Tu sei qui: Economia e TurismoLa Cavese in ritiro per sperare ancora
Inserito da (admin), mercoledì 30 marzo 2011 00:00:00
E’ iniziata ieri la fase di avvicinamento alla partita tra la Cavese ed il Barletta. Per una formazione pugliese che vive la vigilia di questo confronto con serenità, e soprattutto reduce da 8 punti in 4 partite, c’è una compagine metelliana che ieri ha cominciato la fase decisiva del suo campionato in ritiro. Senza nulla da perdere, tanto vale provarle tutte, anche un periodo di permanenza nella quiete del Beneventano, lontano dalle tensioni ambientali di Cava.
Per cominciare, il ritiro serve ai giocatori della Cavese per il più classico degli intendimenti, ossia quello di aiutare la squadra di Mauro Melotti a ritrovare la concentrazione, e soprattutto per consentire di compattare un gruppo che in questo 2011 non è riuscito a vincere una sola partita e sta cominciando ad accusare il digiuno di successi. L’unico modo perché il gioco voluto da Melotti, che è un gioco dichiaratamente offensivo, possa essere efficace, è recuperare la spigliatezza giusta. Per il gioco d’attacco servono le idee e, sebbene restare lontani da Cava de’Tirreni non possa improvvisamente far sprigionare queste idee, si può far leva sul coraggio e sull’unione della squadra.
Il ritiro serve anche al manto erboso: ieri sono, infatti, iniziati i lavori per riportare l’erba del “Simonetta Lamberti” ad uno stato accettabile, lavori che impegnano la ditta Marrone. Si sta facendo, dunque, il possibile per andare incontro alle aspettative di mister Mauro Melotti, il che è anche un motivo per cui la società gli ha chiesto di restare alla guida della Cavese. Dopo l’innaffiamento dell’erba si cercherà di trovare una soluzione ai problemi che caratterizzano alcune aree del campo, che presentano dei buchi dannosi per il palleggio dei 22 in campo.
La Cavese nel primo giorno di ritiro beneventano non era al completo in occasione del primo allenamento in vista dell’operazione Barletta-bis. Ieri si è svolto un lavoro atletico a cui ha fatto seguito una seduta defaticante per quelli che avevano giocato domenica contro il Lanciano, mentre gli altri hanno lavorato con maggiore intensità. Gli unici a non essersi ancora aggregati ai compagni in ritiro sono gli indisponibili Turienzo, Orosz, Del Sorbo, Faggiano e Pepe, i quali hanno sostenuto terapie a Cava: avranno modo di unirsi in seguito al gruppo.
Ieri è stato anche un martedì denso di provvedimenti disciplinari a carico della Cavese e dei suoi tesserati, dopo la partita pareggiata senza gol con la Virtus Lanciano. Per prima cosa il giudice sportivo ha inflitto una multa di 1.500 euro alla società metelliana per fumogeni e petardi accesi dai suoi tifosi; poi ci sono 2 giornate di squalifica per il tecnico in seconda Barbato e 1 per il medico sociale Massa, entrambi per aver protestato con l’arbitro. A questi provvedimenti si aggiunge la squalifica di Camillo Ciano per 1 solo turno ed allo stesso modo è squalificato nel Barletta il difensore Lucioni.
Orlando Savarese - La Città
Sogno Cavese “bacchetta” Melotti: «Le sue dichiarazioni lesive della dignità della tifoseria»
Le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dall’allenatore, Sig. Mauro Melotti, nel post/partita di Cavese-Lanciano, sono fortemente lesive della dignità della tifoseria bianco/blu. L’allenatore romagnolo, evidentemente, ignora che quella stessa tifoseria che accusa di venire allo stadio “per il solo gusto di rompere le uova nel paniere”, ha contribuito fattivamente a creare le condizioni affinché egli stesso, oggi, possa dirigere la squadra e rilasciare queste dichiarazioni che dimostrano una conoscenza a dir poco superficiale del proprio ambiente di lavoro. Invero, quando si asserisce che “è troppo comodo stare vicino alla squadra solo quando va bene… il vero tifoso non è questo”, non si ha consapevolezza - o, forse, non gli è stato ben spiegato - del legame profondo e viscerale sussistente tra la S.S. Cavese 1919 e la tifoseria, che va ben oltre la logica stringente del risultato e della categoria di appartenenza; un legame del quale e per il quale parla la storia.
Quanto, poi, alle contestazioni inficianti “la tranquillità del lavoro”, esse, si ritiene, siano state ingigantite oltre ogni ragionevole misura: anche domenica, infatti, la squadra è stata incitata sino al 90° minuto e non pare, in tutta onestà, che gli allenamenti e la vita quotidiana dei calciatori siano un supplizio, anzi. Se poi, a fine gara, è scattata la civile contestazione del pubblico, questo, sia consentito, è un sacrosanto diritto di una tifoseria ormai stanca ed esasperata; la contestazione, neanche forte nei toni, va sempre accettata da parte di un professionista, sia esso Dirigente, Allenatore o Calciatore, soprattutto nell’ipotesi in cui i risultati sono manifestamente impietosi.
In buona sostanza, non si comprende il motivo di tali esternazioni, cui, di certo, non può fungere da presupposto neppure l’episodio del 24/03/11, rientrante - come correttamente riconosciuto dal DG dimissionario ed indipendentemente dal merito delle censure - nell’ambito di un civile confronto, simile, per intendersi, a quello del 02/08/10 in quel di Telese, che fu giudicato con ben altri toni e sul quale, all’epoca, nessuno ebbe da ridire, anzi. Le dimissioni sono un gesto nobile, se sorrette da adeguate motivazioni, che non pare di poter ravvisare in quelle rassegnate in ben due occasioni dal Sig. Melotti, a mani, peraltro, di un Direttore generale a sua volta dimissionario e che da dimissionario le respinge. Altrimenti, retrocedono (quelle sicuramente!) a comodi alibi - da veicolare in un contesto indubbiamente caotico, qual è il pianeta Cavese - con la puntuale individuazione del capro espiatorio nell’anello debole della catena, l’unico incolpevole, la tifoseria, gente che ama, soffre e fa sacrifici e, quindi, si espone ed espone liberamente le proprie emozioni.
Ognuno, ora, si assuma le proprie responsabilità e provi a raddrizzare la barca, se ne è in grado. Silenzio stampa per tutti, dunque, ed al lavoro, tutti uniti verso la salvezza, che prima ancora che obiettivo della squadra, è patrimonio di un’intera Città, sia ben chiaro. L’Associazione Sogno Cavese, certa d’interpretare i sentimenti della tifoseria tutta, farà la sua parte, come sempre, continuando a svolgere il proprio ruolo di supporto nei confronti di Dirigenti, Squadra ed Allenatore. Tuttavia, interverrà, da Statuto, ogni qual volta ravviserà, come in questo caso, il mancato rispetto nei confronti della tradizione storica e sportiva della S.S. Cavese 1919 e della dignità della sua tifoseria, che sarà sempre presente, in qualsiasi categoria, al fianco degli Aquilotti. Oggi e sempre la Cavese dentro al cuor.
Associazione Sogno Cavese - Il presidente p.t., Dott. Francesco Bove
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