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Economia e Turismo

Il Napoli ritorna nel baratro

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 11 novembre 2002 00:00:00

La vittoria a Catania è stata solo un sorriso in questa disgraziata commedia napoletana. La sconfitta di Genova è la conferma di come il Napoli sia sulla china di una pericolosa discesa, che presto potrebbe diventare uno strapiombo senza argini, nel quale Colomba finirebbe col trascinare se stesso e tutto ciò che il Napoli possa rappresentare. A Genova gli azzurri hanno centrato la propria disfatta. Non si va in campo contro Bouzaiene e Gabsi (che sono calciatori e non codici fiscali) avendo la fifa addosso, costringendo Sesa a fare il terzino, schierando quattro difensori, Bocchetti che non fa più di venti metri perché deve marcare e Quadrini che non fa né questo né quello. Perché, poi, si è travolti dalla paura e nessuno può farci più nulla, nemmeno un attacco con Stellone, Sesa e Dionigi. Non si trasforma una squadra da combattimento e d'avventura in un gruppo di timorati di Dio, di uomini-barriera. Date un'occhiata allo score e capirete le ragioni della resa: 2 tiri in porta del Napoli, 9 del Genoa. Se non c'è nessuno che sa darle una scossa, che la squadra se la sbrighi da sola: abbia meno complessi, cresca in spessore, diventi gruppo, ma con carattere. E Colomba la smetta di vedere belle partite quando non ci sono. Insomma, si sospendano le parodie. Naldi elabori un minimo di strategia di mercato. Esemplare è stata l'operazione Ferrarese: non è costato un euro. Più che ingaggiare tardoni dai tacchetti lisci meglio puntare sul prestito di giocatori che non hanno trovato posto e sperano di tornare nel giro, mettendosi in luce da gennaio a giugno. L'operazione "prestiti intelligenti": Naldi (nella foto) chieda questo a Marchetti. Se aggiungiamo che il traguardo promozione è una missione impossibile, capiamo quanto e come una sconfitta, in un gelido pomeriggio di novembre, possa diventare la goccia che fa tracimare il vaso azzurro delle passioni domenicali.

COLOMBA NON FA DRAMMI

«Ci sono stati segnali di crescita, non vedo il motivo di tanta ostilità esterna»

Non c'è sconforto e nemmeno rabbia nelle parole di Franco Colomba. Dopo la partita, l'allenatore spiega di aver visto comunque qualcosa di buono, un Napoli in crescita, rimanendo stupito della contestazione: «Io dico che la gente deve per forza aver visto i segnali di crescita, deve aver compreso i nostri sforzi, non vedo il motivo di tanta ostilità». È un nuovo cavallo di battaglia dell'allenatore azzurro, che già alla vigilia del match, quando il Napoli era in partenza dalla Borghesiana, aveva provato a rilanciare lo stesso tema: «Sono gli elementi esterni che tendono a disgregare la squadra». Insomma, non lo dice esplicitamente né ufficialmente, ma il tecnico azzurro cerca di scaricare le colpe della tensione crescente e dei risultati latitanti sull'esterno. Non è il Napoli che perde, sono le pressioni esterne che lo mettono in crisi. Dopo la gara, Colomba riesce a trovare solo segnali positivi: «Abbiamo giocato bene, questo per me è importante. Poi il risultato a volte ti premia, altre ti penalizza, come in questo caso». Niente male come esordio nel dopopartita di Marassi, dove il Napoli s'è arreso malamente. «Secondo me, è stato un bell'incontro, di alta qualità, sia da parte nostra che da parte loro. Purtroppo, la situazione di parità è stata sbloccata da un episodio sfortunato e forse quella è stata la svolta». Già, Storari dovrebbe finire sul banco degli imputati, invece Colomba (nella foto) lo salva senza nemmeno provare a metterlo in castigo: «Dobbiamo stare vicini a questo ragazzo, che era all'esordio con noi e che ha avuto un infortunio. Ci dispiace che gli sia successo, ma guardiamo avanti». Difficile guardare avanti dopo una sconfitta del genere, anche se il tecnico azzurro ha una spiegazione per il risultato così pesante: «Quando sono andati in vantaggio, noi abbiamo reagito e credo che lo abbiamo fatto bene. Naturalmente, ci siamo sbilanciati in avanti e questo ha consentito al Genoa di trovare la terza rete, ma è eccessivamente penalizzante il risultato finale». Nessuna critica evidente, nessuna tirata d'orecchi alla sua squadra, che pure ha mostrato le solite difficoltà, soprattutto a centrocampo: «Il nostro gioco è farraginoso di natura, ma io dico che a Genova anche su quel fronte ho visto dei segnali di crescita». Tutto bene, tutto sotto controllo, anche quella classifica che vede il Napoli stavolta per davvero dentro la zona retrocessione ed il baratro della serie C. «Questo non è ancora il momento di guardare la classifica e farsi venire la tremarella. Piuttosto, adesso dobbiamo pensare al futuro, alla prossima partita, che sarà in casa. E noi proprio in casa abbiamo il dovere di ritrovare la vittoria. Ci servirebbe per superare quel blocco mentale che ci mette in difficoltà soprattutto al San Paolo». Insomma, bisogna solo pensare al futuro: Colomba ne è convinto. Guardare al passato, voltarsi a guardare la partitaccia di Marassi non serve: «No, noi dobbiamo solo pensare a compattarci ed a fare in modo che nulla possa minare la serenità e la concentrazione del gruppo. E la serenità arriva solo con le vittorie. Dobbiamo riuscirci già a Napoli domenica prossima».

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