Tu sei qui: Economia e TurismoEffetto Samp, grande folla al San Paolo
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 2 ottobre 2002 00:00:00
Il prossimo appuntamento è di quelli ai quali è difficile mancare. Non solo perché al San Paolo è in arrivo la super Samp di Novellino, ma anche perché l'«ammiraglia» della serie B capita proprio al momento giusto. Ovvero, dopo un successo esterno che ha rasserenato quella passione azzurra che era finita in depressione al primo colpo. Ma non basta. L'onta della sconfitta col Cosenza va cancellata pure in casa, senza tralasciare la considerazione che per il Napoli la conquista dei tre punti significherebbe anche un aggancio significativo ed importante. Insomma, Napoli-Samp ha tutti i buoni motivi per ridare al San Paolo un gran bel colpo d'occhio. Di qui, per il club, l'attesa di una presenza numerosa e, di conseguenza, anche di un discreto incasso. Cosa, questa, che non fa mai male. Numeri, dunque. Nelle prime 36 ore di botteghini aperti, sono stati 1.000 i biglietti già venduti. Pochi? Nient'affatto. Anzi, precedenti alla mano, il dato è incoraggiante e spinge chi ha mestiere ed esperienza a prevedere per sabato prossimo più di 40.000 spettatori. Per la precisione, le proiezioni dicono 35.000 paganti, ai quali vanno aggiunti gli abbonati, che sono diventati quasi 7.000. In pratica, al San Paolo contro la Samp gli spettatori potrebbero essere il doppio (o quasi) di quelli dell'esordio col Cosenza (22.040). Un bel traguardo, anche rispetto ai dati dello scorso campionato, quando in casa più di 40.000 spettatori il Napoli riuscì a farli solo tre volte: contro la Salernitana (64.234), contro il Messina (51.194) e contro la Reggina di Colomba (63.329), in un match che praticamente diventò spareggio per la promozione. Intanto, 1.000 biglietti già venduti, altri 1.000 chiesti e spediti alla Samp per il tifo doriano e 7.000 abbonati. Il che vuol dire che un quarto, o poco meno, del totale previsto è già bello ed assicurato. E qui s'apre un discorso nuovo: quello del conto, in presenze e soldi, che il Napoli paga all'infelice scelta della B al sabato sera. Ebbene, c'è uno studio della società che fissa nel 10% il calo degli spettatori. Penalizzati soprattutto i tifosi che abitano in provincia ed addirittura messi kappaò quelli delle isole del Golfo, per i quali un tempo - ma erano tempi di successi - c'erano corse speciali, supplementari. E la rinuncia del tifo che non abita in città al San Paolo si legge nei vuoti dei «Distinti». Chissà perché, infatti, è quello il settore preferito dai tifosi in arrivo dai Comuni della periferia. A dirlo fu un monitoraggio d'un paio di stagioni fa, mai seguito, però, da una lettura non soltanto numerica del dato. Comunque sia, Napoli-Samp è partita che già tira. E questo a dispetto dei riapparsi incubi societari e di quel gioco che il Napoli ancora rincorre. Ma il tifo, soprattutto quando da troppo tempo è costretto a giocare sui campi dell'inferno e del purgatorio, non va per il sottile. L'importante, si sa, è vincere e non partecipare, ragion per cui il successo di Bari ha ridato fiato all'entusiasmo. Ora, però, è fondamentale capitalizzare quei tre punti presi in Puglia. È necessario, insomma, avviare subito una striscia positiva, perché in B, soprattutto in B, una buona partenza vale già mezzo campionato. Questo il pubblico dello stadio lo sa bene, tant'è che si prepara a tornare numeroso. Poi tocca alla squadra far sì che resti tale anche in futuro.
FERRARESE: «SARÀ LA PARTITA-SVOLTA»
«La gara con la Sampdoria è l'occasione giusta per dimostrare che ci siamo anche noi nella lotta per la promozione»
«Non meravigliatevi se Colomba cambia spesso schema. È abituato, lo faceva anche a Reggio Calabria. Lui valuta ogni particolare e poi decide. I risultati gli danno spesso ragione», fa sapere Dionigi, candidato ad esordire contro la Samp. Probabilmente, inizierà con il sedersi in panchina. Ferrarese, infatti, è risultato troppo importante a Bari: difficilmente l'allenatore, «dovendo» ritornare al 4-4-2, rinuncerà all'apporto dei suoi assist. «E' stato bravo Stellone - dice lo stesso Ferrarese (nella foto), che garantisce maggiore effervescenza alla squadra - a portare via un uomo e Sesa a concretizzare. A Bari, nel secondo tempo, abbiamo meritato di vincere. Ora, però, pensiamo a non ripetere contro la Samp gli errori, anche di posizione, commessi con il Cosenza. Io per primo: devo badare anche alla fase di contenimento. Inoltre, basta con i cali di concentrazione: a Cagliari ed a Bari abbiamo concesso troppo agli avversari. L'incontro di sabato prossimo è l'occasione giusta per dimostrare che ci siamo anche noi nella lotta per la promozione. Può essere la gara-svolta». Ferrarese fa sapere che uno degli handicap è rappresentato da un incredibile stato di tensione che prende la squadra soprattutto quando gioca al San Paolo. È un Napoli formato-trasferta? «Non penso, anche se i risultati, almeno per ora, dicono questo: quattro punti, tutti fuori casa. Io credo che la squadra si porti appresso il retaggio della passata stagione, che abbia paura di giocare la palla». Proviamo a chiederlo al portiere Mancini. Lui, che è in scadenza di contratto, di quel Napoli ha fatto parte: «Napoli è una piazza esigente. Logicamente, chiede la serie A. Se Ferrarese ha notato una cosa del genere, non ha tutti i torti. Non basta essere ottimi calciatori per giocare a Napoli, dove, se perdi una gara, sembra un dramma. Occorre la necessaria tranquillità per dare il meglio. E la tranquillità non è in vendita, dobbiamo trovarcela da soli».
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