Tu sei qui: Economia e TurismoCavese sotto tono, pari giusto
Inserito da (admin), lunedì 9 ottobre 2006 00:00:00
Un altro 0-0, il secondo consecutivo dopo quello di Terni. La Cavese non spicca il volo, ma si mantiene in quota. Mancato per la seconda domenica consecutiva l'aggancio alla vetta, allungata comunque la serie positiva e mantenuta una posizione nelle zone alte. Ci si può accontentare, considerando che la Cavese è una matricola e che ora arrivano 3 partite consecutive contro le ultime 3 della C1, Martina, Giulianova e Sambendettese. Partita molto tattica.
Il Gallipoli si mantiene corto, con gli esterni d'attacco che danno una mano in copertura ed i 3 difensori che si tengono alti. Il centrocampo, così, è molto affollato e la Cavese non ha spazi per azionare le solite trame in linea con la palla a terra. I difensori, più che servire Tatomir, faro del centrocampo, un po' per scelta ed un po' perchè obbligati, lanciano sempre lungo per la testa di Ercolano, che in verità riesce a smistare palloni per gli esterni d'attacco, Schetter e Tarantino. Ma poi le azioni si fermano lì ed il Gallipoli riesce sempre a cavarsela. A destra Tarantino, tutto sinistro, soffre da morire. Problemi per Romondini, che, preso spesso in mezzo tra Cinelli e Franzese, non ha la possibilità di spingere. Più o meno simile la situazione a sinistra, dove Schetter è contenuto da Lomonaco. Il Gallipoli fa girare il pallone, ma non affonda mai e così la partita per 25 minuti non offre emozioni.
Poi la Cavese finalmente si accende, l'occasionissima arriva al 27': Tarantino mette un sinistro morbido in mezzo, Ercolano non ci arriva di testa e D'Amico che spunta da dietro mette fuori di poco. Altra azione al 30': tocco di Romondini per Tatomir, che prova dal limite, è bravo Indiveri nella respinta. Ma la palla gol più limpida la costruiscono gli ospiti al 44': cross di Iennaco, tocco di Frezza, Califano, il paganese che abita a Cava, solissimo e poco più avanti del dischetto calcia fuori. Ad inizio ripresa un errore grossolano dell'arbitro: Paschetta, già ammonito, si aggiusta nettamente il pallone con una mano, ma non scatta il giallo, che invece sarebbe sacrosanto. Inutili le proteste dei ragazzi di Campilongo, il Gallipoli in campo resta in 11. E ci resta bene, nel senso che in fase difensiva non sbaglia praticamente niente.
Campilongo toglie lo spento Tarantino ed inserisce De Giorgio, che entra subito nel vivo del match: Tatomir (20') lo cerca in verticale e Paschetta lo anticipa di un soffio. Dal successivo angolo (21') un altro pericolo: Indiveri esce a vuoto, Nocerino colpisce di testa e regala l'illusione ottica del gol. Un brivido per i tifosi di casa al 35': contropiede micidiale del Gallipoli, diagonale di Clementi che esce di un soffio a Mancinelli battuto. Replica De Giorgio (36'), controllo e tiro: Indiveri respinge con qualche difficoltà. Poi un altro errore dell'arbitro, stavolta a favore della Cavese: retropassaggio con la coscia di Lomonaco, Indiveri blocca, azione regolare. Ma l'arbitro fischia una punizione in due in area: la conclusione di De Giorgio si infrange su un uomo in barriera. E si infrangono, così, anche le ultime speranze della Cavese.
Campilongo accusa i due difensori
Mister Campilongo si è arrabbiato. Un pari diverso, questo contro il Gallipoli, rispetto a quello di Terni. Stavolta l'atteggiamento della squadra non lo ha convinto. «Se la linea difensiva si mantiene bassa, i centrocampisti vanno in difficoltà, perché vengono scavalcati dal pallone e non scattano le nostre ripartenze. Il nostro gioco non parte ed andiamo in difficoltà, perché non siamo in grado di vincere le partite con le giocate di un singolo elemento». Indice puntato contro i due difensori centrali, Sportillo e Cipriani. «Capisco che hanno determinate caratteristiche, ma se arretrano troppo la squadra va in difficoltà. Dobbiamo intervenire sul mercato? No, per quei ruoli ci sono anche Pittilino e Rossi. L'espulsione di Arno? Se ha sbagliato pagherà, ma è una decisione che dovrà prendere la società».
Male anche Tarantino. «Meritava di giocare dal primo minuto, l'ho messo lì sulla sinistra perché sempre quello è stato il suo ruolo». Certo è che l'arbitro ci ha messo del suo e Campilongo ha usato parole dure: «Si è comportato come un dilettante e l'insicurezza l'ha trasmessa a tutti, tirando fuori cartellini gialli. Paschetta andava espulso, mentre Arno non andava allontanato dal campo. Ed anche quella punizione a due non esisteva. Lo stesso arbitro ci penalizzò anche l'anno scorso con il Sansovino».
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