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Il Napoli tiene testa alla Lazio

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 9 settembre 2002 00:00:00

Un passo avanti. Anzi, quasi due. Anche se per un tempo solo, infatti, il Napoli di Colomba (nella foto) va che è una bellezza. Merito della Lazio, perché davanti all'avversario titolato il Napoli ci tiene a far bella figura, quindi si scuote, s'impegna, cerca la giocata, la manovra, soprattutto il lancio in verticale, e ci riesce. Sì, Napoli subito apprezzabile. E nessuno dica che l'avversario non s'è applicato più di tanto, che ha lasciato fare, che a Mancini mancava troppa gente. Non sarebbe vero, infatti, e soprattutto non sarebbe giusto. Per mezza partita, dunque, considerazioni tutte positive per la squadra di Colomba, che lascia a casa l'infortunato Dionigi ed in panchina Ferrarese, ultimo arrivato. Ed allora, 4-4-2 come Dio comanda: Floro Flores in coppia con Stellone, Montezine a centrocampo e Russo sulla fascia. Comincia così quest'ultima amichevole prima della Coppa e, finalmente, anche del campionato. Va subito al sodo, il Napoli. Hanno grinta e determinazione gli azzurri, anche se - come già avvenuto in altre gare - giocano più per vie centrali piuttosto che cercare quell'affondo sulle fasce che piace all'allenatore. Ma se funziona, va bene anche così. Il Napoli c'è, fa la partita. Cosa che esalta soprattutto Floro Flores, sempre assai presente, costantemente pronto al contropiede, allo scatto ed al tiro, grazie anche agli spazi che gli crea Stellone. E, perché no, grazie anche alla non sempre diligente difesa laziale. Sembra quasi che con l'arrivo di Dionigi il ragazzo faccia di tutto per non scomparire dai pensieri dell'allenatore. Così diventa il mattatore della gara: Montezine ispira la giocata, lui (30') s'infila tra Colonnese e Pancaro, tira, poi ritira e manda il pallone in porta. Legittima la fresca e genuina gioia del giocatore, nato a tre passi dal San Paolo e vissuto sempre e solo per il calcio. Ma il gol non è soltanto suo: è della squadra intera. Infatti, è per tutti l'applauso dei «pochi» che non si sono messi comodi davanti alla tv e che non si sono neppure arresi a quell'orario infame che spacca la giornata. Per un tempo, quindi, si vede il Napoli che servirà presto in campionato. Nella ripresa, poi, va in campo anche Ferrarese, che Colomba in principio piazza sulla fascia di sinistra, con Sesa (nella foto) che rimane a destra. Nessun problema: una, due, tre giocate e Ferrarese entra subito nella fantasia positiva dei tifosi. Dopo un po', però, Colomba, forse perché troppo preso dalla preoccupazione d'una squadra stanca o forse per troppa voglia d'esperienze nuove, rivoluziona tutto. Ecco allora le sostituzioni, il modulo che cambia, i giocatori che cambiano ruolo e pure posto. Alla fine di questo girotondo, Ferrarese prima si ritrova a far da spalla a Stellone e poi, uscito l'attaccante, addirittura va a fare la seconda punta con Pavon. Cosa che, ovviamente, non lo aiuta. Ferrarese, infatti, diventa poca cosa per se stesso ed anche per la squadra. Insomma, un esperimento mal riuscito. Comunque sia, è tutto il Napoli che nella ripresa ripiega su se stesso, perché stanco, certo, ma soprattutto perché la Lazio è più convinta e non ci sta a perdere la gara. Cosa che, dopo un paio di brutti tentativi, gli riesce ad un niente dalla fine, su rigore sacrosanto per un affondamento di Troise ai danni di "Inzaghino". Batte Chiesa ed è il pareggio, ma in fondo al Napoli va bene anche così.

FERRARESE-NAPOLI, AMORE A PRIMA VISTA

«Il boato dei tifosi al mio ingresso in campo è l'ulteriore riprova che ho fatto la scelta giusta. E' bellissimo giocare al San Paolo»

Ad inizio ripresa il boato che tanto si aspettava: Colomba richiama in panchina Floro Flores, tra i migliori della serata, e dà il via libera al debutto in maglia azzurra di Claudio Ferrarese (nella foto), il 24enne appena strappato alla concorrenza della Salernitana. L'ex laterale del Cittadella ha provato un brivido intenso: «È vero, appena l'altoparlante ha annunciato il mio ingresso in campo, i tifosi hanno emesso un grido forte ed ho provato una bellissima sensazione. Questo mi ha confermato, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, la bontà della scelta fatta. Napoli e la tifoseria del Napoli sono un punto fermo del calcio italiano e meritano scenari ai massimi livelli. Personalmente, trovo bellissimo giocare al San Paolo. E' un'esperienza che non dovrebbe mancare ad un calciatore professionista». Impiegato prima sulla fascia sinistra, poi successivamente spostato su quella opposta, la sua preferita, Ferrarese ha finito con il consumare il debutto in azzurro quasi da punta, in appoggio a Pavon. «Mi sono adattato alle circostanze, ma nel complesso credo sia stata buona la mia prova. È ovvio che dovrò integrarmi meglio nel telaio della squadra. Stiamo lavorando proprio in questa direzione. Tra l'altro, va bene così per ora, anche se credo che si poteva chiudere in bellezza con una vittoria. Comunque, non abbiamo sfigurato contro una formazione di grosso spessore tecnico». Tagliato il nastro, dunque, si pensa già al futuro immediato. Oggi pomeriggio la ripresa degli allenamenti; mercoledì la gara di Coppa Italia a Terni, che può consegnare la qualificazione al team di Colomba. «Non so se giocherò, queste sono valutazioni - ha continuato Ferrarese - che lascio al tecnico. Credo che questo Napoli, che mi ha fatto una buona impressione contro la Lazio, può passare il turno. Un aspetto che mi è piaciuto della mia nuova squadra è il carattere che ha. Buon segno, ottimo viatico per il futuro che ci aspetta, anche se c'è, ovviamente, ancora molto da migliorare».

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