Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli mette in vendita Stellone
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 26 giugno 2002 00:00:00
Partiamo dall'unica notizia ufficiale della giornata di mercato: il Napoli ha stabilito un nuovo accordo con la Salernitana, confermando lo scambio di comproprietà Cristiano-Di Vicino. Il primo resterà in azzurro, mentre il talentuoso napoletano rimarrà alla corte di Zeman. Le altre comproprietà, Baccin (Juventus), Malafronte e Quadrini (Roma-Palermo), Montezine e Pavon (Udinese), verranno discusse entro oggi dal general manager Marchetti, che a Milano sta operando per il Napoli in attesa della presentazione ufficiale, che sarebbe prevista per domani. Sul fronte delle comproprietà l'obiettivo principale degli azzurri resta Baccin. Colomba ha chiesto di tenerlo: Marchetti sta provando ad accontentarlo. Discorso diverso per Pavon, che l'Udinese avrebbe già promesso ai messicani del Guadalajara. Comunque vada, questa prima fase sarà conclusa oggi e, dopo aver chiarito il fronte comproprietà, la società potrà operare sul mercato. Nel frattempo, pare che il Napoli abbia chiesto alla Lega una leggera dilazione per l'iscrizione, ma dal Palazzo avrebbe ricevuto un secco «no»: i tempi vanno rispettati anche da chi ha preso la società da pochi giorni. Bisogna accelerare, quindi, anche sul fronte delle cessioni. Torna, così, a galla l'interessamento del Chievo per Roberto Stellone. Un primo contatto già era avvenuto quando il campionato di B era in corso; dopo il cambio di proprietà la società veronese è tornata alla carica. Il Napoli ha bisogno di fare cassa e cerca di ottenere il massimo dalla cessione del bomber: richiesta vicina ai sette milioni di euro. Il Chievo ha una precisa politica al ribasso e risponde con un'offerta di tre milioni di euro, con la possibilità di affiancare anche un calciatore, che nel caso specifico potrebbe essere Ghirardello, ex Savoia, ora al Cittadella, ma già bloccato dal Chievo. Sul fronte degli attaccanti, in sostituzione di Stellone (nella foto al centro), restano in piedi le trattative con la Reggina per Gianluca Savoldi (ma un accordo non sembra vicinissimo) ed anche per Davide Dionigi, al quale potrebbe piacere una sistemazione all'ombra del Vesuvio, nonostante abbia spiegato che lui in serie B non vuoe restarci. Improvvisa frenata, invece, sul fronte portieri. La società azzurra è vicina ad un accordo con l'ex Reggina Belardi. Il giocatore ha avuto un lungo colloquio con il nuovo allenatore Colomba e c'è stato il «placet» ufficiale del tecnico. Il Napoli, però, avrebbe dovuto trovare una sistemazione all'attuale portiere Francesco Mancini. Sembrava che la Salernitana avesse già deciso di prenderlo per consegnarlo nelle mani di Zeman, che non ha mai nascosto la stima per Mancini. Lo scoglio più grande, però, riguarda l'ingaggio del portiere azzurro, che dalla società granata viene giudicato esageratamente elevato. Così la Salernitana ha aperto una trattativa con Sicignano (Palermo), che ieri era in città e ha parlato già da salernitano. Fronte estero: prosegue il corteggiamento al Sedan per il senegalese Camara, che piace tanto a Salvatore Naldi. Ci sarebbe anche un avvicinamento al danese Dennis Rommedahl, reduce dai Mondiali, esterno di centrocampo con un fisico da corazziere e tanta grinta.
CONVOCATA L'ASSEMBLEA STRAORDINARIA
In programma il 15 luglio l'importante appuntamento societario
La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato le date dell'assemblea straordinaria del Napoli: prima convocazione per l'11 luglio, seconda per il 15, termine ultimo previsto dalla Corte d'Appello di Napoli per fare un preciso rendiconto della situazione economica al 30 maggio e, su quella base, per provvedere alla copertura delle perdite ed alla ricapitalizzazione fino a 15 milioni di euro. La richiesta di pubblicazione dell'assemblea è stato, praticamente, l'ultimo atto formale di Giorgio Corbelli da presidente del Napoli, in risposta ad una precisa richiesta formulata dalla Corte d'Appello nel giorno in cui fu decisa la cancellazione dell'amministrazione giudiziaria del club azzurro. Nella lunga sentenza venivano in gran parte confermati i dubbi e gli errori riscontrati dai pubblici ministeri e dalla Fallimentare, che aveva deciso di affidare la reggenza del club al professor Gustavo Minervini (nella foto in basso). Ma quegli errori di gestione, riferiti ai giorni della reggenza a due tra Corbelli e Ferlaino, non vennero considerati così gravi da approvare la nomina di un amministratore del Tribunale. Così, nello stesso atto in cui la Corte d'Appello annullava l'incarico affidato a Minervini, veniva richiesta la convocazione dell'assemblea. Dunque, il Napoli dovrà coprire le perdite e ricapitalizzare. Il punto dolente sarebbe proprio la copertura delle perdite, che ammonterebbero a circa 30 milioni di euro. Nel redigere il bilancio al 30 maggio (che sarà quello al quale bisognerà fare riferimento), gli amministratori del club avrebbero potuto evitare di tenere in considerazione i conti fatti dallo studio Giordano per conto del professor Minervini e consegnati alla Fallimentare all'inizio della scorsa settimana. Quell'incartamento, però, resta in qualche modo un punto di riferimento ed il Napoli vuol rispettarlo, sicché il capitolo «copertura» sarà pesantissimo. La ricapitalizzazione, invece, potrebbe essere più bassa rispetto alle richieste e potrebbe non richiedere investimenti esagerati. A presiedere quella assemblea, la Corte d'Appello ha nominato il presidente napoletano dell'Ordine dei Commercialisti, Enrico Maria Guerra, che verificherà l'esattezza di tutti i passaggi e farà da rappresentante ufficiale. La «singolarità» della richiesta della Corte d'Appello sta nella mancata richiesta di chiarimenti al termine dell'assemblea: al Napoli viene chiesto ufficialmente di fare qualcosa, ma non è previsto un controllo ufficiale. Se gli amministratori non rispondessero alle richieste, la Corte d'Appello non verrebbe nemmeno a saperlo, anche perché non ha chiesto di saperlo. Stranezze della giustizia italiana...
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