce immediatamente, pensando di poterlo fare nella ripresa, difatti dopo l’intervallo Dionigi presenta Sy al posto dell’inconcludente Rantier. La partita potrebbe mettersi molto meglio per la Cavese quando al 3’ viene espulso Sabatino per una manata a Cipriani, ma questa situazione genera un effetto strano sugli uomini di Marco Rossi, che si sentono forse appagati.
La grande occasione per chiudere i conti ce l’ha per la Cavese Michele Ciano: al 15’ il terzino si crede in fuorigioco ed indugia troppo davanti a Bremec, ma alla fine serve al centro dell’area piccola una palla su cui Del Sorbo manca il tocco facile da pochi metri. Nonostante l’uomo in meno, il Taranto riesce a contrapporsi bene alla Cavese ed a tenere comunque il baricentro sufficientemente alto. Anzi, la difesa aquilotta soffre quando gli ospiti attaccano e, dopo che al 23’ il nuovo entrato Girardi ha colpito il palo, al 26’ ci pensa Di Deo a realizzare il gol del pareggio dopo una spizzicata proprio di Girardi sulla rimessa laterale. C’è un altro tentativo di Del Sorbo, che al 32’ manda sull’esterno della rete un assist di Bernardo, ma il risultato fino al termine non cambia più. Dopo il fischio finale del sig. De Faveri le contestazioni del pubblico del “Lamberti” risuonano più forti che mai, mentre la squadra lascia il campo a testa bassa.
Spatola chiude l’era Rossi: «Non si può più aspettare»
Marco Rossi ha i giorni contati, o peggio ancora, le ore contate. Non c’è solo la serie di 6 partite consecutive senza vittorie, ma ad incidere pesantemente sulla posizione del tecnico piemontese sono ora le contestazioni dei tifosi, scattate puntuali al fischio finale. I 1.500 presenti al “Lamberti” hanno infatti fischiato sonoramente una Cavese incapace di mantenere il risultato di vantaggio per la terza volta di seguito. Giuseppe Spatola, che si aspettava contro il Taranto una gestione migliore del risultato, anche in considerazione del fatto che la Cavese aveva un uomo in più, non ha potuto ignorare i fischi e gli improperi rivolti all’indirizzo di Rossi da tutta la piazza.
Intervenuto in sala stampa, il patron ha spiegato come gestirà la situazione. «Non riesco a nascondere la mia amarezza, che oramai dura da parecchio tempo - ha detto Spatola - Prima di decidere di cambiare è bene valutare ed attendere, però non si può sempre attendere. I pareggi ormai non servono più. Nella posizione in cui ci troviamo bisogna rischiare e debbo constatare con dispiacere che questa squadra non è in grado di difendere il risultato. Spesso va in vantaggio sulle ali dell’entusiasmo, però poi c’è l’incapacità di difendere il risultato. A questo punto, una vittoria può avvenire solo al 90’, perché non ci sarebbero rischi». Spatola critica un errore che la Cavese ha ripetuto spesso in campionato. «Abbiamo la “fortuna” di giocare con l’uomo in più e non riusciamo a sfruttare questa situazione, era già successo contro Cosenza, Ternana e Nocerina. Questo amareggia, perché forse non ci siamo abituati. Bisogna dare una scossa, ho già preannunziato che lo avrei fatto, ho avuto anche la pazienza di attendere, però non posso contestare anche il parere dei tanti tifosi».
A chi gli ha chiesto direttamente se esonererà Rossi, Spatola ha risposto: «Qualcosa bisogna fare. Mi confronterò con il resto della società, compreso il direttore generale, ma le cose vanno fatte con ponderatezza e ci vuole anche il mio beneplacito. Questa è una squadra che soffre di qualche timore, per cui l’allenatore ideale dovrebbe avere molta voglia e carattere». In sala stampa Spatola ha parlato anche con una delegazione di tifosi, scesi per chiedere chiarimenti, che non hanno nascosto al patron la loro preoccupazione. Dalle parole del patron si intuisce che al 99% a Siracusa sulla panchina della Cavese ci sarà un altro allenatore.
Rossi avvilito: «Carenza di personalità»
E’ un Marco Rossi avvilito, quello che si presenta nella sala stampa del “Lamberti”. Avvilito sia dalle contestazioni sia dal modo con cui la Cavese ha interpretato la fase della partita successiva al cartellino rosso a Sabatino.
«Questa squadra ha difficoltà psicologiche - analizza Rossi - gli avversari su un gentile omaggio nostro hanno preso il palo e dopo la Cavese si è spaventata per poi subire il gol. Prima dell’1-1 avevamo avuto tre occasioni nell’area piccola. Avremmo potuto vincere, poi sull’1-0 quando si spreca, può capitare che una squadra come il Taranto ci metta in difficoltà. A Terni avremmo meritato di vincere, contro il Taranto meritavamo di vincere, ma resta il fatto che non riusciamo a far valere la superiorità numerica per difetti di personalità. Ci lavoriamo, ma non è facile. Occorrerebbe una bella partita da tre punti e le cose comincerebbero a prendere una piega diversa. Se poi si ritiene che l’allenatore sia un problema per la squadra, è giusto che la società si comporti di conseguenza».
Poi Rossi ribadisce: «Per me la Cavese si è seduta solo nell’occasione del palo di Girardi, ma non prima. Ciò che incide tantissimo è l’aspetto psicologico più di quello tattico. Con una vittoria può cambiare tutto».
Orlando Savarese
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