Tu sei qui: Economia e TurismoKo a Terni una brutta Cavese
Inserito da (admin), lunedì 7 aprile 2008 00:00:00
La Cavese in Umbria perde la partita e la certezza di una salvezza tranquilla. Il dubbio è di quelli atroci: può un campionato che da tempo sembrava archiviato riaprirsi in modo tanto pericoloso nelle ultime giornate? 4 punti rappresentano ancora un buon margine sulla zona play-out, ma la compagine di Papagni ha adesso una necessità estrema di tornare al successo. A Terni si è vista una squadra poco convinta, che ha avuto anche qualche occasione da rete, ma che, nel complesso, non ha dimostrato la mentalità giusta per tornare a casa con almeno un punto in carniere. Al 27' De Giorgio ha avuto una buona opportunità per portare in vantaggio i metelliani, con il portiere Scarzanella che è stato bravo a rispondere. L'occasione ha interrotto un lungo torpore degli ospiti, che nei minuti iniziali hanno fatto capire di non essere scesi in campo troppo concentrati. Al 29' Shiba è arrivato per poco in ritardo all'appuntamento sotto porta con il gol. Nel finale di tempo la Ternana è cresciuta ed al 42' Tozzi Borsoi ha trovato la rete vincente. Merito di Rigoni, che ha portato avanti il pallone con un'azione caparbia, servendo poi l'attaccante al limite dell'area. Pregevole il controllo e la conclusione nell'angolino, imparabile per Criscuolo.
In svantaggio di una rete, nella ripresa la Cavese si è fatta più intraprendente. Al 5' De Giorgio ha avuto una buona occasione da rete, ma Scarzanella è riuscito a negargli il pareggio con un intervento prodigioso. La Ternana ha iniziato ad agire di rimessa, sfruttando i varchi lasciati aperti dagli avversari proiettati in attacco. Al 10' Rigoni ha sfiorato il raddoppio con un preciso calcio di punizione, sventato dall'ottimo Criscuolo. Al 25' Aquino è andato in gol, ma senza l'autorizzazione del guardalinee, che ne ha segnalato la posizione di fuorigioco. Nel finale di gara la Cavese non ha trovato le forze per arrivare al pari. Di contro, sfruttando un errore della difesa, per poco Rigoni non ha reso più pesante il passivo.
Fariello blocca gli stipendi dei calciatori
La Cavese perde a Terni e perde anche l'onore. La sconfitta del "Liberati" fa esplodere la rabbia della società. Il presidente Antonio Fariello, scuro in volto, non riesce a digerire l'ennesima insufficiente prestazione della sua squadra. «Dopo aver assistito a questo spettacolo, io ed i soci della cordata abbiamo deciso di congelare gli stipendi di tutti i tesserati». Una decisione forte, che viene presa dalla dirigenza in un momento delicato in cui la squadra deve compiere il passo salvezza. «L'iniziativa di congelare gli emolumenti ha effetto immediato, chi non è d'accordo con questa direttiva può tranquillamente venire in sede per parlarne. Noi siamo sempre stati disponibili al dialogo con i nostri dipendenti ed abbiamo sempre cercato di accontentarli, però ora diciamo basta. Siamo anche disposti allo scioglimento del contratto per chi lo vuole». Il vulcanico presidente è un fiume in piena. «Non posso pensare che la mia squadra deve salvarsi passando per i play-out. Il pronunciare questa parola mi viene difficile, perché non esiste nel mio vocabolario. Abbiamo una rosa invidiata da molte squadre e dobbiamo patire per raggiungere un obiettivo che ad inizio stagione era considerato il minimo».
Dichiarazioni che possono anche lasciare intravedere qualche frattura all'interno dello spogliatoio. «Il mister ha la fiducia di tutto l'organico, che è compatto, ma come al solito sbagliamo l'approccio alle gare. Vedo troppa sufficienza, dobbiamo essere più concentrati, bisogna che i giocatori abbiano maggiore rispetto per i tifosi che ogni domenica ci accompagnano in tutti gli stadi, per la società che ogni fine mese puntualmente consegna gli stipendi. Siamo stanchi di lasciare a casa la famiglia per assistere a spettacoli indecorosi». La cordata capeggiata da Fariello compie grossi sforzi per poter pagare puntualmente i giocatori. «Non è giusto che il nostro impegno non venga ricambiato dai dipendenti. Come ho detto, siamo sempre disposti al dialogo, ma ora già da domenica voglio vedere un'altra squadra. Non più patemi, ma arrivare alla salvezza subito e, soprattutto, tutti i giocatori si sentano orgogliosi di vestire la nostra casacca».
Papagni: «E' un dovere raggiungere la salvezza»
Bastava una manciata di punti alla Cavese per archiviare la pratica salvezza, ma i risultati altalenanti conseguiti nelle ultime giornate hanno riavvicinato gli aquilotti alle sabbie mobili della classifica. E' amareggiato, ma non demoralizzato, Aldo Papagni. Il tecnico metelliano crede fermamente nel raggiungimento dell'obiettivo e trova qualcosa da salvare nella prestazione al "Liberati": «Sono venuto a Cava per ottenere la salvezza senza passare per i play out. La C1 è una categoria troppo importante per la città metelliana e va assolutamente preservata. Lo merita la piazza e lo merita la società, che ci sta aiutando e sostenendo con tutte le sue forze. In questo momento c'è tanta rabbia, ma non dobbiamo perdere la lucidità, perché abbiamo il dovere di conquistare la salvezza sul campo. E tengo a precisare che ci crediamo tutti in questo obiettivo». Secondo Papagni, la Cavese avrebbe meritato di portare via almeno un punto da Terni: «Il pareggio sarebbe stato senza dubbio il risultato più giusto. Per quanto visto in campo, e mi riferisco alle occasioni create, non meritavamo di subire una punizione così pesante. Ma ci è andata male. Ora dovremo rimboccarci le maniche e ritornare a fare punti già da domenica prossima, perché ci aspetta subito un altro scontro diretto».
La Ternana non ha impressionato particolarmente. «Si sono limitati ad effettuare lanci lunghi per Tozzi Borsoi e niente di più. Nella ripresa noi abbiamo alzato il baricentro ed abbiamo gestito meglio il gioco. Abbiamo impugnato il pallino del gioco e ci siamo proposti spesso in avanti, creando vari pericoli. Siamo stati fermati in un paio di circostanze per fuorigioco. Episodi che ora non voglio commentare, ma che voglio rivedere al più presto». L'appuntamento con la salvezza è ancora una volta rimandato, ma Papagni non vuole parlare di squadra in difficoltà: «Ho visto una Cavese volitiva, viva, combattiva. Ripeto, ora dobbiamo rimboccarci le maniche, perché domenica prossima contro il Legnano ci aspetta una gara decisiva».
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