Tu sei qui: Economia e TurismoCavese salva in extremis
Inserito da (admin), giovedì 30 giugno 2005 00:00:00
Dalle stelle alle stalle. Dalla potenziale C1 alla scomparsa definitiva dal calcio professionistico. E' quanto ha rischiato seriamente la Cavese Calcio negli ultimi giorni. Le voci che dilagavano in città qualche mese fa sulla scellerata gestione finanziaria del patron della società metelliana, Ottavio Cutillo, si sono tramutate in realtà. Più di un milione di euro di debito hanno fatto letteralmente scappare via i pochi coraggiosi che volevano aderire al nuovo "progetto Cavese" per evitare la scomparsa del sodalizio aquilotto. Fortunatamente, però, dopo l'estenuante giornata di ieri, sembra sia stato trovato l'accordo che dovrebbe consentire alla Cavese di non scomparire dal calcio professionistico. Protagonisti di questa lotta contro il tempo l'ex presidente della Cavese Calcio, Gino Montella, chiamato in causa da Mario Russo, direttore della "Progetti & Finanza", ex sponsor ufficiale della Cavese, ed altri volti noti delle passate avventure della Cavese: Antonio Fariello, Carlo Pisani ed altri nomi dell'imprenditoria cavese che hanno risposto positivamente all'appello di Russo e Montella.
Ecco la cronistoria del pomeriggio di fuoco di ieri:
Ore 12: la Cavese Calcio è "clinicamente morta" perché il debito E.N.P.A.L.S. non è stato saldato.
Ore 13: Montella viene convocato da Russo per cercare un salvataggio all'ultimo minuto. Montella ottiene la proroga di 24 ore per il versamento Enpals.
Ore 14: giungono alla "P&F" Fabio Sommella, ex calciatore e potenziale nuovo direttore sportivo della "nuova società" che si sta tentando di costituire, ed il fido consulente di Montella, dott. De Vita.
Ore 14.30: giunge anche Roberto Pidone, trainer della squadra biancoblù.
Ore 15: comincia la "mission impossible" con la raccolta dei fondi mancanti. La situazione è drammatica: all'appello mancano i 207.000 euro per la fideiussione ed oltre 130.000 euro in contanti da destinare a IRPEF ed Enpals. Termine ultimo, ore 12 del 30 giugno 2005.
Ore 15.30: Russo garantisce la fideiussione, oltre ad un'ingente somma da destinare al debito nei confronti della Stato. Mancano altri 100.000 euro circa.
Ore 16: Russo è al telefono con Antonio Della Monica per definire i dettagli del passaggio di quote della Cavese.
Ore 16.30: sopraggiungono in sede Antonio Fariello e l'imprenditore Di Giovanni, artefici entrambi di una strepitosa raccolta di fondi.
Ore 17: Montella è al telefono con Ottavio Cutillo, che dà la sua disponibilità alla cessione delle quote societarie, a patto che gli vengano ceduti i cartellini di Moccia, Nappi, Placentino, Mari e Schetter.
Ore 18: viene fissato un appuntamento presso un notaio di Cava per definire l'operazione.
Ore 19: il grosso è fatto, i capitali ci sono, manca la firma della cessione.
Ore 20: presso il notaio, Ottavio Cutillo fa dietrofront: vuole ulteriori garanzie per la "sua" situazione debitoria.
Ore 20.30: la notizia fa il giro della città, si piomba nella disperazione.
Ore 22: Montella è di nuovo al lavoro per cercare di salvare il salvabile, ma sembra che non ci sia più nulla da fare.
Ore 24: Cutillo viene rintracciato di nuovo. Si passa al piano "B" (inventato al momento).
Ore 2: raggiunto un nuovo accordo. Ottavio Cutillo "garantisce" per ulteriori debiti che superano quota 900.000 euro. Inoltre, rinuncia ai 5 calciatori che aveva chiesto per il passaggio delle quote. La quota fideiussoria è garantita da Antonio Della Monica. Il resto dei debiti nei confronti dello Stato sarà versato da Russo & C.
Stamani è stato predisposto il tutto per il versamento dei capitali. Termine ultimo, ore 12. Al momento, dunque, sembra che la Cavese si iscriverà al prossimo campionato di Serie C2. Il miracolo, forse, è stato fatto! La Cavese potrebbe ancora vivere...!
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