Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli pronto ad osare
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 14 novembre 2002 00:00:00
Osare di più: si può e si deve. È questo il suggerimento, l'idea, l'intendimento della squadra per affrontare e risolvere una crisi che, secondo gli azzurri, è soprattutto di risultati. Intendiamoci, un fondo di verità c'è pure in quello che pensa la squadra, ma non si può nascondere che forse, alla base o dentro la crisi, c'è anche un difetto di postura rispetto alla partita, agli avversari, alla necessità di fare risultato. Spesso, insomma, il Napoli ha, tatticamente, fisicamente e psicologicamente, un atteggiamento che poco s'attaglia a chi ha in mente obiettivi che non siano soltanto una salvezza risicata. «È vero. Al di là di moduli e di nomi, al di là d'ogni scelta che spetta all'allenatore e basta, il Napoli deve darsi un atteggiamento più d'attacco», conferma Roberto Stellone (nella foto in alto), che in questo Napoli non è proprio l'ultimo arrivato. «Dobbiamo sbilanciarci un po' per vincere e per uscire da questo momento negativo». E sulla lunghezza d'onda del capitano azzurro c'è anche Sesa: «Per vincere bisogna attaccare. Non ci sono molte alternative». Ed il pensiero, le dichiarazioni di Colomba, che invece vuole insistere su un Napoli "compatto e pronto nelle ripartenze"? In pratica: difesa e contropiede pure in casa, perché, per caratteristiche dei singoli e del gruppo, solo questo può fare la squadra. «Colomba ha detto questo? Lo capisco», afferma Sesa, il quale, con lodevole sincronia, passa dal discorso solare a quello legale. «Lo capisco, perché il fatto che abbiamo subito troppi gol spinge a tenere la squadra più raccolta, più compatta. Ma questo non vuol dire rinunciare ad attaccare, bensì attaccare con intelligenza. Quindi, anche il discorso dell'allenatore ha fondamento». E' evidente che il sentimento generale porta la squadra su posizioni più aggressive, più spinte, più spregiudicate rispetto a quelle più canoniche e curiali di Franco Colomba (nella foto al centro). Insomma, per quanto discreto e silenzioso, è questo il confronto che si va sviluppando in quel breve spazio che a Soccavo va dallo spogliatoio dell'allenatore a quello della squadra. Ed a giudicare dagli schemi che Colomba ha cominciato a disegnare ieri sul prato del Centro Paradiso, è assai probabile - praticamente quasi certo - che contro il Lecce il Napoli cavalcherà l'onda dell'attacco più che la risacca difensiva. Tridente in arrivo, dunque? «Stiamo provando - dice Stellone - più di una soluzione, ma alla fine, che si giochi con una, due, tre oppure quattro punte, poco conta. Quel che vale, infatti, è la voglia di fare risultato, di chiudere questo momento nero e di avviare una striscia positiva. Insomma, dopo aver perso la prima partita fuori casa, mi sembra che sia arrivato il tempo di vincere la prima a Fuorigrotta». Non ne fa un fatto di numeri d'attacco, quindi, Stellone. Ed è logico, visto che, comunque vada, lui un posto sicuro già ce l'ha. Più sulle spine, invece, è Sesa (nella foto), il quale, nonostante le eccellenti prestazioni di Catania e di Genova, ancora non vive di certezze. «Il tridente? Intanto dico che, in quanto ad esperienza e qualità, la coppia Stellone-Dionigi non teme confronti in serie B. Per quanto mi riguarda, invece, spero di poter continuare ad essere utile alla squadra. Certo, giocare alle spalle delle punte è quello che preferisco e che in questo momento mi riesce meglio, ma ho fatto anche il quarto a destra a centrocampo e sono pronto a giocare di nuovo in quel ruolo. L'importante, insomma, è essere sempre in campo». Domenica in particolare, visto che c'è il Lecce...«È la mia ex squadra, è vero, ma non ci sarà spazio per i sentimentalismi. Mi dispiace per il Lecce, ma il Napoli ha bisogno dei tre punti».
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