Tu sei qui: Economia e TurismoLa Cavese continua a sognare
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 17 settembre 2001 00:00:00
La Cavese è davvero pronta a correre per i play off. Il pareggio di Nardò non scalfisce il suo primato in classifica, anzi lo rafforza con una prestazione valida sotto ogni profilo. Quello salentino è stato il miglior avversario incontrato in questo scorcio di campionato e l'1-1 conferma e ribadisce la solidità strutturale della formazione di Vittorio Belotti. Un applauso lungo l'intero minuto di silenzio ha salutato con rispetto l'apocalisse americana, poi la Cavese si trova a partire subito in salita. Un calcio d'angolo ed un tiro a fil di palo di Giacalone nei primi tre minuti non evitano la beffa che sta per consumarsi. Contatto in area tra Papaleo e Ghirardelli, in un punto defilato rispetto alla porta: il neretino accentua in maniera plastica il volo e l'arbitro Celi cade nell'inganno, indicando il dischetto di rigore. Papaleo rimedia anche l'ammonizione per proteste, mentre Baratto sigla l'1-0 con un'esecuzione tesa sotto la traversa. Il vantaggio granata cambia il risultato, ma non muta i rapporti di forza all'interno del rettangolo di gioco. La sfida resta sempre equilibrata, consumata a tutto campo in velocità, ma rispettando le geometrie corali dettate da Giusto e Belotti. Leggera e altrettanto costante la supremazia dei biancoblù, che inizia dalla pregevole giocata di Levacovich al quarto d'ora. Con una girata repentina salta il diretto avversario sul lato corto dell'area e spedisce verso l'incrocio dei pali. Il portiere Monaco si oppone a pugni uniti rifugiandosi in angolo. La pressione si concretizza, poi, attraverso sei corner, mentre i padroni di casa collezionano due ammonizioni. L'ordine tattico, la supremazia numerica a centrocampo e la capacità di non sprecare nessun pallone non conducono, però, a ristabilire la parità. Merito anche del Nardò, poco produttivo nello sviluppo della manovra, ma altrettanto efficace a bloccare gli attacchi ospiti sulla linea dei propri 16 metri. Così la Cavese è obbligata a ripresentarsi sul campo nella ripresa partendo dallo 0-1 di svantaggio, ma senza perdersi d'animo ricomincia a tessere pazienti trame offensive. Giacalone (nella foto al centro) avanza il proprio raggio d'azione, mostrando l'intenzione di voler tentare la soluzione a lunga gittata. Il tentativo in diagonale da fuori area al 6' (parata spettacolare di Monaco) è il preludio al gol, che arriva prima del quarto d'ora. Nessun avversario gli disturba la visuale ed il centrocampista lascia partire dal suo piede ispirato, da posizione centrale, una sassata che finisce all'incrocio dei pali con la quale frantuma le speranze di vittoria del Nardò. Frantumate anche perché due volte Cichella, a ridosso di metà tempo, inventa il modo di fallire davanti a Morello l'appoggio in rete del 2-1. Il Nardò lancia in campo la forza del cuore ed allora l'ultimo spicchio di gara diventa un assalto granata alla Cavese. Tanto che al 37' Ghirardelli e Marcosano vengono espulsi per reciproche scorrettezze in area di rigore. La scena più brutta avviene, però, fuori il recinto, con un accenno di rissa tra i due, subito sedata da dirigenti e forze dell'ordine. Belotti (nella foto in basso) centellina le sostituzioni per allentare la morsa sulla sua difesa, ma tocca al portiere Morello proteggere il pari con uno splendido volo per intercettare la battuta vincente del difensore Mastroianni da pochi metri. La tensione si protrae fino al 50' ed il triplice fischio di Celi arriva liberatorio per Napoli e compagni: il primato è salvo e la Cavese attende un futuro carico di sorprese.
Belotti stavolta s'arrabbia: "È stata la migliore prova. Puniti da un rigore inesistente"
La magia di Giacalone si è ripetuta ed i tifosi del Nardò si ricorderanno di lui per un bel pezzo. Stesso numero di maglia, stesso avversario, stessa porta, stesso portiere, ma soprattutto identica esecuzione. A pochi mesi dalla doppietta messa a segno con la Juve Stabia, Angelo Giacalone ha colpito ancora in terra salentina. Tiro da fuori area che si ferma solo quando arriva dentro l'incrocio dei pali. Traiettoria fulminea quanto bella e assassina per il portiere Monaco, vittima predestinata dell'Angelo vendicatore. «Ero sicuro di poter far gol anche stavolta, perciò come atto di scaramanzia non ho detto nulla al mio allenatore prima della partita. Ha saputo della mia specialità su questo campo negli spogliatoi». Bravura e felicità che si sommano ad un altro ricorso storico. «Anche con la Juve Stabia i miei gol servirono per recuperare lo svantaggio iniziale». Soddisfatto per quel che ha visto in gara, Vittorio Belotti fa, però, una premessa prima di parlare del match. «In momenti così bui siamo scesi in campo solo perché la partita andava disputata, nulla di più. Partendo da questo presupposto era giusto giocarla all'insegna del fair play, del divertimento e del bel gioco. Abbiamo condotto il ritmo almeno per 75' e talmente bene che questa partita, anche se non ha portato i tre punti delle prime due, è in assoluto la migliore performance. Coesione del gruppo, possesso palla e sviluppo delle azioni sono il fiore all'occhiello della Cavese». Quindi il rammarico. «Abbiamo subito la prima rete della stagione su un rigore inesistente».
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