Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli batte cassa
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 12 novembre 2001 00:00:00
Corbelli (nella foto in alto) ha chiesto consensi, ha pregato un po' tutti di poter lavorare in serenità per «costruire» il nuovo Napoli, per garantire alla società un futuro meno precario, anzi, un futuro da club competitivo. Si è dato delle scadenze (diventare realmente proprietario della società entro il 30 novembre e rilanciare la squadra tra i grandi club del calcio italiano nel giro di qualche anno) e procede. Ferlaino non si è più visto e sentito, a proposito delle «cose» del Napoli; De Canio pensa soltanto a lavorare. Ferlaino e De Canio hanno scelto, per il bene del Napoli, di lasciar lavorare tranquillamente il presidente. E non perché siano a corto di argomenti. A quanto pare, però, non si può essere tanto fiduciosi su questo futuro. Soldi non ce n'erano, soldi non ce ne sono. No, stavolta, non intendiamo discutere di questioni riguardanti aspetti societari. No, stavolta, trattiamo il futuro di una squadra che pare destinata a restare così com'è. Perché? Perché una lira non c'era ed una lira non c'è. Pavarese, responsabile del calciomercato, dovrà continuare a fare di necessità virtù. Solo prestiti o vendite. Nella seconda ipotesi, vendite (Husain, Jankulovski o Vidigal?), potrebbe tentare di investire i soldi acquistando un attaccante. Quindi? Quindi De Canio, come in estate, probabilmente anche stavolta resterà con i sogni nel cassetto. Niente è impossibile, ma a giudicare da quanto sta avvenendo c'è da pensare che il Napoli non abbia la possibilità di presentarsi al calciomercato, che riaprirà a gennaio, con un gruzzolo di miliardi da investire. De Canio, quando ancora non conosceva i problemi finanziari della società, presentò una lista con i nomi dei calciatori che avrebbero potuto far lievitare la caratura della squadra. Muzzi apriva la lista dei desideri, unitamente a O'Neill. Dopo, altre indicazioni come Gargo, come Marazzina, come Marasco, come Maniero, come Bonazzoli, come Bierhoff, come Fontana, come Caccia, come Gautieri, come Yllana, come Di Napoli. Poi, per dirla alla Costanzo, altri consigli per gli acquisti. Non una delle prime scelte è stata ingaggiata. All'insegna del «ragazzi, non c'è una lira». È vero, sono arrivati Rastelli, Bonomi e Montezine, ma, tranne il brasiliano (nella foto al centro), gli altri due, sia pure ottimi professionisti, non facevano parte dei desiderata di De Canio. Emergenza era, emergenza è. Emergenza sarà? I problemi finanziari sembrano non aver abbandonato il Napoli. Ecco perché, difficilmente, Pavarese riuscirà a concretizzare trattative dove ci sarà da investire. Si potrà ingaggiare qualcuno solo se ci sarà da pagare esclusivamente lo stipendio. Sembrano, quindi, destinati a restare tali i desideri di De Canio. Il primo era e resta Muzzi. Si dirà: non è alla portata del Napoli. Allora, due sono le ipotesi: o si ammette che si continua a non poter investire e quindi ci si riempie solo la bocca parlando di ritorno in A, o si accetta di fare qualche sacrificio per garantire all'allenatore almeno un elemento in grado di far lievitare il tasso tecnico e le aspirazioni della squadra. Inutile dire "aspettiamo che arrivi gennaio": i movimenti di mercato si fanno adesso. Altrimenti, «a tavola» ci si siederà solo quando tutto sarà stato già consumato. Resteranno le «briciole» ed il piatto del Napoli continuerà a piangere. L'Udinese ha puntato molto su Di Michele. Chi è vicino all'ambiente del club friulano, fa sapere che, portando avanti una trattativa seria, con valide credenziali, Pozzo sarebbe pronto a cedere il suo attaccante. Ma, tra il dire ed il fare, ci sono di mezzo i soldi. Soldi da investire che il Napoli continua a non avere, anche perché in questo momento Corbelli ha altri impegni da onorare, alcuni pressanti. Non fosse possibile andare a chiudere Muzzi, De Canio continuerebbe ad accontentarsi, come ha fatto sinora, senza creare grane dialettiche, aspettando almeno un altro acquisto dalla lista dei calciatori indicati. Quegli obiettivi estivi non sono mutati. Purtroppo, sembra non essere mutata neanche la forza economica della società.
Squadra dimezzata, i nazionali rientreranno giovedì
Non finiscono mai i problemi di un Napoli dimezzato, sempre a caccia degli uomini giusti al posto giusto. Se da un lato c'è da registrare il possibile rientro di Caruso tra i giocatori utilizzabili per la prossima partita (la giornata di sosta ha contribuito in parte al recupero fisico del difensore), dall'altro l'allenatore De Canio dovrà fare i conti con un'altra settimana in cui dovrà praticamente fare a meno dei «soliti» infortunati (ai quali si aggiungeranno anche Baccin e Stellone) e dei tre nazionali, Bocchetti, Jankulovski (nella foto in basso) e Husain, che già sono stati assenti nell'anticipo di venerdì sera a Benevento. Bocchetti resta aggregato agli azzurrini che, dopo aver battuto la Polonia a Varsavia per 5-2, aspettano i polacchi mercoledì sera a Reggio Calabria, per l'incontro di ritorno degli ottavi di finale del campionato europeo. Anche Marek Jankulovski è ancora aggregato alla nazionale della Repubblica Ceka, che aspetta il ritorno della gara contro il Belgio. Sia il ceko che l'azzurrino potranno essere a disposizione dell'allenatore fin da giovedì sera. Problemi maggiori, invece, per Claudio Daniel Husain. L'Argentina giocherà contro l'Uruguay ed il centrocampista potrebbe avere bisogno di un giorno in più per raggiungere l'Italia ed aggregarsi al Napoli.
Azzurri in campo domani
La comitiva azzurra si è salutata venerdì sera a Benevento dopo il pareggio col Crotone e continua ad essere in vacanza. Dopo il lungo tour de force che ha tenuto sotto pressione gli azzurri (a partire dal recupero della gara col Vicenza, la squadra è stata chiamata a tre partite in nove giorni), l'allenatore De Canio ha consentito ai giocatori di tirare un po' il fiato. L'appuntamento per tutti i calciatori è fissato per martedì pomeriggio a Soccavo. Si ritroverà agli ordini dell'allenatore quel che rimane del Napoli falcidiato dagli infortuni e dalle convocazioni in nazionale.
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