Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli sfiduciato dai bookmaker
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 24 settembre 2002 00:00:00
Il Napoli sta tradendo anche gli scommettitori. Va scemando, infatti, la fiducia intorno agli azzurri, o meglio, circa la possibilità che il Napoli finisca il campionato al primo posto. Lo confermano i numeri aggiornati della Snai: dato a 6 dal sindacato degli allibratori in avvio di stagione, dopo due partite ed un solo punto il Napoli ora è "bancato" a 8. E' questo il riflesso immediato di due fattori correlati e coincidenti: la classifica subito in salita ed il consequenziale scarso movimento di puntate sugli azzurri visti alla fine vincitori in serie B. Perché, si sa, non si scommette sulla promozione, bensì sul primo posto. Scontati, dunque, quei due punti in più. Anche se, scorrendo liste e tabulati, il Napoli riesce comunque a trovare qualche motivo di consolazione, visto che era è resta tra le prime quattro favorite di chi fissa le puntate. Infatti, interpretando quella impossibile e virtualissima classifica che si ricava dalle quote, più o meno viene fuori questo ragionamento: il Napoli non dominerà questo campionato, non spopolerà, non straccerà la concorrenza, però in A ci andrà lo stesso. Tant'è che, terzo dietro la Samp ed il Palermo e davanti al Lecce appena un paio di settimane fa, ora il Napoli ancora terzo rimane, però alla pari coi pugliesi, che hanno fatto un passo avanti. In quanto a scommesse, insomma, Napoli agganciato dal Lecce che gli stava dietro, mentre alle loro spalle ora è l'Ancona (dato a 10) a marciare inatteso e minaccioso. Ma le scommesse riservano sorprese e curiosità. Fatti e cifre alla fine regolati da una cosa sola: l'affluenza delle puntate su questo o quel presunto vincitore. Cosicché, un altro polo delle scommesse, quello che fa capo a New Bet, che aveva "bancato" il Napoli a 7,50, oggi praticamente lascia la quota inalterata. Insomma, per New Bet il campionato azzurro deve ancora cominciare e quell'unico punto in due partite rappresenta soltanto un fastidiosissimo accidente.
A RUSSO GLI AUGURI DI MARADONA
«Ha avuto il mio stesso infortunio di Barcellona, sono sicuro che ce la farà»
Il cellulare continua a ricevere i messaggi dei compagni: «Torna presto». L'augurio che ha fatto più felice Massimo Russo (nella foto), però, è quello arrivato da Maradona. Informato dell'episodio, Diego ha ricordato che anche a lui capitò lo stesso grave incidente a Barcellona e che riuscì comunque a recuperare. «Portategli i miei auguri - ha detto Diego per telefono dall'Argentina - e ditegli che ce la farà a tornare in campo». Le radiografie rivelano la perfetta riuscita dell'operazione e Massimo Russo sorride finalmente. Lo fa anche il dottor Violante, che l'ha operato. Dietro al letto di Russo, alla camera 208 della clinica "Maria Rosaria" di Pompei, c'è un'immaginetta della Madonna, portatagli da un tifoso. Più in alto un pupazzetto con la maglia azzurra. Dentro la stanza una folla di parenti, amici e giocatori: «Mi sono stati tutti vicini. È stato bellissimo». Però l'avversario che l'ha falciata non ha chiamato...«Dicono che ci sia una dichiarazione in cui si scusa. Forse, invece che alle agenzie di stampa, le scuse avrebbe potuto farle a me». Cosa pensa di quel giocatore, di Pagani? «Mi impongo di credere che non l'abbia fatto apposta». Se venisse, cosa gli direbbe? «Di spiegarmi come è andata. Sono pronto a credere che sia stato un caso fortuito. Mi piacerebbe che me lo spiegasse lui di persona». Fatalista come l'avversario che l'ha falciata. Anche lei ritiene che siano "rischi del mestiere"? «Lo penso anche io, certo. Nel calcio può capitare un infortunio. La malasorte ha toccato me ed ora devo reagire. Quanto all'intenzionalità del fallo, beh, l'ho rivisto in tv...Ripeto, voglio credere che non sia stato voluto». Prova ancora dolore alla caviglia? «No, i medici hanno detto che domani lascerò l'ospedale. Per un mese porterò il gesso e poi partirà la rieducazione, per sei-otto mesi». Ha mai pensato che l'infortunio possa compromettere la sua carriera? La risposta è preceduta da scongiuri e sorrisi. «Certo che ci ho pensato. Ci penso sempre e mi dico che non posso permettermi di smettere. Io so solo giocare a calcio. Ho anche lasciato la scuola, non so fare altro che giocare al calcio...». Cosa ricorda dell'infortunio? «Ho superato due avversari, mi ero liberato della palla. Poi ricordo solo il dolore, difficile da raccontare. Ma il momento più drammatico è stato quello in cui il dottor Violante mi ha ridotto la lussazione in campo. Non so trovare le parole per descrivere il male che ho provato, bisogna viverle certe cose per capire». Sa trovare, invece, le parole per raccontare l'affetto che ora la circonda? «Certo. I miei compagni di squadra non m'hanno abbandonato nemmeno un minuto; la società mi è stata vicinissima. E poi, il telefono non ha smesso di squillare: Fabio e Paolo Cannavaro, Ciro Ferrara, Bellucci, che mi ha dedicato il gol domenica, e poi Mondini, Taglialatela. Sicuramente dimentico qualcuno, spero che mi scuseranno». Provi a pensare al futuro: «Mesi di sofferenza e lavoro duro. Prima la guarigione completa, poi la rieducazione. Se tutto andrà bene, mi vedo in campo coi compagni già a maggio. Sarebbe bellissimo. Altrimenti sarò al via per il prossimo ritiro». Il suo contratto scade tra un anno...«Il presidente Naldi è venuto a trovarmi e mi ha detto di pensare solo a guarire. È stato gentile. Il contratto, in questo momento, non rappresenta un problema per me. Devo solo pensare a tornare in campo».
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