Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli affonda nella tristezza
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 18 marzo 2002 00:00:00
Da quello che ha, produce il massimo che può, ma rimedia solo un misero pareggio, questo Napoli stanco, avvilito, abbandonato, mortificato nelle forze e nel destino. Sì, proprio specchio del brutto tempo azzurro, il match col Cittadella, che riflette fedelmente l'immagine di una squadra ormai vuota pure di motivazioni. Squadra che, manco non bastasse, come è tradizione di questo sciagurato campionato, non trova, poi, neppure un po' di buona sorte o, magari, soltanto un arbitro ligio alle regole del fuorigioco e del calcio di rigore. Certo, ha provato ad opporsi ad ogni avversità, il Napoli, ma l'ha fatto con impaccio e scompostezza. Salvando l'onestà del proprio impegno, ma tradendo la fatica di chi ha corso tanto ed ora non ce la fa più, subendo la preparazione assai superficiale di chi al via della stagione si è presentato convalescente o infortunato, arrendendosi alla fragilità scheletrico-caratteriale di una gioventù azzurra che non dà garanzie. Ce n'è per tutti, insomma, in questo giorno che è di fischi ed improperi, ma anche di verità e di errori. Ce n'è per tutti e ce n'è anche per l'allenatore, che nel suo impervio tentativo di soluzioni nuove affida ad Alessi e Montezine la copertura delle fasce. Ovvero, lì dove il Cittadella può essere fiaccato e vinto, ci vanno due bravissimi ragazzi, ma privi di ogni spunto, di ogni corsa, di ogni passo lungo. Una scommessa, quella di De Canio, persa già in avvio. Infatti, quando ad un terzo di ripresa c'è stato finalmente posto per Ametrano, piazzato appunto a destra, la partita è un po' cambiata. Non è stato un caso, dunque, se dalla mezz'ora in poi il Napoli vicino al gol c'è andato almeno quattro o cinque volte. E pensare che si era messa bene la partita. Al primo affondo la squadra azzurra è andata in gol (2'): perfetto l'assist di Rastelli e perentorio lo stacco di Stellone (nella foto al centro). Una volta tanto, si è pensato, gara in salita per chi sta di fronte. Ed invece no: al suo primo tentativo serio, infatti, ha fatto gol pure il Cittadella (9'), anche se con Ghirardello in fuorigioco. Ed è stato in quest'occasione che si è capito che per il Napoli nulla era cambiato. Di lì in avanti, infatti, una partita che è stata offesa al calcio e che neppure il calcio di Glerean ha saputo un po' nobilitare. Meglio, molto meglio nel secondo tempo, il Napoli. Più «passo», più «possesso», ma anche i soliti limiti ed i soliti arbitraggi. Gridano vendetta, assieme a quel gol di Ghirardello in fuorigioco, infatti, anche tre falli da rigore che Morganti non sa o non vuol vedere. Ma tant'è: il Napoli ci prova, ma non vince. Il Cittadella, invece, allontana un po' la serie C e se ne torna a casa col sorriso. Beato il Cittadella. Il Napoli, infatti, chissà quando riuscirà a trovare un po' di pace. In campo e soprattutto fuori.
DE CANIO PREOCCUPATO PER IL FUTURO
«Il calcio a Napoli non deve morire»
Gli ultimi avvenimenti hanno segnato anche lui. Basta vedere come parla, come reagisce. Toni pacati, sempre. Oggi, dopo gli ultimi accadimenti, tecnici e societari, De Canio appare molto morbido, troppo morbido. È la quiete che precede una possibile «tempesta» oppure si è reso conto dell'impossibilità, presente e futura, di costruire qualcosa? «È grande il rammarico per aver sprecato un'occasione nel giorno in cui quelle davanti si sono fermate, tutte». Il Napoli non ha brillato, ma se c'è un rigore va fischiato. «L'arbitro non c'entra nulla». Come? «Io guardo gli errori della squadra. Ha sbagliato troppo in fase conclusiva». D'accordo, ma se c'è un rigore... «... è da un po' che a noi va così, ma non deve costituire un alibi. Preferisco parlare dei nostri errori». Non vuole neanche commentare il gol del Cittadella in fuorigioco? «No, preferisco dire che non era il caso di sistemarci in difesa come abbiamo fatto. Quel movimento non andava fatto. Far arrivare un attaccante, da solo, dinanzi al portiere, è errore nostro. Occorre maggiore attenzione». La maglietta a favore di Corbelli. «Un gesto di solidarietà deciso da società e squadra. Avremmo voluto dedicargli anche la vittoria...». I tifosi hanno insultato la squadra e hanno criticato alcune sue scelte. «L'amarezza finale è giustificata, ma, prima, chi è venuto ci ha incoraggiati. Le mie scelte? Sono l'allenatore e so quello che faccio». Alessi a destra non è parsa una scelta felice. «È un calciatore offensivo e poteva saltare l'uomo nell'uno contro uno, tenendo conto della loro lentezza in difesa. Alessi non ha trovato spazio in precedenza. Prima o poi, doveva toccare anche a lui, altrimenti quando vedevo il suo reale valore? È un buon talento». Floro Flores, invece... «... avrebbe dovuto giocare con la Primavera, ma, negli ultimi tre giorni, l'ho visto molto gasato. È stato premiato. Voglio gente non rassegnata, che continui a giocare con entusiasmo. Il Napoli del futuro va costruito con chi è grintoso e non si piange addosso». De Canio (nella foto in basso), c'è la sosta del campionato: è l'occasione giusta per parlare del suo futuro? «C'è una situazione di difficoltà in società, non conosciamo gli sviluppi, non sappiamo chi potranno essere i nostri interlocutori e volete che io pensi al mio futuro?». Il Napoli rischia l'iscrizione al prossimo campionato. «Non voglio neanche prendere in considerazione questa eventualità. Il calcio non può scomparire da Napoli. Se ciò dovesse accadere, sarebbe una sconfitta umiliante per tutti. Il Napoli è un patrimonio del calcio italiano. Più in basso di così, per difficoltà strutturali, una società non può cadere. Bisogna lavorare per ridare dignità ed un'immagine alla squadra. I tifosi lo meritano». Cosa potranno fare le Istituzioni? «Non so. Un fatto è certo: Napoli esprime tanti imprenditori, Napoli ha una cultura sportiva ed il Napoli è simbolo di questa cultura. Non può essere abbandonato. Sono certo che i primi a battersi saranno Corbelli e Naldi». Intanto, solo l'aritmetica, ora, concede speranze-promozione al Napoli. «Non è un elemento da poco».
STAMATTINA L'ASSEMBLEA: SARÀ SOLO UN ATTO FORMALE
È convocata per questa mattina, alle ore 12, l'Assemblea straordinaria ed ordinaria dei soci della Società Sportiva Calcio Napoli. La convocazione è stata effettuata tramite pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 25 febbraio: in quei giorni era impossibile prevedere che sarebbe stata decisa l'amministrazione giudiziaria per il club azzurro. Il provvedimento della Fallimentare è stato depositato venerdì ed i tempi tecnici, probabilmente, non consentiranno una comunicazione ufficiale in tempi utili per «fermare» l'Assemblea. Sicché è prevedibile che l'assise di oggi verrà aperta e contestualmente chiusa. Sarebbe inutile nominare i nuovi amministratori sapendo che è già stata decisa l'amministrazione giudiziaria.
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