Tu sei qui: Economia e TurismoCrisi del calcio, giornata decisiva
Inserito da (admin), mercoledì 27 agosto 2003 00:00:00
Oggi sarà la giornata della battaglia decisiva. I presidenti dissidenti della serie B si presenteranno alla prima assemblea straordinaria di Lega (la seconda è prevista per dopodomani) decisi a far valere le loro posizioni, e soprattutto con l'appoggio di molti club di serie A, che promettono nuovi colpi di scena. Se, infatti, la serie B ha già detto esplicitamente che non ha intenzione di far iniziare il campionato sabato prossimo, ora anche le certezze della massima serie iniziano a scricchiolare. Il gruppo di serie A disposto a battersi per fermare l'inizio della stagione è capitanato dal Brescia di Corioni e comprende anche Ancona, Chievo, Empoli, ma potrebbero aggiungersi pure Sampdoria e Siena. Insomma, tutte le "piccole", che però, proprio per questo motivo, potrebbero essere "costrette" ad allinearsi con le "grandi" ed a far partire il campionato. Chi ha parlato è stato il Perugia di Gaucci, che andrà regolarmente in campo. Ma andiamo con ordine nel racconto della giornata di ieri, che è stata ricca di eventi. Il primo, deflagrante, è stato il comunicato del giudice sportivo Maurizio Landi, che ha "stangato" tutti i club che hanno fatto saltare la seconda giornata di Coppa Italia: sconfitta a tavolino per tutte le squadre assenti, più un punto di penalizzazione. Era previsto, ma ora è ufficiale. Nel frattempo, l'Atalanta aveva annunciato di volersi rivolgere al tribunale, perché «risulta parte offesa in ogni atto compiuto, od omesso, per quanto dovuto, da parte della Figc, Coni e loro organi interni». Nel pomeriggio, in contemporanea, si sono svolti gli altri due grandi eventi: la presentazione ufficiale della piattaforma televisiva Gioco Calcio e l'incontro non ufficiale dei presidenti dissidenti della serie B. A Roma, la presentazione di Gioco Calcio è stata tranquilla. Antonio Matarrese, proprietario del 14% del capitale con la famiglia Sensi (il 30% appartiene ad una holding statunitense, il 39% alla Pmt, il resto è a disposizione di altri investitori), si è detto sicuro della partenza della piattaforma entro domenica pomeriggio. Vengono offerte le partite casalinghe di Ancona, Brescia, Chievo, Empoli, Modena e Perugia al costo di 30 euro al mese. Però manca l'accordo con Sky, che dovrebbe mettere a disposizione i canali. Gioco Calcio spiega che tutto sarà a posto presto, Sky risponde che l'accordo offerto non è stato accettato. Problemi all'orizzonte, per cui sarebbe utile un po' di tempo in più. E qui torna in gioco il progetto di blocco della serie A. Dopo la prima giornata, c'è un turno di sosta per la Nazionale, praticamente sarebbero tre settimane decisive per far decollare la nuova piattaforma. E siccome con Gioco Calcio ci sono i piccoli club, diventa chiaro anche il motivo per cui viene più o meno annunciata una fronda dei "piccoli", che cercheranno di bloccare la serie A. Per quanto riguarda la serie B, invece, la situazione è diversa. Il leader della rivolta Massimo Cellino, presidente del Cagliari, ieri si è incontrato al Gallia a Milano con molti altri presidenti. Bisognava preparare il documento da presentare oggi all'assemblea straordinaria. L'incontro è andato avanti per più di un'ora, alla presenza di rappresentanti di Torino, Bari, Ternana, Verona, Avellino, Livorno, Atalanta, Como. Poi la riunione s'è spostata nell'hinterland, a Vergiate, nella villa di Zamparini, presidente del Palermo. Ma il rappresentante del Como (società di Enrico Preziosi, che è anche proprietario del Genoa, una delle ripescate contro cui è inscenata la rivolta) non è stato invitato alla seconda parte dell'incontro, che si è concluso ieri a notte inoltrata. Poco è trapelato circa il documento preparato dei presidenti. Di certo c'è che verranno chieste serie modifiche ai regolamenti federali. Di sicuro c'è che si chiederanno le dimissioni del presidente federale Carraro e che verrà messa in dubbio anche la fiducia al presidente di Lega, Adriano Galliani. Forse verrà chiesta una clamorosa scissione tra Lega e Federazione: ognuno per la sua strada... Sembra, però, che anche nel novero dei presidenti dissidenti della serie B (compatti fino all'altro ieri nella guerra al Palazzo) si comincino a creare delle spaccature. Alcune delle società assenti ieri pomeriggio non avrebbero mandato rappresentanti neanche per delega ed il segnale è stato interpretato come voglia di abbandonare la battaglia appena iniziata. Oggi ne sapremo di più.
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