Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli torna a tremare
Inserito da (admin), lunedì 26 maggio 2003 00:00:00
Gioca male e perde, il Napoli a Venezia, ma tutto sommato gli va ancora bene, perché non fanno meglio il Genoa ed il Catania. Insomma, la classifica non cambia, mentre alla fine ora mancano solo due partite. Comunque, a Venezia va in scena il Napoli che non t'aspetti proprio. Un Napoli che, arrivato ad un passo dalla salvezza, dovrebbe metterci l'ardore, e magari anche un po' di gioco, e che invece non riesce a ragionare, complicandosi subito la vita. Intendiamoci, il Venezia non spaventa, ma ha dalla sua due cose in più: la voglia, almeno quella, di cercare la vittoria e la velocità della manovra quando il pallone capita tra i piedi di Manetti e di Marcon. E non è tutto, perché, mentre da una parte il Napoli soffre oltre misura sul suo lato destro, dove Martinez ha difficoltà di marcatura e dove Bonomi, "salendo" troppo, smarrisce il giusto tempo dell'entrata, dall'altra non costruisce nulla e non vede mai la porta. La ragione? Semplice. Sul lato mancino in due danno poco e niente: Pasino, alle prese con una notte nera, e Vidigal, costretto a giocare in una posizione che poco gli appartiene e fors'anche per questo spaesato e fuori da ogni gioco. Insomma, con il Napoli impacciato ed il Venezia che non fa paura, ci vuole solo un episodio, un'invenzione per cambiare il risultato. Detto fatto. Al quarto d'ora o giù di lì, Bonomi si fa prendere in mezzo da Manetti e Marcon (Martinez dov'era?) e mette giù il secondo, ma fuori dell'area di rigore. Non per Collina, però, il quale mette il pallone sul dischetto e non perdona. Brutta faccenda per il Napoli, privo anche di reazione. Però, una sveglia gli azzurri se la danno alla mezz'ora. Poca roba, certo, ma basta per mettere in fila un paio di corner e proprio sul secondo Rossi affonda in area Vidigal. Rigore, e stavolta il tiro franco c'è davvero tutto. Batte Dionigi ed ancora una volta l'azzurro non perdona: quinto gol nelle ultime 3 partite, 4 dei quali su rigore. E così la gara torna in parità. Giusto, visto che Napoli e Venezia hanno lo stesso peso in quanto a pochezza di gioco e di capacità di tiro. Per dirla tutta: due brutte squadre per un'orribile partita, dove c'è qualche calcio di troppo e, a tratti, anche un eccesso di "buonismo" di Collina nei confronti di chi mette in campo troppa cattiveria. Ma non finisce certo qui la partita. Non finisce qui perché, se si dà una regolata Collina coi rigori, in avvio di secondo tempo è Manitta che decide di fare il protagonista. In negativo, purtroppo per lui e per il Napoli. Da una maldestra rimessa con le mani per un D'Angelo che ci mette anche del suo, infatti, nasce una punizione ai 20 metri, che Maldonado spara in porta. Ed è qui che Manitta sbaglia tutto, smanacciando un pallone che fa finire alle sue spalle. Un brutto colpo, al quale il Napoli reagisce solo quando Colomba richiama Bonomi e mette in campo Floro Flores (con Martinez che torna terzino a destra), ma prima D'Angelo manca il tocco di testa (32') e poi Pasino (34') trova Soviero pronto sul suo tiro. Così come è pronto Manitta (41') a parare un rigore di Poggi (fallo di Bocchetti sullo stesso Poggi), il quale sulla respinta centra in pieno la traversa. Ma non è un segno del destino, perché il Napoli il pareggio, almeno quello, non riesce ad acciuffarlo.
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