Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli bloccato dalla Covisoc
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 2 luglio 2002 00:00:00
Franco Colomba (nella foto in alto) fa di necessità virtù e dice che il Napoli gli va bene così com'è. La stessa Covisoc, l'organo di controllo economico interno del mondo del calcio, impone al Napoli di restare così com'è. Il motivo è semplice: i conti presentati alla Federcalcio non sono esaltanti, sicché la società azzurra è stata retrocessa in «fascia B», che, tradotto in parole povere, significa non poter partecipare ad alcuna operazione di mercato. In realtà, una possibilità c'è: per acquistare bisogna dimostrare di aver effettuato cessioni per un valore almeno identico. Discorso chiaro, quindi: non si fa mercato finché non vengono piazzati i calciatori che attualmente sono in rosa. E siccome i giocatori dell'organico azzurro non rientrano tra i pezzi pregiati del mercato, le cose diventano maledettamente complicate. L'unico affare che può essere preso in considerazione riguarda Nelson Cuevas. Il 22enne paraguaiano appartiene al River Plate, società alla quale il Napoli ha prestato Husain quest'anno e che vorrebbe lasciare lì: se la vicenda si concludesse con la formula dello scambio alla pari, sarebbe fattibile. E per il Napoli sarebbe un colpaccio: Husain, infatti, è stato pagato 24 miliardi e guadagna 200 milioni al mese, un peso insopportabile per la società azzurra, che deve essere rifondata. Il River Plate, però, tentenna: vorrebbe anche un po' di soldi in cambio. Alla fine di questa settimana verrà nominato un agente Fifa, che si occuperà della trattativa per conto della società argentina, ed è probabile che l'affare possa andare in porto. Per il momento, l'unica trattativa conclusa è quella con Brunico, che ospiterà gli azzurri durante il ritiro e che domani si presenterà alla città: a Soccavo ci sarà il direttore dell'associazione turistica di Brunico, Alfred Unterkircher, che, magari, sarà curioso di capire quale squadra arriverà in Alto Adige. Le voci di mercato si rincorrono. Resta sempre il nome di Stellone (nella foto al centro) tra i giocatori richiesti (anche se l'interessamento più serio, quello del Chievo, va pian piano spegnendosi), mentre per i giocatori in arrivo vengono segnalati soprattutto svincolati, che non hanno costo di cartellino e che abbiano pretese molto miti per quanto riguarda l'ingaggio. Si parla di Cosimo Francioso, che avrebbe una gran voglia di giocare in azzurro alla conclusione della carriera, ma al quale non sembra interessato il general manager Gianpiero Marchetti, che conduce le trattative. C'è anche una nuova pista che porta al palermitano La Grotteria, pure svincolato e desideroso di vestire l'azzurro: in questo caso l'interesse è decisamente maggiore. Si cercano acquirenti, intanto, per il portiere Franco Mancini, solo una cessione del quale potrebbe aprire la strada a Belardi, molto gradito all'allenatore Colomba, che lo ha lanciato nell'ultima stagione a Reggio Calabria. Sulla strada azzurra, però, potrebbe ripresentarsi anche Pino Taglialatela. L'ischitano ex azzurro ha ancora un anno di contratto con la Fiorentina, ma riuscirebbe a trovare una «via d'uscita» per tornare a Napoli e vestire nuovamente la casacca del primo amore calcistico.
GLI IMPEGNI SOCIETARI
Pagata la prima rata a Ferlaino. Servono 12 milioni di euro per coprire le perdite
Ieri mattina Salvatore Naldi ha pagato la prima rata a Corrado Ferlaino (nella foto in basso): sei milioni e mezzo di euro per la cessione del 50% del Napoli a Corbelli (debito che Naldi si è accollato quando ha preso l'intera proprietà del Napoli). Subito dopo si è riunito il Consiglio di Amministrazione, che ha nominato l'avvocato Luigi Albisinni amministratore delegato ed ha preparato l'assemblea che si svolgerà il 15 luglio (prima convocazione l'11, ma andrà deserta) e che è stata richiesta dalla Corte d'Appello. Nel corso di quell'assemblea gli amministratori dovranno esporre il rendiconto finanziario al 30 maggio 2002 e, sulla scorta di quei conti, coprire le perdite e ricapitalizzare fino ad un massimo di 15 milioni di euro. La base di partenza per i conteggi, sui quali ieri si è confrontato il C.d'A. del club azzurro, è il rendiconto presentato dall'ex amministratore giudiziario, Gustavo Minervini, alla Fallimentare e realizzato dallo studio Giordano, che segnala perdite per circa 30 milioni. Sulla scorta di quei conteggi è stato stilato un bilancio che prevede perdite per circa 11-12 milioni di euro (rispetto ai conti presentati da Minervini si è considerata una minore svalutazione sul valore dei giocatori e delle strutture di Marianella), mentre per la ricapitalizzazione l'orientamento è di fermarsi a sei-sette milioni di euro. Il totale è, più o meno, 17-19 milioni, che, tradotto in vecchie lire, fa all'incirca 34-38 miliardi, da mettere insieme in meno di 15 giorni. Forse tornerà utile il nuovo contatto con lo sceicco Abdul Haq, riallacciato domenica mattina.
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