Tu sei qui: Economia e TurismoFesta Napoli, salvezza più vicina
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 1 aprile 2003 00:00:00
Squadra e pubblico: eccola la formula vincente. Ecco i tre punti che ridanno tono ai conti e dignità ad un Napoli che vuole evitarsi l'ignominia della serie C. Notte di emozioni e di successo, quella azzurra. Notte di prima vittoria interna per Colomba ed anche di successo più che meritato. Insomma, una partita come da tempo non se ne vedevano. E non per nulla, la più emozionante, se non la migliore, gara del Napoli (e del pubblico) da un mucchio d'anni a questa parte. La cornice è quella attesa: gente, tanta gente, passione, voglia di guadagnare sul campo la salvezza. Ed il Napoli è all'altezza dell'appuntamento. Infatti, badando al sodo e mettendo la partita sul piano dell'ardore, conquista in una volta sola la fiducia della gente ed il pallone. Mentre il Vicenza (che preferisce Margiotta a Jeda) accusa la partenza forte degli azzurri, i quali, dopo 11 minuti, trovano anche il gol. Costruito, di grande esecuzione, firmato dal sinistro che appartiene a Montezine, brasiliano mortificato troppo a lungo. Va, insomma, il Napoli. E sale forte l'urlo liberatorio della gente. Ma può sentirsi il Napoli al sicuro? Nient'affatto. Deve insistere e ci prova. Non deve distrarsi ed invece lo fa quando Zanetti trasforma in assist per Margiotta una punizione dalla destra. È il pareggio. Un infortunio che può costare caro. Certo, il Napoli può segnare ancora, ma alla mezz'ora succede qualcosa che complica la gara degli azzurri. Trefoloni decide di festeggiare con due "rossi" il proprio compleanno e, dopo un parapiglia generale (il Vicenza accusa il Napoli di aver continuato il gioco e d'aver sfiorato il gol con Dionigi, mentre uno dei suoi era sul prato un po' acciaccato), butta fuori Bordin e Marcolin, amici per la pelle nella vita. Comunque sia, con la doppia espulsione il Napoli perde qualcosa in più. Il filo del gioco, infatti, manca all'improvviso, mentre dall'altra parte Mandorlini, passando ad una difesa a tre, continua a godere di due attaccanti e di un Semioli che tiene Bocchetti sempre "basso". È così che il Vicenza s'impossessa del pallone. Oddio, non è che faccia cose strabilianti, ma annulla l'iniziativa azzurra, fondata sul povero Dionigi, troppo solo, e su Martinez a divedersi tra difesa e centrocampo per tenere le linee in parità. Per il resto tutto uguale, con Montezine e Pasino a galleggiare tra centrocampo ed attacco. C'è qualcosa da cambiare, è chiaro. Ci vorrebbe il ragazzo, Floro Flores, al posto di Pasino, per ritrovare spunto e profondità, ma non accade. Ci pensa Mandolini, però, ad alleviare la partita degli azzurri, tirando via Margiotta, mettendo in campo Tamburini e riconsegnando al Napoli spazio ed iniziativa. E quando il Napoli, spinto da uno stadio da brivido per tifo ed attaccamento (era da un mucchio d'anni che l'effetto-pubblico non era tanto determinante), ritrova aggressività e passione, beh, allora per il Vicenza diventa ancor più dura. Così, la squadra di Colomba due volte sfiora il bis. Ma prima Montezine (4'), sempre lui, centra in pieno la traversa, poi Martinez trova il piede di un difensore sul suo siluro destinato in porta. Però il Napoli c'è, ci prova. Ma un po' per sfortuna ed un po' perché Dionigi resta sempre troppo solo, non basta quel che fa. Almeno sino alla mezz'ora, quando Tamburini stende Vidigal in area di rigore. Dal dischetto Dionigi riporta il Napoli in vantaggio e lo stadio di nuovo in paradiso. Ed in paradiso arriva anche Platone, che dopo la mezz'ora fa l'esordio in B in una notte da non dimenticare.
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