Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli ‘bastonato' anche in Tunisia
Inserito da Il Mattino (admin), sabato 4 gennaio 2003 00:00:00
Batosta per il Napoli nell'amichevole disputata ieri a Tunisi contro l'Esperance. La squadra di Scoglio è stata sconfitta 3-0, con reti di Kandia Traoré (5' e 35') e di Jawhar Mnari (62'). Gli azzurri svolgeranno stamane l'ultimo allenamento, poi stasera rientreranno in Italia. Allenatore e squadra andranno subito in ritiro all'Hotel Mediterraneo, in vista dell'incontro con l'Ancona, in programma lunedì 6. Al rientro dalla Tunisia, vertice di mercato tra Perinetti e Scoglio, a Soccavo oppure nell'albergo che ospiterà la squadra.
SCOGLIO ED IL DIFENSORE ABUSIVO...
Il Professore schiera sotto falso nome un tedesco (il 29enne Gorges), poi dice: «Era in prova e l'ho già bocciato»
Cose turche, anzi, tunisine. Qui dove una partita può pure cominciare con un quarto d'ora di ritardo ed è tutto regolare, qui dove un giocatore (Traorè) in piena partita beve in mezzo al campo e non si accorge del passaggio di un compagno, qui dove, tra un tempo e l'altro, i tifosi passano da una curva all'altra per godersi sempre e comunque da vicino i gol dei propri beniamini, qui dove Scoglio è stato ed è ancora il numero uno degli allenatori, ebbene, proprio qui, il Professore, che non vedremo mai con una tuta sponsorizzata, né davanti ai tabelloni pubblicitari («È contro i miei principi»), tira fuori la sua ultima invenzione: lo stopper abusivo, il difensore fantasma, il giocatore che c'è, ma che non ci può proprio stare. Il fatto, in breve, è questo: quando, prima del match, in tribuna arrivano le formazioni delle squadre, vi si legge che stopper (di sinistra) degli azzurri è Michele Iorio, difensorino dell'86, che sa già abbastanza il fatto suo. Vabbe', fermo Bonomi e con Stendardo affaticato, ci può pure stare. Ma grande è la sorpresa quando, al posto del suo baby, il Napoli mette in campo Guido Gorges, tedescone di 193 centimetri per 93 chili, 29 anni, ex centrale del Monaco 1860, tesserato sino a giugno prossimo con l'Hannover, club che l'ha visto in campo 18 volte nell'ultima stagione. Un giocatore al posto di un altro: un falso, insomma. Una cosa che non si fa in una partita vera, con un arbitro scarso, ma ufficiale. Oppure, che si può pure fare, ma ottenendo l'autorizzazione che ci vuole. Però - mettiamola così - il Napoli non aveva fatto in tempo ad ottenere quell'autorizzazione ed allora commette il suo peccato. «Il tedesco - spiega Scoglio (nella foto) - si è allenato con noi per una settimana. Di lui mi avevano riferito buone cose e così ho deciso di provarlo. Mi sono detto: è a costo zero, ha giocato in Bundesliga, vediamo se può fare al caso nostro. Così l'ho mandato in campo. Dopo averlo visto all'opera per un tempo intero, con la stessa franchezza, dico che non se ne può fare nulla. Non fa al caso nostro. Ora il tedesco se ne torna nel suo Paese, pagandosi anche il biglietto dell'aereo». Ed il falso in mezzo al campo? Ma non scherziamo, per favore. Si voleva provare un giocatore e lo si è fatto, tutto qui. Del resto, il danno l'ha avuto solo il Napoli. «La sua presenza - spiega Scoglio - è stata deleteria. Non ha fatto nulla di quello che volevo ed ha procurato guai pure a Baldini. Ma non fa nulla, il discorso è chiuso qui». Guido Gorges, dunque, resterà solo un fantasma nella storia azzurra. Una stranezza, un giocatore falso trovato nella casba tunisina, tra la grande moschea e la grande piazza, là dove di affari non se ne fanno mai.
VIDIGAL RIACQUISTA LA PAROLA
Dopo oltre due mesi di silenzio, il portoghese torna a parlare con i giornalisti e garantisce: «Il Napoli mi sta ancora a cuore»
Il nuovo Napoli Vidigal l'ha scoperto direttamente in campo. Un solo allenamento, un po' di teoria, poi la partita, per di più con un ruolo nuovo: non più mediano in linea con un altro, bensì vertice basso di quel rombo caro al Professore. Mediano davanti alla difesa, insomma. Vidigal (nella foto) giura che non c'è problema: «Del resto, a volte l'ho già fatto in Portogallo, allo Sporting di Lisbona. E poi, lì, più avanti oppure di lato, l'importante è fare bene quello che l'allenatore vuole, raggiungere quel risultato che tutti speriamo». Intanto, contro l'Esperance, che ha giocato col Napoli come fa il gatto con il topo, non è proprio andata come voleva la speranza azzurra...«Ma questo - replica il portoghese, che accetta di parlare dopo due mesi e passa di silenzio - non vuol dire nulla. Noi a questa partita chiedevamo cose assai diverse dal successo oppure dal pareggio. Qualcosa di buono già s'è visto: qualche movimento, qualche manovra così come studiata in allenamento. Certo, ci vorrà ancora un po' di tempo perché tutto funzioni per il meglio. Il lavoro di Scoglio ed il nostro lavoro con lui sono appena cominciati». Beh, in verità, per gli altri dura già da una settimana piena, Capodanno compreso. A proposito, caro Vidigal, lei il Capodanno dove l'ha passato? «A casa, con la famiglia e con gli amici. Come faccio sempre, del resto. Ogni momento libero lo passo con la gente che mi è cara». Ed il Napoli che lavorava in Tunisia? «Anche il Napoli mi è caro. Mi sono cari tutti i miei compagni e, infatti, pur stando in Portogallo, il mio cuore era qui con loro». Bene, Vidigal ed il Napoli si sono ritrovati, ma resta da capire per quanto tempo staranno ancora assieme. In quel ruolo di mediano metodista, infatti, per Scoglio il portoghese è un compromesso con la necessità immediata. A centrocampo, infatti, il Professore vuole non uno, ma ben due rinforzi. E li vuole anche presto.
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