Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, Righetti il favorito per la panchina
Inserito da (admin), mercoledì 1 ottobre 2003 00:00:00
Le dimissioni di Antonio Della Monica hanno portato un certo clima di stupore al "Lamberti". Ironia della sorte, ieri pomeriggio gli aquilotti sono tornati nello stadio amico, ed è stato uno strano modo di festeggiare questo ritorno, dopo che da oltre un mese la Cavese si allenava in quel di Eboli. Molti, in settimana, avevano sospettato e temuto al tempo stesso una tale decisione, ma nessuno credeva possibile che potesse accadere sul serio. Ed invece, il patron Della Monica, il diggì Aggradi ed il diesse Cioncolini hanno rassegnato le dimissioni. Come lui stesso ha precisato nel comunicato stampa divulgato ieri agli organi di stampa, Della Monica ha preferito abbandonare perché gli altri soci non condividevano quelli che erano i suoi progetti. E non solo. A non condividere le sue scelte c'era anche tutta la piazza di Cava. Dal suo avvento alla guida della Cavese, Della Monica non è stato mai visto di buon occhio dalla tifoseria, che, soprattutto negli ultimi tempi, lo aveva duramente contestato. Complice quest'inizio di campionato a dir poco disastroso. L'ex patron biancoblu è stato, infatti, accusato di essere stato l'artefice di questo avvio catastrofico. Le colpe principali sono state di aver smantellato una squadra vincente nella passata stagione e di aver permesso di andare via ad un tecnico che dalla serie D si è trovato catapultato in serie C1 e che in 5 gare ha messo insieme 15 punti. Pure in ambito familiare il presidente, o meglio, l'ex presidente della Cavese aveva riscontrato malcontenti e disappunti per le scelte da lui operate in questo campionato e, anche per mantenere intatta l'armonia tra le mura domestiche, ha preferito rinunciare alla carica di presidente. Ma, attenzione, solo a quella. Come è stato più volte sottolineato, Della Monica ha abbandonato la scena nella maniera più elegante possibile. Garantendo, cioè, per tutti gli impegni economici presi nell'anno sociale. Pertanto, fino alla fine del campionato, Della Monica adempierà ai suoi doveri economici, sosterrà la squadra e le spese che verranno. E' doveroso evidenziarlo, sia per il gesto, sicuramente da apprezzare, di Della Monica, sia perché, vista la situazione, avrebbe potuto provocare facili allarmismi. Al momento, dunque, e fino alla fine del campionato, la società non è in vendita. Se, poi, nel prossimo campionato l'ex patron biancoblu dovesse decidere di rinunciare alla maggioranza delle azioni, allora potrà essere aperto il capitolo delle vendite, ma per ora l'assetto societario rimane invariato, con Della Monica ancora maggior azionista. Certo, al momento mancano le figure del direttore sportivo, del direttore generale, del presidente, nonché dell'allenatore. Per i primi due bisognerà attendere la designazione del nuovo tecnico. Per quanto riguarda, invece, il successore di Della Monica, è probabile che toccherà al vice D'Amico prendere il suo posto. Tutti gli altri dirigenti, però, al momento, hanno carta bianca sul futuro della Cavese. Spetterà a loro la scelta del nuovo allenatore, dei collaboratori e di eventuali nuovi interventi di mercato. Tra i possibili successori di mister Silva, spiccano i nomi di Montefusco e Specchia, anche se al momento sembrerebbe più accreditata la candidatura di Righetti. E' lui, infatti, ad andare per la maggiore nelle ultime ore. Smentita, invece, l'ipotesi Capuano, apparsa sin dall'inizio alquanto improbabile. Via, dunque, al toto-allenatore, anche se pare che al massimo entro la giornata di giovedì, in occasione della partitella infrasettimanale, potrebbero essere sciolte tutte le riserve circa il nome del nuovo trainer. Ieri, intanto, la ripresa degli allenamenti è stata guidata dal secondo di mister Silva, Franco Senatore, e dal dottor Vecchioni. All'appello mancavano soltanto Schicchi, ancora alle prese con l'infortunio riportato nella gara con la Palmese, e Chianello, che ha accusato un problema alla caviglia. Entrambi, comunque, dovrebbero riprendere gli allenamenti nei prossimi giorni. Tutti presenti, dunque, o quasi, ma nessuno si è lasciato andare a dichiarazioni ed il silenzio della squadra è valso molto più di tante altre parole. Stupore ed incredulità l'hanno fatta da padrone nello strano pomeriggio di ieri, quando nessuno avrebbe creduto mai che il presidente potesse davvero dimettersi. Un silenzio che ha voluto dire tanto. La volontà di non parlare è stata dettata anche dall'incapacità, probabilmente, di rispondere, di affrontare una situazione per loro inaspettata. Perdere in un solo giorno l'allenatore, il presidente, il direttore sportivo ed il direttore generale avrebbe fatto precipitare qualsiasi club nel caos più totale. Ora toccherà ai dirigenti rimasti alla guida della Cavese riportare la calma in tutto l'ambiente ed effettuare scelte oculate, per non far rimpiangere a nessuno il vecchio presidente.
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