Tu sei qui: Economia e TurismoD'Aniello, lo ‘scacciapensieri' della Cavese
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 11 febbraio 2003 00:00:00
Gigi D'Aniello è l'emblema di questa Cavese dei miracoli. Da centrocampista quasi messo in disparte ad eroe del momento magico della compagine metelliana. E soprattutto, bomber non per caso. Finora ha messo a segno 9 dei 31 gol realizzati dalla squadra. Goleador per necessità, vista la mancanza di un giocatore di peso nel ruolo. Ma va bene lo stesso. «Siamo tutti capaci di inserirci nelle manovre che contano - sottolinea il calciatore, che sta vivendo a Cava un anno magico - e di trovare il tocco vincente. Questo ci permette, dunque, a rotazione di essere protagonisti domenicali del nostro gran momento». Luigi D'Aniello è nato a Corigliano Calabro il 25 novembre del 1975. Ha cominciato l'avventura calcistica, un po' come tutti, nelle squadre minori della sua città. Poi il trasferimento della famiglia prima a Caserta e poi a Castellammare di Stabia. Intanto, prosegue la sua carriera, con una parentesi persino in C1 con l'Ischia. L'anno scorso, è stato un'importante pedina nella scalata alla C2 del Tivoli, nel girone G. Campionato eccellente, il suo, al punto di avergli spalancato numerose porte nel calcio professionistico. La scorsa estate lo volevano un po' tutti, ma ad avere la meglio fu proprio la Cavese. In quel gruppo costruito dal duo Aggradi-Cioncolini e dal patron Della Monica ed affidato al tecnico Silva prima del "fattaccio Nardò", era il centrocampista di riferimento. Un nome sul quale si era scommesso, come per Morfù e Vastola. Ma quando nel ritiro aquilotto piombò la notizia-bomba della retrocessione a tavolino, quel sogno svanì. A restare al suo posto, però, a non lasciare la barca, fu quasi da solo. «Ero venuto a Cava perché avevo fiducia in quel programma, che voleva puntare ad un campionato di vertice. Scendere dal treno in corsa - rivela D'Aniello - mi sembrò tradire quella fiducia. Poi nel ritiro arrivò il patron Della Monica, che ci parlò con franchezza. Voleva tornare subito in C2». E così, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, il calciatore ha conquistato il cuore dei tifosi biancoblù. E non solo a suon di gol. Il classico bravo ragazzo, Gigi D'Aniello. Sempre sorridente, mai rabbuiato, porta nello spogliatoio aquilotto una ventata di ottimismo. Anche domenica scorsa ha realizzato una rete, come sempre determinante. Sul neutro di Fasano, contro il Castrovillari, il suo primo gol. Poi la doppietta al San Paolo contro lo Stabia, di rigore nella sua città natale di Corigliano, due doppiette consecutive a Vittoria e, sul neutro di Sapri, contro il Lentini. Infine, il gol nel poker col Trapani e la nona prodezza contro il Pro Favara. «Mi sto abituando a questo ruolo di rifinitore - commenta D'Aniello - e mi fa molto piacere vestire questi panni. Non dimentichiamo, però, che tutto il merito è dei compagni, che mi offrono grandi occasioni d'attacco, e del tecnico Somma, che ha saputo valorizzare al massimo il materiale umano a disposizione e che sa caricarci nel modo migliore. Sono soddisfatto di quanto finora messo in mostra, ma per chiudere in bellezza quest'anno dovremo salire in C2». Da segnalare che Gigi D'Aniello ha già ricevuto molte "bussate" alla sua porta. L'eco del "magic moment", infatti, da Cava de' Tirreni è rimbalzata un po' ovunque.
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