Tu sei qui: Economia e TurismoCavese spietata, steso il Francavilla
Inserito da (admin), lunedì 27 ottobre 2014 00:00:00
Per la Cavese è un inizio di campionato travolgente: senza la penalizzazione in classifica, sarebbe addirittura in testa. Anche contro il Francavilla l’undici di Agovino ha ribadito la propria qualità tecnica superiore, nonostante sia stato più difficile del previsto avere ragione dell’avversario. Gli aquilotti hanno ottenuto ancora tre punti, consolidando il loro 5° posto tramite una prestazione concreta.
L’attacco ha segnato, ma anche la difesa è rimasta concentrata ed ha concesso pochi sprazzi al temuto attaccante ospite Picci. Luigi Manzo ha messo la museruola al bomber pugliese, che si è lamentato quando al 14’ è terminato a terra al limite dell’area campana dopo un aspro duello fisico con Varchetta: l’arbitro barese Carella non ha concesso alcun calcio di punizione. Poi i metelliani hanno tenuto di più palla, andando anche alla conclusione, come al 16’ con De Rosa, su cui Leopizzi ha fatto buona guardia. Per il resto molti sono stati i cross a centro area, ma il capitano Di Giorgio è stato quasi sempre puntuale in chiusura. Gli ospiti si sono fatti poi vedere al 36’ con un destro di Roselli che ha sorvolato la traversa della porta di Napoli.
Nella ripresa la Cavese si è subito procurata il rigore: fallo ingenuo di Russillo sul generoso Palumbo, ma De Rosa (che di solito dal dischetto segna facilmente) si è fatto respingere la conclusione da Leopizzi. Rischio al 4’ quando Varchetta ha spinto Lancellotti poco prima dell’ingresso di quest’ultimo in area metelliana, ma l’arbitro ha sanzionato solo un’ammonizione. L’estremo difensore ospite si è poi ripetuto su una conclusione a giro di De Rosa. Quindi Agovino ha deciso di togliere dalla mischia Marzullo a vantaggio di De Stefano, con la fisionomia della squadra che si è fatta ancora più offensiva. Ed il vantaggio è arrivato al 32’: lancio di Ausiello per De Rosa, che è andato da solo in area e si è inventato un tiro praticamente dalla linea di fondo su cui Leopizzi ha commesso l’errore di non chiudere tutto lo specchio. A questo punto Lazic ha tolto Donnadio e Nicolao per Sperandeo e Fanelli e la squadra lucana ha attaccato di più, reclamando anche un rigore per un contatto Picascia-Mansour in area. Ma poi è arrivato il gol della tranquillità: palla persa da Gasparini ad opera di Ausiello, sono ripartiti in quattro giocatori della Cavese e De Rosa ha servito nuovamente in area proprio Ausiello, che di testa ha segnato il 2-0 definitivo. Metelliani sempre quinti. Era importantissimo vincere e la gente di Cava presente allo stadio “Simonetta Lamberti” l’ha apprezzato.
Agovino: «Grande partita dal punto di vista tattico»
Massimo Agovino è equilibrato nell’analizzare l’incontro anche nelle sue sfaccettature: non era facile avere ragione del Francavilla dopo l’errore dal dischetto.
«Forse chiunque non si intende di calcio può pensare che la partita che abbiamo giocato non sia stata bellissima. Invece io credo che abbiamo disputato una gara tatticamente molto bella. I nostri avversari avevano chiuso tutti gli spazi e probabilmente la capacità che ha avuto la mia squadra è stata quella di riuscire a giocare con pazienza, di palleggiare e di stanare il Francavilla. Di spazi ce n’erano pochi: dovevamo sfruttare l’uno contro uno di Palumbo e di Avagliano. Palumbo si allena poco da due settimane ed il fatto che si metta gli scarpini è già motivo per ringraziarlo. Per quanto riguarda il debutto di Avagliano, parliamo di un classe ’96 e si sa che un classe ’96 in generale deve crescere, a meno che non sia un fenomeno. Ammetto che dopo il rigore non segnato ho sperato di non perderla, perché sarebbe potuto succedere di tutto, ed io invece ho avuto la prova che questa squadra sa quello che vuole. Petti? Ci ha dato qualcosa, perché non aveva niente da perdere ed ha avuto un ottimo impatto sulla partita».
Marzullo da alcune partite non segna, anche perché resta molto a ridosso del centrocampo, ma Agovino non se ne rammarica: «Flavio era un po’ mortificato dopo la partita, ma gli ho detto che deve essere contento. Magari ora in fase realizzativa non sta dando tantissimo come nelle prime partite, ma questo è un giocatore che nella fase di non possesso pedala. La nostra incombenza era di dover chiudere sul centromediano del Francavilla, perché in caso contrario ci saremmo trovati in sottonumero, e lui ci ha dato una mano in questa situazione».
Orlando Savarese
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