Tu sei qui: Economia e TurismoGià in campo il nuovo Napoli
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 19 luglio 2002 00:00:00
Domani il Napoli torna in campo: contro la Rappresentativa Brunico sarà la prima amichevole della stagione. Colomba (nella foto in alto), in linea con quanto predica, non ha appesantito le gambe dei suoi. Vuole un Napoli gasato sin dall'avvio, quindi, gli azzurri non dovrebbero avere difficoltà a travolgere i dilettanti avversari. Primi gol, primi test, primi giudizi. In positivo o in negativo, sarà tutto da rivedere, quando la preparazione sarà più completa e quando gli avversari avranno un peso diverso. Magari, già martedì prossimo, quando, presente Naldi, il Napoli affronterà Lazio e Hannover nel triangolare a Bolzano. A giudicare dal lavoro svolto in questi giorni, a meno che Colomba non preferisca mischiare le carte da subito, il Napoli dovrebbe schierarsi così: Mancini; Villa, Baldini (Bonomi), Bonomi (Troise); Saber, Husain, Vidigal, Bocchetti; Montezine (Alessi); Stellone, Sesa (Rastelli). Colomba, aiutato da Buso, lavora molto sulla fase difensiva, anche se il suo Napoli sarà «una squadra grintosa, concreta, d'attacco». Giustamente, il tecnico sostiene che "il primo: non prenderle" è d'obbligo. In linea con Colomba, tutti i difensori. Villa e Bonomi rappresentano la continuità: sono una garanzia per serietà, per spirito di sacrificio, per grinta. «Nello scorso campionato, abbiamo avuto anche l'alibi dei problemi societari. Dovessimo fallire pure quest'anno, la colpa sarebbe soltanto nostra», dice Bonomi, candidato per la fascia di capitano. «Se Colomba ed i compagni vorranno, sarò onorato di indossarla». In sintonia con Bonomi c'è Troise (nella foto al centro): «Devo riscattare una brutta stagione. Ho tanta voglia di prendermi delle responsabilità e di riportare il Napoli in A. La società ha fatto tutto alla grande per darci tranquillità. Adesso, tocca a noi». Villa aggiunge: «Stiamo lavorando in un clima sereno, tutti animati dalle migliori intenzioni. Ci sono i presupposti per una stagione felice». Colomba ha invitato tutti a dare il massimo, ricordando che «Napoli è stata fortunata a trovare Naldi. Ora spetta ai tifosi essere vicini alla squadra e spetta alla squadra dare a Naldi ed ai tifosi le soddisfazioni che meritano. Acquisti? Magari dopo che la società avrà completato le sue operazioni e dopo che avrò visto all'opera i calciatori che ho in ritiro».
DOMANI LA PRIMA AMICHEVOLE
Gli organizzatori del ritiro hanno fatto costruire una tribunetta di 500 posti per l'incontro Rappresentativa Brunico-Napoli. Il costo del biglietto sarà di 8 euro. Per avere il Napoli in Alto Adige, è stata investita una discreta cifra: 100mila euro. Gli organizzatori sperano di rientrare in parte delle spese con qualche amichevole e, soprattutto, puntando sul turismo: far conoscere la splendida Brunico e tutta la Val Pusteria ai napoletani. «C'è un impegno con il Napoli: a fine ritiro, parleremo già della prossima stagione. Noi speriamo di rivedere il Napoli, un Napoli in serie A», dice Alfred Unterkircher, direttore dell'Associazione turistica di Brunico. Ieri, intanto, è giunto in ritiro Alessio, uno dei collaboratori di Colomba.
IL NAPOLI AZZURRO...A METÀ
Cambiano le maglie da gioco del Napoli. Fasce verticali azzurre e bianche nella parte inferiore della prima maglia. Quasi nera la seconda maglia; gialla la terza
Anno nuovo, maglia nuova: non sarebbe una grande novità nell'epoca in cui dettano legge gli sponsor. La novità sta nel fatto che il Napoli cambia tutti i colori delle maglie da gioco. Sì, anche della prima: non sarà tutta azzurra, ma avrà una parte superiore in tinta azzurra ed una inferiore con fasce verticali azzurre e bianche. La seconda sarà «dark grey», quasi nera; per la terza si deciderà a giorni, ma dovrebbe essere gialla. Il Napoli, quindi, per la prima volta nella sua storia, cambia la prima maglia. Non sarà più tutta azzurra, ma avrà anche delle bande verticali, un po' simili a quelle dell'Argentina, del Deportivo La Coruña, della Spal. Negli anni, il Napoli, anche per venire incontro alle esigenze di vendita di Ennerre, Lotto, Umbro, Nike, Diadora, aveva cambiato la tonalità dell'azzurro, aveva consentito finanche qualche «estrosità» per la seconda o per la terza maglia, ma mai aveva scelto di abbandonare la tradizionale casacca azzurra. La decisione di stravolgere la tradizione è nata alcuni mesi fa. «Nel periodo della gestione Corbelli - conferma Alberto Zanotto, della Diadora - parlai con il diggì Russo e con il diesse Pavarese e si decise per questa maglia. Poi, con la nuova società, abbiamo rimesso in discussione tutto. Naldi è apparso entusiasta. Sono certo che porteranno fortuna al Napoli». Ed anche alla Diadora, che, soprattutto se il Napoli dovesse imboccare la strada dell'alta classifica, inizierebbe a rientrare dalle spese. La Diadora, infatti, ha investito sul club azzurro: contratto quadriennale da 250mila euro a stagione in serie B, da oltre 500mila in caso di ritorno in A. Dunque, anno nuovo, maglia nuova. Piacerà? Prevarrà il consenso degli innovatori o il dissenso dei tradizionalisti? Verranno comprese le esigenze dello sponsor? Tradizione contro business. Probabilmente, la maglia piacerà se la squadra vincerà, altrimenti... si ritornerà all'antico. La discussione è aperta. Alla squadra, che, nello scorso campionato, preferì la casacca blu a quella azzurra per lungo tempo (scaramanzie), la nuova divisa è piaciuta. I primi esemplari sono stati indossati da Stellone (azzurra a strisce) e da Bonomi (dark grey), i due calciatori che, quasi certamente, si contenderanno la fascia di capitano. «Sono per le novità. È splendida, mi piace la scelta della società», dice Stellone (nella foto in basso). Anche Bonomi è d'accordo: «Mi piace anche questa di colore scuro. Sono curioso di vedere la terza». Tra i più entusiasti c'è Husain: «È fantastica. Quelle strisce mi ricordano tantissimo la maglia della mia Argentina. Sono certo: sarà una maglia vincente». Breve, ma esplicito, Franco Colomba: «Una bella maglia con il colore tradizionale, ma rinnovata nello stile. Un po' come dovrà essere il mio Napoli». Fuori del coro, due voci, che giungono da lontano. La prima è di Beppe Savoldi: «Napoli l'accetterà perché le ricorderà la maglia dell'Argentina dell'amato Diego Maradona, ma, per uno tradizionalista come me, non mi piace questa novità. Io sono per la mia maglia, quella tutta azzurra». Anche Dino Alinei, radiologo, presidente dell'Associazione Italiana Napoli Club, è contrario: «Il giorno 23, quando saliremo a Brunico per il triangolare, avremo un cazzotto nell'occhio. È vero che televisioni e sponsor dettano legge, che i valori vengono stravolti, ma quelle strisce...Non avrei cambiato. Di romantico, nel calcio, non c'è più niente. E poi, quella seconda maglia nera! Dopo averla indossata, ipoteticamente, in classifica, quando retrocedemmo, ora la scegliamo addirittura. Assurdo».
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