Tu sei qui: Economia e TurismoI superstiti di De Canio
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 13 novembre 2001 00:00:00
Più che un'infermeria sembra una stazione ferroviaria. Il tempo di «dimettere» un «paziente» (Vidigal) ed eccone arrivare un altro, se non due (Baccin e Stellone). Lo staff sanitario del Napoli non ha un giorno di tregua. Tutto questo non per colpa di De Canio (nella foto in alto) o del preparatore Albarella, che non martorizzano gli azzurri, né per colpa dei medici e dei massaggiatori. Anzi, va dato atto e merito ai due settori (tecnico e sanitario) di saper centellinare le forze degli atleti, di essere bene a conoscenza dei problemi che hanno avuto molti azzurri (negli ultimi tempi, il Napoli al mercato ha ingaggiato elementi che ben potrebbero figurare in una rappresentativa del Cto!), e di aver calibrato preparazioni e recuperi. Ciononostante (ed il caso-Signori, a Bologna, docet), spesso le precauzioni non sono sufficienti, quando si gioca un calcio agonisticamente esasperato, un calcio dove l'atleta è sottoposto a costanti sollecitazioni, troppe volte, a distanza di pochi giorni. Ovviamente, nuovi stop diventano quasi inevitabili se il fisico dei singoli è minato dal tempo e da precedenti infortuni. Basta ricordare che Moriero e Vidigal (quest'ultimo nella foto al centro) sono stati acquistati e, contestualmente, «contestati» dallo staff sanitario per problemi fisici riscontrati alle visite. Oggi, alla ripresa degli allenamenti, De Canio dovrà fare a meno di una dozzina di elementi tra infortunati e convocati dalle varie Nazionali. Ecco perché è sterile, assurdo o pretestuoso ironizzare quando De Canio ribadisce che ha bisogno di vari elementi per rendere competitiva la squadra. Il concetto, già espresso a ripetizione sin dalla fase del ritiro estivo a Brusson, è stato ribadito, domenica sera, a «La domenica sportiva». Quando il conduttore ha chiesto a De Canio se sarebbero sufficienti tre rinforzi (un difensore di fascia sinistra, un centrocampista ed un attaccante) per rendere più competitiva la squadra, l'allenatore ha replicato con un sorriso e con parole che la dicono lunga sul suo pensiero: «Non dimentichiamo la fascia destra, in attesa che rientri Moriero». Oggi, nel Napoli si può dire che funziona soltanto lo spogliatoio, inteso come gruppo che lavora in piena armonia grazie al credo di De Canio, che è riuscito ad eliminare gelosie ed invidie. Tutto il resto è emergenza e precarietà. Indubbiamente, non appare semplice il compito che attende il tecnico per l'insidiosa trasferta a Messina. È vero che il Napoli funziona meglio fuori casa, che riesce ad esprimersi con maggiore pericolosità quando non deve «fare il gioco» e può godere di spazi liberi, ma è altrettanto vero che l'allenatore dovrà fare i conti con infortuni e convocazioni che gli vieteranno di schierare alcuni calciatori e che gliene restituiranno altri in condizioni fisiche precarie. Per i viaggi di ritorno, vedi Husain, o perché freschi di guarigione, vedi Vidigal e, forse, Bigica. Prendiamo, ad esempio, l'attacco, che sinora non è stato il punto di forza della squadra. Moriero è ancora fuori: si sperava saltasse l'uomo ed assicurasse una superiorià numerica. Per ora, salta soprattutto le partite per infortunio. Sesa, sinora, ha garantito un rendimento in linea con quello della scorsa stagione: ovvero, quasi nullo. Una ragione dovrà pur esserci se ha trovato poco spazio prima con Zeman, poi con Monsonico, ora con De Canio. Stellone saprà oggi per quanto tempo sarà costretto a fermarsi, nuovamente. Graffiedi (nella foto in basso), il generosissimo Graffiedi, parte per rispondere alla convocazione della Selezione Under 21 di serie B: rientrerà giovedì. Floro Flores sarà assente sino al giorno 25, in quanto dovrà disputare tre incontri con l'Under 19 (Bielorussia, Portogallo e Moldavia). Resta Rastelli. Con tanti «affettuosi» saluti a chi sostiene, forse perché burlone, forse perché incompetente, che questa è una squadra competitiva, in grado di poter tranquillamente puntare al ritorno in serie A. Oggi, il dottor Russo valuterà le condizioni di Bigica (probabile ripresa), quelle di Villa, Moriero e Caruso. Il verdetto più atteso, però, riguarda Roberto Stellone. Per quanto tempo sarà costretto a fermarsi?
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