Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli si gioca tutto in tre giorni
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 19 aprile 2002 00:00:00
35mila biglietti già venduti per Napoli-Messina, naturalmente quasi tutti di Curva. I tagliandi della B sono già tutti esauriti; ne rimangono poche centinaia della Curva A e tanti di Distinti e Tribune. Saranno certamente acquistati, soprattutto se oggi dovessero arrivare notizie confortanti per il Napoli. Da Milano, dove si decide la pena da infliggere all'Empoli, e da Reggio Calabria, dove stasera si affrontano Reggina e Modena. Un match, questo, al quale il Napoli, per i riflessi immediati e certi sulla classifica, guarda con particolare interesse. Anzi, con tutto l'interesse di cui è capace in questo momento. Un pari stasera al «Granillo» ed un successo lunedì del Napoli sul Messina, infatti, porterebbe gli azzurri a -3 dalla Reggina, attesa il 28 aprile a Fuorigrotta. Lunedì prossimo, intanto, il Napoli ritornerà a giocare in notturna al San Paolo dopo oltre un anno. L'ultima volta fu il 18 febbraio 2001: quella sera il Napoli vinse 1-0 contro l'Inter. Per far disputare l'incontro con il Messina, ieri mattina, la Commissione di Vigilanza si è recata al San Paolo per dare un nuovo nullaosta. Il precedente sarebbe scaduto il 23, ma si è reso necessario l'intervento in quanto non c'era l'okay per gli incontri in notturna. Per il Napoli ha presenziato il funzionario Angelo Borrello. Il nullaosta è stato concesso per la partita con il Messina e per tutte le altre gare sino alla conclusione del campionato. Oggi pomeriggio il Napoli ritorna in campo. Saranno presenti anche Jankulovski e Sesa, reduci dagli incontri con le rispettive Nazionali.
CAPITAN MAGONI D'ACCORDO CON DE CANIO
«Squadra e tifosi, binomio vincente per il ritorno in serie A»
«Saranno almeno in cinquantamila a tifare per noi? Splendido. Mi auguro che, lunedì sera, siano anche di più. Evidentemente i tifosi si sono resi conto, anche loro, che siamo stati bravi a riaprire il nostro campionato. Sono d'accordo con De Canio: la squadra e la tifoseria potranno riuscire a centrare il traguardo di riportare il Napoli in serie A». Oscar Magoni (nella foto al centro) è il fiero capitano di un Napoli sempre più in corsa per agganciare una delle fuggitive. Come vivete questo momento? «Benissimo. Siamo tutti concentratissimi». Quale è l'atmosfera che si respira nello spogliatoio? «Quella di una squadra che sta cercando di prendersi qualche soddisfazione. Quasi tutti, dopo la nostra sconfitta a Salerno, dissero che il campionato del Napoli poteva dirsi finito. Adesso, invece, si guarda ancora al futuro con pacato ottimismo e con un calendario che, almeno sulla carta, è favorevole al Napoli». Nonostante tanti problemi, il Napoli «rischia» di andare in serie A. «Bisogna dare atto a De Canio, al suo staff ed alla squadra di aver lavorato sodo, con grande professionalità. Siamo stati tutti bravi a non farci travolgere dagli eventi, quasi tutti negativi». Il Napoli-squadra non ha mai mollato. «Mai, anche nei momenti più difficili. Sono onorato di essere il capitano di questo gruppo. I tifosi sappiano che, sino alla fine, onoreremo la maglia». Eppure è una squadra che da gennaio non percepisce lo stipendio. «Nessuno vuole lavorare senza essere pagato, ma noi andiamo avanti egualmente. Il professor Minervini ci ha assicurato che, quanto prima, verranno pagati tutti gli stipendi arretrati. Comunque, stipendi a parte, noi abbiamo solo un obiettivo: la promozione. In questo momento, abbiamo messo tutto da parte: stipendi, futuro...». Sarebbe assurdo se, alla fine, dopo aver conquistato la promozione, la società dovesse fallire. «Assurdo sì. Noi siamo qui per fare i calciatori e non i dirigenti. Noi abbiamo lavorato sempre senza mai lamentarci. Il Napoli, tra mille e mille problemi, è in lotta per la serie A. In altri posti, problemi più o meno simili hanno provocato disastri e la squadra è retrocessa». Lei è uno dei calciatori più duttili. Influiscono sul suo rendimento tanti spostamenti nei ruoli più diversi? «Non è semplice per me, ma si sa che sono tra quelli che più facilmente si adattano. De Canio (nella foto in basso), spesso, ha dovuto cambiare la formazione per infortuni e squalifiche. Se non si gioca nel ruolo naturale, è difficile dare il cento per cento, ma cosa avrebbe dovuto fare il tecnico se gli sono venuti a mancare tutti gli uomini che, normalmente, agiscono sulle fasce? Logico che abbia provato varie soluzioni, con Jankulovski esterno o più centrale. Credetemi, non è semplice per De Canio...». Meglio con due o con tre punte? «Con tre abbiamo battuto il Bari e sofferto a Crotone. Il mio discorso è diverso: non stiamo giocando bene, è indubbio. Ma quanto conta? Ho visto spezzoni di gare delle quattro squadre che ci precedono. Nessuna gioca bene, neanche l'Inter e la Roma in A. In questo periodo contano soltanto i risultati e noi abbiamo vinto a Crotone, su un campo imbattuto da quattro mesi». Su chi dovrà fare la corsa il Napoli? «Su tutte e quattro. Non dimentichiamoci che abbiamo ancora cinque punti di svantaggio. Dovremo sfruttare al meglio i due turni al San Paolo».
VIDIGAL "SALTA" ANCHE IL MESSINA
Josè Luis Vidigal è stato sottoposto ad esame di risonanza magnetica nucleare per stabilire con esattezza le condizioni del suo ginocchio destro. L'esito è stato confortante, in quanto è stato escluso qualcosa di serio. È stata confermata la diagnosi del dottor Lino Russo: distrazione al cavo popliteo del ginocchio. Josè, già da oggi, dovrebbe riprendere gli allenamenti. È impensabile una sua utilizzazione contro il Messina. Si tenterà di recuperarlo per il successivo incontro con la Reggina.
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