Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli prova a sfatare il tabù casalingo
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 9 novembre 2001 00:00:00
Bisogna essere burloni o incompetenti per sostenere che Corbelli e Ferlaino hanno consegnato a De Canio un organico competitivo per ritornare in serie A e che è un obbligo per gli azzurri essere promossi. È competitivo il Napoli con Stellone che solo da poco ha recuperato; è competitivo il Napoli con il volenteroso Bigica (nella foto in alto), che si è fermato alle prime accelerazioni; è competitivo il Napoli con l'«eroico» Caruso, a cui non basta una forza da leone: ieri, un nuovo stop; è competitivo il Napoli con Moriero, che continua ad effettuare soltanto giri di campo; è competitivo il Napoli con Vidigal, reduce da un anno e mezzo di stop e con la testa soprattutto al Mondiale; è competitivo il Napoli con Cristiano che, come Quadrini, è servito solo a fare... plusvalenza; è competitivo il Napoli con Sesa, che è solo un lontano ricordo del valido calciatore del Lecce... Ci fermiano qui. A fine campionato, si saprà se De Canio sarà riuscito a fare il miracolo ed a far promuovere il Napoli nonostante tutto. Per ora, deve adeguarsi alle precarie possibilità della società e di un organico «monco e poco omogeneo». La seconda delle sei partite contro squadre del Sud, quella di stasera con il Crotone, poteva rappresentare uno scoglio più facile da superare. Invece, sia per l'organico insufficiente, sia per il caso-San Paolo («La vicenda inizia a preoccuparmi. Mi dà un senso di precarietà che sta diventando una costante», ha detto De Canio), sia per le contemporanee assenze di tanti elementi, sia per il fatto che gli azzurri rendono di più fuori casa, quando hanno più spazi nei quali proiettarsi, si è trasformata in una gara a rischio. Una gara dove a rischiare è solo il Napoli. «Siamo partiti in 17, perché, all'ultimo momento, ci siamo resi conto che Caruso non era disponibile. Proprio come è avvenuto prima del match a Bari - dice De Canio - Un ulteriore intoppo. In un campionato livellato come quello di B, certe situazioni sono più gravi di quanto si possa pensare. Inoltre, c'è il rischio di sottovalutare il Crotone, reduce da quattro sconfitte». Emergenza nell'emergenza, dunque, per De Canio, che stamattina, durante la rifinitura, valuterà la possibilità di impiegare dal primo minuto Vidigal (nella foto al centro). È vero, è reduce da oltre un anno di stop, ma poiché si allena con i compagni da oltre una decina di giorni e poiché a centrocampo mancano Bigica, Husain e Jankulovski, potrebbe fare come Stellone ed accettare di gettarsi nella mischia. «Mi chiedete come sta Vidigal? Io chiederei come sta il Napoli, che è in emergenza totale. Voglio parlargli, sapere se, dopo un'assenza lunghissima, se la sente ». De Canio spera di ascoltare parole rassicuranti. A Stellone, De Canio disse: «Se ha i c..., vai in campo». Stellone giocò e diede il massimo di quanto poteva dare al momento. Per Vidigal è un po' diverso, ma l'emergenza richiede sacrifici da parte di tutti. Non dovesse giocare il portoghese, proteggendo meglio la difesa, De Canio potrebbe optare per Montezine a far coppia con Magoni, e Graffiedi alle spalle di Stellone e Rastelli. Oggi, intanto, avrebbe dovuto esserci il Consiglio di amministrazione: Corbelli l'ha rinviato di una settimana. Lunedì, verrà pagato lo stipendio di agosto ai calciatori.
Arrivano i corsari, proprio come gli azzurri
È reduce da quattro sconfitte consecutive, il Crotone. Un dato che può rappresentare il punto di... forza per la squadra di Cuoghi e quello di... debolezza per la formazione di De Canio. Semplice il perché. Il Crotone, anche perché sulla carta parte sconfitto (il suo successo è dato a 6,50 dalle quote Snai), vorrà riscattare le ultime sconfitte, vorrà dimostrare, sia pure con una partita di ritardo, che il cambio di allenatore (da Cabrini a Cuoghi) è servito. Il Napoli, che è ancora alla ricerca del primo successo casalingo, potrebbe sottovalutare l'impegno. Tanta energia e tanta concentrazione contro Sampdoria, Vicenza e Bari potrebbero venir meno per stanchezza o per un'incoscia «scelta» di ritenere facile il match. Una «scelta» suicida. Al di là del valore degli avversari (vedremo il perché vanno tenuti in discreta considerazione), non bisogna dimenticare che alla squadra mancano vari undicesimi (per l'indisponibilità degli infortunati e per le convocazioni di azzurri nelle rispettive Nazionali) e che De Canio (nella foto in basso) sarà costretto a varare l'ennesima formazione. Undici diverse in undici incontri. Indisponibilità o meno, è un incontro da vincere ad ogni costo. Perché bisogna sfatare la storiella del Napoli che si blocca in casa; perché bisogna iniziare a vincere anche in casa, se si vuol tentare di puntare a sedersi su una delle quattro poltrone che contano; perché incomincerebbe ad essere preoccupante se, in casa, il Napoli si fa bloccare anche dal Crotone. Il discorso non fa una piega. Bisogna vincere e basta, al di là dei problemi che De Canio si trascina dietro sin da Brusson. Ciò non toglie che sarebbe da folli sottovalutare un Crotone che verrà a giocare con un 3-5-2 che gli consentirà di difendersi come sa fare discretamente, soprattutto fuori casa, e di ripartire velocemente con l'efficacia del contropiede. Attenti, quindi, a non farsi trovare sbilanciati; attenti perché questo Crotone, guarda un po', rassomiglia al Napoli: gioca e rende meglio fuori casa. Nel suo stadio ha vinto un incontro e ne ha persi quattro; fuori, ha vinto una gara (Bari), ne ha pareggiate due (Como e Salernitana) e ne ha perse due (Ancona ed Empoli). Anche il Crotone, dunque, è squadra corsara. Due i rischi, perciò, per il Napoli: giocare in... casa e sottovalutare l'impegno. In tutto questo, De Canio, non disponendo di Bocchetti e di Jankulovski, deve inventarsi il settore sinistro della formazione e deve decidere (lo farà stamattina dopo la seduta di rifinitura) se utilizzare o meno Vidigal.
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