Tu sei qui: Economia e TurismoFantastica Di Martino, nuovo record
Inserito da (admin), lunedì 25 giugno 2007 00:00:00
Sulla pista della rinnovata Arena di Milano, Antonietta Di Martino vola a 2.03 nell'alto, ponendosi tra le più serie candidate ad un podio ai prossimi Mondiali di Osaka. Nella gara che le è valsa il primato italiano, Antonietta Di Martino ha battuto l'ungherese Dora Gyorffy, che ha saltato 1.89 metri, e la romena Andreea Ispan, che si è fermata a 1.86. La cavese ha migliorato il record italiano, da lei stessa fissato solo due settimane fa a Torino, riuscendo a saltare 1 centimetro in più. Le bandiere di Tengana, dunque, sono tornate tutte sui balconi a distanza di poco. Venerdì 9 giugno, nella notte di Torino, l'angelo di Cava de'Tirreni valicava l'asticella a 2.02, stabilendo il primato italiano e cancellando dagli annali Sara Simeoni, suo idolo e modello di vita. Ieri, in Coppa Europa, nel caldo pomeriggio di Milano, quell'asticella posta 1 centimetro più in su, a 2.03, faceva ancora più paura, ma l'appuntamento con la storia non poteva essere rimandato. E pensare che l'Italia ha dovuto attendere 29 anni per vedere superare il 2.01 della saltatrice veronese.
Le bandiere di Tengana, la frazione di Cava dove vive la Di Martino, sono sempre lì a sventolare per una stagione che sta assumendo contorni trionfali, in attesa dei Mondiali di Osaka. Prima l'1.97 al coperto quest'inverno, che ha messo definitivamente alle spalle anni di infortuni e brutti ricordi, poi l'argento di Birmingham agli Euroindoor di marzo, infine il doppio record di Torino prima e Milano poi in un giugno da incorniciare, cominciato con il 29° compleanno celebrato nel primo giorno del mese. Ma quanta paura facevano ieri quei 2.03. «Li ho guardati da vicino prima di saltarli. L'asticella era altissima», ha confidato. L'impresa ha ancora più valore se si pensa che con 33.5 centimetri la Di Martino è la prima atleta per differenziale, cioè nel divario tra l'altezza e la misura superata. Mai nessuno ha fatto meglio di lei. Rispetto al record di Torino, dove la Bergqvist l'ha condotta al record combattendo dalla prima all'ultima misura, la Di Martino ieri ha fatto tutto da sola, senza concorrenza. «All'inizio pensavo solo a vincere per la squadra. Poi con il mio allenatore ci siamo detti: una volta fatto l'1.95, perché non provare i 2 metri?».
Ed ecco che con una "clac" tutta personale giunta da Cava, sono arrivati prima 2 metri pulitissimi ed immediatamente dopo, con il sorriso stampato in volto, la richiesta del 2.03. «Mamma mia, che ho fatto! Ancora non ci posso credere. Speriamo ora di mantenere questa forma, perché non sono abituata a stare al centro dell'attenzione e ci ho messo una settimana per riprendermi dai festeggiamenti. E pensare che credevo di fare una garetta». Altro che garetta: primo e secondo salto sbagliati per un pelo. Poi il salto record. Il 2.03 la fa entrare di diritto nell'Università del salto in alto e, oltre a rappresentare la seconda misura dell'anno dopo il 2.04 della croata Blanda Vlasic, la porta dritto dritto a competere per una medaglia ai prossimi Mondiali di Osaka, in programma a fine agosto. E chissà che ad Osaka non trovi pure una chiesa, perché l'aneddoto gustoso lo rivela Chiara Rosa, l'altra primatista, nel peso, della giornata di Milano. «A Torino, prima del salto record - rivela - Antonietta aveva ascoltato la messa. Oggi l'ho seguita anche io». E per una che colleziona angeli, come la Di Martino, dare del tu al cielo è solo formalità.
I 5 uomini di Antonietta
Un chirurgo di fama òinternazionale, uno specialista in medicina dello sport bravo come ce ne sono poc, un allenatore emergente de un avvocato con il pallino dell'atletica. Sono 4 gli uomini che nella vita Antonietta Di Martino non smetterà mai di ringraziare: Paolo Benazzo, il primario ortopedico di Pavia che le ha ridonato elasticità e forza alla caviglia di stacco con un intervento perfetto; Vittorino Testa, il medico di Angri che la segue da una vita; Davide Sessa, che le ha restituito la voglia di ricominciare dopo un periodo di stop che stava per fare da preludio ad un addio anticipato alle competizioni; Massimiliano Di Matteo, il compagno nella vita da ben 6 anni, che l'ha convinta a non mollare quando tutto girava contro. Ciascuno per la propria parte ha un ruolo dietro i record che Antonietta sta infilando uno dietro l'altro. E la saltatrice metelliana non dimentica nessuno di loro, dopo il 2.03 di ieri che migliora di 1 cm il precedente record di 2.02, stabilito l'8 giugno scorso a Torino.
«E come potrei - risponde convinta - stavo per smettere ed il dottore Testa mi ha convinta a proseguire, diagnosticando una lassità ai legamenti di stacco difficile da scoprire. Poi mi ha indirizzata dal professore Benazzo che mi ha operata, facendo diventare solida una caviglia che stava condizionando addirittura la mia vita normale, figuriamoci quella di atleta. E poi ci sono Davide, il mio allenatore, e Massimiliano: con loro sto condividendo momenti importanti ed è a loro che dedico questa gioia immensa». Ed ai suoi 4 boy-friend Antonietta lancia un chiaro messaggio in vista dei Mondiali di Osaka che è qualcosa più di una promessa: «L'obiettivo è quello - dice senza girarci intorno - di tornare con una medaglia al collo dal Giappone e regalarne, metaforicamente, uno spicchio ciascuno ai miei angeli custodi». Due di loro, Davide Sessa e Massimiliano Di Matteo, sono convinti che Antonietta ce la farà a tornare dal paese del Sol Levante con un posto sul podio e con un record ancora migliorato.
«Ormai è andata - le parole del tecnico Sessa - lo dissi a febbraio quando Antonietta al coperto saltò per la prima volta i 2 metri. Una volta rotta la soglia psicologica di quel muro, tutto è diventato più semplice. Prima c'era una barriera invalicabile, ora c'è una misura diversa da affrontare volta per volta, con la consapevolezza di potercela fare. Ed Antonietta può tranquillamente guardare già ad una misura superiore di 2, forse addirittura 3 cm. Abbiamo davanti un discreto periodo di tempo per preparare il Mondiale, che, è bene ricordarlo, si può vincere con 2.03, la misura appena saltata da Antonietta». La Di Martino ringrazia i suoi uomini ed abbraccia papà Alfredo, il 5° ed il più importante dei suoi moschettieri.
I complimenti dalla Provincia
Ecco la lettera inviata ad Antonietta Di Martino da Angelo Villani, Presidente della Provincia di Salerno:
Gentile Signora, con piacere e grande soddisfazione esprimo i più sentiti complimenti per l'eccellente traguardo sportivo raggiunto. La conquista dell'oro nel salto in alto, nella Finale First League di Coppa Europa, ha dato a noi tutti enorme emozione e orgoglio. Il successo ottenuto, ne sono persuaso, è il risultato di un lungo ed estenuante lavoro che ha regalato prestigio e lustro a tutto il nostro territorio. Nel rinnovarLe i complimenti per il risultato che onora Salerno, e che rappresenta il compimento di un progetto portato avanti con competenza e sacrificio, raggiunto con tenacia e forte motivazione, Le auguro sempre maggiori successi. Colgo l'occasione per porgere una calorosa stretta di mano.
Dr. Angelo Villani
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