Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli non può più sbagliare
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 7 dicembre 2001 00:00:00
Ferlaino si è fatto sentire su, negli uffici; De Canio ha lavorato sodo giù, sul terreno di gioco. Ha urlato il tecnico, ha curato tutto nei dettagli. La seduta è stata tra le più lunghe della stagione. Dalle 10.30 alle 12.45, senza sosta. De Canio (nella foto in alto) ha provato schemi e varie formazioni. Tutti hanno avuto la possibilità di mettere in mostra voglia e stato di forma. In vista di Napoli-Cosenza, l'allenatore ha provato quattro formazioni. La prima (4-4-2): Mancini; Bonomi, Luppi, Troise, Bocchetti; Rastelli, Vidigal, Magoni, Montezine; Stellone, Sesa. La seconda (4-4-2): Mancini; Villa, Bonomi, Luppi, Baccin; Ametrano, Husain, Bigica, Jankulovski; Stellone (Graffiedi), Sesa (Rastelli). La terza: (4-4-2): Mancini; Villa, Bonomi, Luppi, Bocchetti; Magoni, Vidigal, Montezine, Jankulovski; Floro Flores, Rastelli. La quarta:(4-3-1-2): Mancini; Villa, Bonomi, Luppi, Bocchetti; Magoni, Vidigal, Jankulovski; Montezine; Stellone, Sesa. Con Caruso e, forse, anche Saber out per una fascite plantare, la formazione più probabile sembra la quarta, con Montezine schierato a ridosso delle due punte, senza trascurare la prima, quella con Rastelli largo a destra. Entrambe le soluzioni prevedono grande concentrazione e determinazione da parte degli interdittori di centrocampo e dei difensori. Entrambe lasciano intendere che sarà un Napoli d'attacco, un Napoli che cercherà di bissare il successo col Palermo e, casomai, ridurre ulteriormente lo svantaggio dalla quarta classificata. L'obiettivo, neanche tanto nascosto (basta ascoltare Magoni, Rastelli e qualche voce di dentro), è quello di sistemare il Napoli a ridosso della zona-A entro Natale. Ovvero, il piano prevede nove punti nelle prossime tre partite: Cosenza, Pistoiese e Siena. Sulla carta non è un'idea folle. Anzi, appare un'idea alla portata di un Napoli che, episodiche disattenzioni ed ingenuità a parte, ha dimostrato di aver appreso il credo di De Canio, di essere una squadra con «un volto ed un'anima», come dice il suo allenatore. «Non esageriamo con i complimenti. La vittoria sul Palermo? Era quanto dovevamo fare - dice Magoni (nella foto al centro) - Adesso, dobbiamo vincere anche contro il Cosenza, per poi poter affrontare caricati le due partite successive, più facili, con Pistoiese e Siena. Per un torneo d'alta classifica, occorre fare il pieno in questi incontri. Siamo in ritardo. Bisogna accelerare, altrimenti è bene rassegnarsi. Non bisognerà più ripetere gli errori commessi col Palermo, anche se va dato atto alla squadra di non essersi mai abbattuta. Sebbene due volte in svantaggio, ha reagito e bene. Insomma, le prossime tre-quattro gare diranno che torneo disputerà il Napoli. Mondonico? Non ho problemi con lui. Purtroppo, siamo retrocessi tutti: noi, lui, chi è andato via. Analogie col Napoli di Novellino? Non ne vedo. Quel Napoli non scese mai al di sotto del sesto posto. Ora, siamo a metà classifica...». Rastelli è di poche, ma significative parole: «Occorre fare un filotto prima di Natale per puntare in alto. Finalmente De Canio ha tutti a disposizione e può fare le sue scelte».
IL PRECETTO TELEPIÙ
Ferlaino allarmato, Corbelli garantisce
Era da un po' che non lo si vedeva al «Paradiso» in un giorno senza Cda o assemblee. Ferlaino (nella foto in basso) si è fermato a salutare chi c'era nello spogliatoio. Poi è andato negli uffici e qui ha chiesto notizie dirette dell'atto di precetto di Telepiù (8 miliardi). Come amministratore delegato, ha chiesto una documentazione del precetto. Ha appreso che Telepiù, nel caso dovesse inoltrare istanza di fallimento, entrerebbe a far parte dei creditori privilegiati del Napoli. Il Napoli si ritroverebbe con circa 40 miliardi di lire da versare a creditori privilegiati. Telepiù non chiederà il fallimento? Forse, ma come farà a giustificare l'assenza in bilancio di quella cifra? Corbelli, dal canto suo, pare abbia promesso che già lunedì prossimo interverrà per regolarizzare la questione con Telepiù. Nelle casse del Napoli ci sono un miliardo e cento milioni. A stento sufficienti a pagare gli stipendi. «Saranno pagati», dicono. Quali i creditori privilegiati? Per ora, i dipendenti (3,5 miliardi al mese, tasse comprese), l'Erario (oltre 25 miliardi, le imposte non pagate), 900 milioni del Credito sportivo.
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