Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, società in vendita
Inserito da (admin), martedì 7 ottobre 2003 00:00:00
A.A.A. Società di C2 in vendita, cercasi acquirenti. Anzi, stando alle "ultimissime" di radioportici, questi compratori si sono fatti avanti ed il loro interessamento per la Cavese si è spinto già alla formulazione di una proposta di acquisizione del pacchetto di maggioranza o, ancora meglio, del 100% della società. Ieri sera si sarebbe consumato il blitz nello studio di un noto notaio del Salernitano. Nemmeno una rinata e vincente Cavese, quella vista all'opera domenica pomeriggio al "Simonetta Lamberti", è bastata a far cambiare idea ai vertici della società. Al termine del match con il Ragusa, la frangia degli ultrà ha contestato ancora il dimissionario presidente Della Monica. La reazione, ad onor di cronaca, non è stata condivisa dal resto della tifoseria. Ed il duello di fischi ed applausi ha fotografato la situazione caotica che si respira intorno alla Cavese. Sembra che il "nemo propheta in patria" calzi a pennello addosso ad Antonio Della Monica. E che l'intolleranza dimostrata ancora nei suoi confronti da parte del mondo ultrà lo abbia spinto alla decisione definitiva, quella del clamoroso passaggio di mano della società. In vendita il 100% del pacchetto azionario. I suoi soci lo dovrebbero seguire in massa in questa scelta drastica. Nessuno dei diretti interessati conferma. Si cerca di uscire allo scoperto solo a fatti compiuti. La trattativa, dunque, è in fase avanzatissima. A testimoniarlo, l'imbarazzante no comment di tutti i dirigenti, piccoli e grandi, della Cavese. Ancor più in incognito il gruppo interessato all'acquisto della società di via Sorrentino. Sembra che sia una cordata di imprenditori salernitani, ma operanti nella capitale. Che l'epoca Della Monica e soci sia al termine della sua storia? Le prossime ore potrebbero essere quelle decisive. Ed anche in quest'ottica si può leggere il ritardo da parte dei dirigenti biancoblù nello scegliere il successore di Massimo Silva sulla panchina metelliana. Se, infatti, l'operazione curata da Della Monica andrà in porto, saranno i futuri padroni della Cavese ad avere il diritto di scegliersi e pagare il nuovo trainer aquilotto. Che il braccio di ferro messo in atto sul piano psicologico sul "gruppo Della Monica" da alcuni pezzi della tifoseria avrebbe portato a colpi di scena clamorosi, erano in molti a pensarlo. Nelle scorse giornate si era parlato di un approccio tentato dai Moxedano. Un nome anch'esso già affacciatosi in casa Cavese ai tempi della crisi di liquidità dell'era Montella. Poi si è vociferato di un possibile ritorno, subito però smentito, dello stesso Montella e del suo pigmalione Pieroni. Ma, alla luce delle ultime pieghe prese dalla vicenda, erano stati solo depistaggi. La vera, unica trattativa era saldamente ed in incognito portata avanti dall'ex presidente Della Monica. L'ultimo tentativo, sembra senza successo, di convincerlo a desistere dall'operazione di cessione lo si è letto tra le righe delle dichiarazioni formulate a caldo dai suoi soci al termine del match. Nel giorno del ritorno al sorriso di tutto l'ambiente, hanno dedicato la vittoria ad Antonio Della Monica, con un invito chiaro ed esplicito a fare marcia indietro ed a tornare al timone della società.
IL RETROSCENA
Senatore e quel consiglio del dirigente...
Tanta gioia, tante emozioni, tanta voglia di vincere davanti al proprio pubblico. Ma anche l'estremo tentativo di convincere il patron Della Monica a rivedere le sue posizioni sul futuro della società. La Cavese ce l'ha messa tutta per recitare la sua parte. È tornata alla vittoria dopo quattro sconfitte consecutive. E sono tornati i sorrisi nello spogliatoio metelliano. Ma tante le rivoluzioni per arrivare a questo traguardo. Eroe in panchina per una domenica, il "secondo" dell'esonerato Silva, Franco Senatore. Da uomo della società, è rimasto al suo posto ed ha fatto l'impossibile per non far rimpiangere nomi più esperti e blasonati. Alcune invenzioni tattiche azzeccate, qualche spostamento clamoroso sullo scacchiere di pedine fino a domenica scorsa utilizzate in altra posizione e tanto cuore dei suoi gettato nella mischia hanno fatto la differenza. Senza un filo di voce, con le lacrime agli occhi per l'impresa portata felicemente a termine, Franco Senatore il compitino l'ha fatto tutto. Ed anche bene. Ha saputo ascoltare i suggerimenti piovutigli addosso nella scorsa settimana da ogni parte. Ed ha saputo scegliere il meglio. Come la provocazione passatagli dal dirigente Franco Di Salvatore. Ha arretrato sulla fascia sinistra in difesa Errico Balsamo, potendo così liberare un posto in più sulla mediana per un altro giocatore di ruolo, Corradino, che è stato determinante nell'economia della partita. «È andata bene - commenta con soddisfazione Senatore - e questo è sicuramente merito della risposta sul campo data dai ragazzi. Abbiamo remato tutti nella stessa direzione. Il nostro dovere l'abbiamo fatto, ora tocca ad altri scrivere il futuro della Cavese».
IL PERSONAGGIO
Bondi, una rete dedicata alla "morosa"
Una gioia incontenibile la sua. Quel gol che ha messo il sigillo alla vittoria aquilotta domenica scorsa, davanti al proprio pubblico, è stato una vera e propria liberazione. Renato Rafael Bondi, brasiliano di Rio de Janeiro, 22 anni spesi gran parte per la passione della sua vita, il pallone, ha fatto una gran corsa per andare sotto la tribuna per dedicare quel gol alla giovane compagna. Un gesto "latino", come latino è il suo carattere. Arrivato quest'anno in prestito dalla Salernitana alla corte della Cavese, grazie ai buoni rapporti tra i due presidenti, non ha vissuto un'inizio di stagione "liscio". Un infortunio lo ha frenato durante la Coppa Italia e lo ha costretto a rincorrere la condizione migliore in chiave campionato. Ma ora, alla luce della brillante prestazione contro il Ragusa, impreziosita dalla rete della tranquillità per i suoi, si candida prepotentemente per un posto fisso tra i titolari della Cavese del riscatto. «Sono arrivato a Cava - ha dichiarato quest'estate il carioca naturalizzato italiano - convinto di trovare un ambiente adatto a me. Sono uno che si carica facilmente quando intorno sente il calore giusto e l'amore del pubblico. I tifosi della Cavese, da questo punto di vista, sono eccezionali. Li ho visti seguire con grandi sacrifici la squadra in trasferta e non far mai mancare il proprio sostegno nei momenti difficili». Quella corsa con il dito al cielo e la dedica alla donna della sua vita: un gesto che la dice lunga sulla voglia di giocare e di diventare leader di Renato Bondi. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Londrina, formazione carioca di serie B, ha esordito con la prima squadra a 17 anni. Poi il salto di qualità all'Atletico Paranaense. Due stagioni a cavallo tra il 1999 ed il 2001 con uno score di tutto rispetto: 16 gol in 35 presenze. L'esperienza nella massima serie peruviana l'anno successivo con lo Juan Aurich e, infine, la vetrina italiana con la chiamata alla Salernitana di Zeman. Poca fortuna, come per il boemo, e lo spazio risicato ottenuto dal suo successore Varrella. Bondi ha accettato il declassamento perché ha voglia di rimettersi in discussione. A 22 anni, sa bene di potercela fare a risalire la china.
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