Tu sei qui: Economia e TurismoDraghi in Israele per ridurre dipendenza dal gas russo: «Impegno per la pace, l'Ucraina entri nell'UE»
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), mercoledì 15 giugno 2022 10:14:44
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, lunedì 13 e martedì 14 giugno è stato in Israele e Palestina.
Lunedì, nel corso della prima giornata a Gerusalemme, Draghi ha incontrato il Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, presso Beit HaNassi. Successivamente, al Tempio Italiano, ha visitato il Museo di arte ebraica ‘Umberto Nahon' e la Sinagoga, dove ha incontrato i rappresentanti della Comunità italiana. In seguito, alla Knesset, l'incontro con l'Alternate Prime Minister e Ministro degli esteri israeliano, Yair Lapid.
Nella giornata di ieri, martedì, dopo la visita al Museo dell'Olocausto, il premier italiano ha incontrato il Primo Ministro israeliano, Naftali Bennett, e in seguito hanno rilasciato dichiarazioni congiunte alla stampa.
«Israele - ha esordito Draghi - è per l'Italia un Paese amico, un partner fondamentale. I nostri rapporti sono stretti, si sono rafforzati ulteriormente negli ultimi anni in ambito sanitario, economico, commerciale. Dall'inizio della pandemia c'è stato un continuo scambio di informazioni tra i nostri governi per migliorare le nostre strategie di vaccinazione e di contenimento dei contagi.
Vogliamo che questa collaborazione in campo medico e in campo scientifico prosegua e si estenda anche in molti altri campi. Nonostante il Covid-19 gli scambi commerciali sono aumentati nel 2021 e questa tendenza sembra confermata anche quest'anno.
Vogliamo rafforzare ulteriormente la nostra cooperazione soprattutto nei settori più innovativi come: la robotica, la mobilità sostenibile, l'aerospazio e la tecnologia applicata all'agricoltura. L'accordo bilaterale per la cooperazione scientifica e industriale, che abbiamo firmato nel 2002, e le collaborazioni avviate con start-up locali, offrono un modello da seguire. Sul fronte energetico lavoriamo insieme nell'utilizzo delle risorse di gas del Mediterraneo per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Vogliamo ridurre la nostra dipendenza dal gas russo, e accelerare la transizione energetica verso gli obiettivi climatici che ci siamo dati.
Con il primo ministro Bennett abbiamo discusso anche delle crisi internazionali in corso, in particolare della guerra in Ucraina. L'Italia sostiene e continuerà a sostenere in maniera convinta l'Ucraina e il suo desiderio di far parte dell'Unione Europea. Voglio ringraziare il governo israeliano per il suo sforzo di mediazione in questa crisi.
Il governo italiano continua a lavorare perché si giunga quanto prima a un cessate il fuoco e a negoziati di pace nei termini che l'Ucraina riterrà accettabili.
Abbiamo discusso anche del rischio di catastrofe alimentare dovuta al blocco dei porti del Mar Nero e abbiamo concluso che dobbiamo veramente operare con la massima urgenza dei corridoi sicuri per il trasporto del grano. Abbiamo pochissimo tempo, perché tra poche settimane il nuovo raccolto sarà pronto e potrebbe essere, a quel punto, impossibile conservarlo. Gli incontri di questi giorni ci hanno permesso di esaminare insieme la situazione della regione e sostenere il processo di normalizzazione dei rapporti tra Israele e alcuni Paesi arabi. Abbiamo affrontato la situazione in Libano e in Siria, la cui stabilità impatta sull'intera area, e abbiamo esaminato la possibilità di un rilancio del processo di pace con la Palestina».
Nel pomeriggio, a Ramallah, l'incontro con il Primo Ministro palestinese, Mohammad Shtayyeh. Al termine, la cerimonia di firma di intese bilaterali tra Italia e Palestina e le dichiarazioni alla stampa.
«Questa visita riafferma l'ottimo rapporto tra i nostri Paesi, nonché il fermo impegno dell'Italia nel processo di pace tra Palestina e Israele. - ha dichiarato Draghi durante la visita con il Primo Ministro palestinese- Il dialogo deve continuare per ripristinare la fiducia. Dobbiamo continuare a lavorare per ridurre le tensioni, a tutti i livelli. E dobbiamo essere uniti nel condannare la violenza e nel difendere i diritti umani, civili e religiosi.
Questa visita è anche l'occasione per firmare [sei] accordi di sviluppo con la Palestina, per un totale di circa 17 milioni di euro. Tali accordi riguardano aree cruciali come la chirurgia pediatrica, l'agricoltura, l'occupazione giovanile e la tutela del patrimonio culturale. Questi fondi rafforzano gli aiuti allo sviluppo che l'Italia già fornisce alla Palestina e che coprono molte aree diverse. Essi includono investimenti nel patrimonio culturale, come il progetto presso il sito archeologico di Tel Al Sultan, a Gerico, dove collaboriamo con l'UNESCO. Molte aziende italiane sono attive nei Territori palestinesi, soprattutto nel settore delle energie rinnovabili e nelle industrie meccaniche e high-tech. L'Italia collabora con le istituzioni palestinesi per offrire ai giovani nuove prospettive di formazione e di crescita, attraverso borse di studio e collaborazioni tra università. Condividiamo questi sforzi con il resto dell'Unione europea. Sono lieto che la Presidente Ursula von der Leyen abbia riaffermato l'impegno della Commissione nei confronti della Palestina».
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