Tu sei qui: Economia e Turismo‘Il Napoli vi divertirà'
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 19 dicembre 2002 00:00:00
Successo con pochi precedenti: continua lo show di Scoglio (nella foto). «E si replicherà - osserva il nuovo allenatore del Napoli, più che mai fiducioso nei suoi sistemi terapeutici per il "Napoli moribondo" - Venite a vedere i miei allenamenti. C'è tanto da imparare e da divertirsi. Tenendo anche presente che, qui, l'aria è un po' lugubre, devo pensarci io a far divertire i ragazzi. Diversifico gli esercizi, gli schemi. Quale adotterò contro il Venezia? Non me lo chiedete. Avete visto, ho mutato spesso modulo: 3-4-3, poi, con il rombo... Mi piace cambiare. Venite a vedere il Napoli, non vi stancherete. Il nostro gioco porterà i risultati ed i risultati riporteranno i tifosi allo stadio. Si innamoreranno nuovamente del Napoli». Prima di ridare la parola al Professore, che si concede con estrema facilità ed abilità, sapendo che, in questo momento, non deve fare solo l'allenatore, ma anche il galvanizzatore dell'ambiente, ecco alcune chicche colte durante la doppia seduta del suo primo, vero giorno da tecnico a Soccavo. Ruggisce, fa il verso del leone, destando l'ilarità di Vidigal, tra i più divertiti, quando chiede il pressing alto, molto alto. Fa eseguire le fasi del pressing al... rallentatore. Storpia simpaticamente i cognomi di alcuni calciatori. Detta alcune indicazioni fondamentali per il suo gioco: «Venite in avanti palla al piede: possesso ed inserimento. Mai lanci lunghi. Siete giocatori importanti, avete un'intelligenza, ma se sbagliate, fa nulla...Vi sento muti! La vostra voce è troppo moscia. Sembriamo delle...Parlate, urlate, raccontatevi i fatti vostri». A quel punto, Vidigal intona «Napule è mille culore...». Scoglio partorisce battute su battute, detta consigli per dare personalità e gioco alla squadra: «Chi si ferma, è perduto...», osserva, pretendendo un continuo movimento. «Ragazzi, non sbagliate, altrimenti faccio il ferroviere con questo fischietto». Chiede un bacio a Carmando, «colpevole» di non averlo salutato prima: «Carmando è il Napoli, come io sono il Messina, il Genoa». Due i termini più ascoltati: «bravo», riferito ai calciatori; «armonia», collegata al gioco. Lo show in campo continua con una massima che i calciatori dovranno tenere bene in mente: «Quattro-cinque passaggi e dobbiamo andare al tiro, altrimenti siamo una squadra del c...». Poi, urla a Stellone che non va alla conclusione: «Non essere generoso, altruista. Pensa a te. Di lui (Ferrarese, ndr), te ne devi fregare». Dopo un altro incitamento «Giochiamo al limite, da Formula 1», ecco un rimbrotto a Ferrarese: «Perché non ti tagli la barba? Sei brutto». La seduta, durante la quale prova due schemi (3-4-3 e 3-3-1-3), finisce. «Tutti dentro. Quando io rientro, non voglio più nessuno in campo». Un minuto ed eccolo disponibilissimo con i cronisti. «I miei alunni stanno imparando bene. Devo essere io ad essere chiaro. Voglio un gioco armonioso, senza suoni stridenti. Ogni allenatore ha le sue idee. Io mi ispiro solo a me stesso. Gli avversari li rispetto, ma non esistono quando imposto la gara, anche se si chiamano Juventus o Inter. A Napoli ho calciatori bravissimi, come Stellone, come Dionigi: hanno sempre segnato tanti gol. Perché si sono fermati? E Sesa? A Lecce era un fenomeno: lo faccia anche qui». Ad una domanda secca, replica con un fiume di parole. Quando sapremo dove potrà arrivare il suo Napoli? «Il 15 gennaio vi dirò dove potremo arrivare. Gioco con il Venezia, studio la squadra nelle festività, affronto l'Ancona e la Ternana, poi vi dirò. Voglio un mese per realizzare il mio progetto tattico». Scoglio non ha problemi a parlare di rinforzi: «Non mi piace questa parola. Significa che noi siamo deboli.». La classifica questo dice...Dribbla alla grande: «L'importante è non avere giocatori adattati. Chi è sinistro con me giocherà a sinistra. Nuovi acquisti? Può darsi che arrivi qualche elemento che assecondi la mia idea tattica. Leggo tanti nomi: siete fuori pista. Ho nella mia testa dove arrivare. L'importante è che il Napoli abbia un'identità. Tutti dovranno sapere come giocherà il Napoli. Ora, non invito i tifosi allo stadio. Mi vergogno di dire "venite". Pietismo non ne faccio. Ricordo, però, che col Messina portai seimila tifosi a Modena e con il Genoa ottomila a Padova. Faremo innamorare la gente della squadra». Il modulo? «Vedremo, a seconda delle nostre esigenze. Io e Van Gaal siamo gli unici che giochiamo con il rombo a centrocampo. Io mi diverto, dovranno divertirsi anche i calciatori. Questo non è un lavoro, è il gioco del pallone».
STOP AL SILENZIO STAMPA
L'arrivo di Scoglio ha posto fine al "mutismo" dei giocatori. Stellone: «Presto fuori da questa situazione»
Non poteva essere diversamente: il silenzio stampa è finito. Scoglio vuole e pretende allegria e volti distesi. I silenzi fanno sì che la tensione aumenti. Dionigi ha rinviato ad oggi l'appuntamento con i giornalisti. C'è capitan Stellone (nella foto) a parlare del recente passato. Finalmente o vi dispiace? Roberto comprende il riferimento a Colomba e non si fa trovare impreparato: «Dispiace sempre quando viene esonerato un allenatore. Colomba è stato poco fortunato. A nome della squadra lo saluto, perché è sempre stato corretto con noi. Nel contempo, in bocca al lupo al nuovo allenatore». Logico il secondo quesito: cosa è cambiato con l'arrivo di Scoglio? «Nessuno vive un bel momento. Lo spogliatoio è unito come gruppo e nell'amarezza per la posizione in classifica. La colpa è nostra e noi dovremo tirarci fuori da questa posizione mortificante. In due giorni di allenamento, ho notato che Scoglio ha provato diverse soluzioni. Contro il Venezia non sarà facile, ma noi vogliamo cambiare rotta. Scoglio sta tentando di ridarci quell'entusiasmo che abbiamo perso. Non siamo brocchi. Se riusciamo a fare un filotto di vittorie...». Stellone, il primo del tridente di Scoglio. Problemi? «No, assolutamente. E poi, non è detto che si giochi per forza così. Occorre dare a Scoglio il tempo di provare tutte le soluzioni. Per me non c'è problema. L'importante è la risalita del Napoli». Dunque, con Scoglio prima vittoria? «La vogliamo a tutti i costi. Per la gente, per la società, per noi».
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