Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli punta su Ferrante e Oshadogan
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 7 agosto 2001 00:00:00
Poteva essere il giorno di Baldini ed invece anche stavolta non se n'è fatto nulla. Certo, Napoli e Reggina restano in contatto, la trattativa va avanti con la quasi certezza del buon fine, però ancora niente annunci. Cosa, questa, che probabilmente scoccia soprattutto all'ex capitano azzurro, passato in un baleno da leader a separato in casa. Comunque sia, la conclusione dell'affare o, meglio, dello scambio è attesa da un momento all'altro: Baldini alla Reggina dopo una lunga e più che onesta militanza azzurra, che meritava ben altra conclusione, e Joseph Dayo Oshadogan al Napoli. Quest'ultimo, nato a Genova, è un difensore di 25 anni, grande promessa anche con la maglia dell'Under 21, bloccato da un paio di brutti acciacchi. Definito anche ufficialmente, invece, il trasferimento - anzi, il ritorno - a titolo definitivo di Altomare al Cosenza. Operazione dalla quale il Napoli ha ricavato poco più di duecento milioni. In queste ore, poi, diventeranno più fitti i contatti tra il Napoli ed il Lecce per Saber, soprattutto dopo la mancata risposta alla convocazione da parte del difensore marocchino. Vista la decisione del giocatore d'andar via, probabilmente alla fine l'operazione si farà, ma a frenare l'accordo, che prevede l'arrivo in azzurro del difensore giallorosso Colonnello, è la richiesta di conguaglio avanzata dal club napoletano. Il Lecce, infatti, non vuol spendere denari ed insiste per affidare alle cure di De Canio un altro giocatore. Magari Osorio, prima punta argentina, che però fa pochi gol. Al Napoli, invece, occorre un attaccante che garantisca una ventina di gol. Per questo si pensa a Marco Ferrante, trentunenne punta che, soprattutto in serie B, sa farsi rispettare. Per lui, da tempo in rotta col Torino, il Napoli ha avviato un buon discorso con il club granata. Ed ora sembra essere stato superato anche un «brutto» ostacolo: quello dell'ingaggio. Ferrante, infatti, guadagna ben 3.200 milioni netti a stagione, ma, pur di non averlo più al Torino, i dirigenti granata sarebbero disposti, sembra, ad «aiutare» il Napoli, concorrendo sino ai due terzi della spesa. Ovvero, al Napoli toccherebbe pagare «soltanto» poco più di un miliardo netto (due lordi) per un anno. Ed a queste condizioni, magari inserendo nell'operazione pure il prestito del difensore Bonomi, l'accordo si potrebbe anche trovare.
Intanto, il tempo stringe e De Canio (nella foto al centro) accelera i ritmi. Questa seconda parte di preparazione, inaugurata dagli azzurri ieri a San Marino, servirà al tecnico per dare gli ultimi ritocchi a una formazione che nella sua mente ha già un profilo. «Domenica prossima sarà già calcio vero. Quindi - dice l'allenatore - bisogna tirare le prime conclusioni». Dove per «conclusioni» il tecnico intende «l'utilizzazione di quei giocatori che s'avviano a formare la formazione base». Anche se in verità De Canio non dice «formazione», bensì «rosa base», che è poi un modo elegante per lasciare a tutti la possibilità di concorrere per un posto in «prima fila». E stasera contro il San Marino la prima di queste mezze prove generali. «Il modulo? Giocheremo con la difesa a tre, con quattro a centrocampo, un trequartista e due attaccanti. Questo, infatti, è il disegno che in questo momento permette al Napoli di esprimersi in forma più compiuta». In verità, questo s'era già capito nelle partitelle alpine, ma c'è una novità. Perché il trequartista non sarà (almeno in avvio) quell'Alessi dal sinistro competente, bensì Moriero. Sì, proprio Moriero, che in vita sua ha sempre giurato e stragiurato d'essere uno di fascia destra. Un tornante, insomma, da schierare in quella posizione e basta per ottenere il massimo dalle sue prestazioni. Ed invece, arrivato alla fine della carriera (si fa per dire, è ovvio), Moriero cambia pelle. O, meglio, De Canio ordina e lui s'adegua. E forse s'adegua anche perché altrimenti, in un Napoli messo in campo col 3-4-1-2, per lui non ci sarebbe posto sull'estrema.
«Moriero è un giocatore d'esperienza che può giocare in quella posizione», afferma De Canio, il quale ha talmente puntato sull'ex interista da promuoverlo anche capitano. E Alessi (foto in basso)? «Alessi - spiega l'allenatore - sarà l'alternativa. Avere in squadra un giocatore esperto ed alle sue spalle un giovane che gli fa concorrenza è l'ideale». Sarà pure vero, ma Moriero trequartista, Moriero suggeritore alle spalle delle punte ha, in verità, più il sapore dell'esperimento che della soluzione. Anche perché, con Moriero in aggiunta alle due punte, il 3-4-1-2 napoletano inevitabilmente scivolerà verso il 3-4-3. «Sì, in pratica è così», conferma Gigi De Canio, il quale neppure nel momento del bisogno (o della debolezza, se volete) tradisce quella sua vocazione da tecnico d'attacco. Buon per lui che, facendo probabilmente di necessità virtù, prova a colmare le lacune azzurre, sfruttando tutta l'esperienza di cui il Napoli dispone. Insomma, questo è (almeno sino ad oggi) il Napoli e da questo Napoli De Canio deve provare a ricavare il meglio. Ma, s'intende, senza fare promesse difficili poi da mantenere.
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