Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, pari e rimpianti
Inserito da Matteo Fontana (admin), lunedì 7 settembre 2009 00:00:00
Il portiere del Verona, Rafael, fa un bel regalo alla Cavese, che soffre le pene dell’inferno per 25 minuti, finisce sotto e pare non avere chances di recupero, fino a quando un’incredibile indecisione del numero uno di casa costringe i veneti a giocare in inferiorità numerica. La Cavese spinge e costruisce le opportunità che occorrono per raddrizzare l’incontro, trovando il gol del pari in apertura di secondo tempo con Varriale. L’1-1 fotografa l’andamento di una partita dai due volti. I metelliani si presentano al “Bentegodi” con il credito offerto dalla buona prova con il Pescara. Manca Scartozzi, fermato da un problema ad un ginocchio, e Maurizi varia la composizione del tridente: non parte tra i titolari Turienzo, che va in panchina, al suo posto c’è Varriale, ai lati si muovono Schetter e Bernardo, che sostituisce Tarantino, pure lui inserito tra le riserve.
Deve controbattere, la Cavese, ad un Verona che Remondina dispone secondo un 4-3-3 aggressivo. Impegno gravoso per la difesa campana, che però nelle prime uscite in campionato ha dimostrato solidità. L’interrogativo, prima del fischio d’inizio, è proprio sulla tenuta del pacchetto arretrato della Cavese, a fronte del potenziale offensivo del Verona. E deve contenere subito, la formazione di Maurizi, aggredita già nei primi minuti. Si fa trovare pronto Russo, dopo appena 2’, su un diagonale pungente di Ciotola: deviazione che evita uno svantaggio sollecito. Gli aquilotti giocano con ordine tattico e cercano di rispondere al Verona senza indietreggiare troppo. Non è facile, perché la pressione dei locali è insistita, ma la Cavese punta ad abbassare i ritmi per non far prendere il volo ad un avversario più che temibile, si mette dietro e riparte quando può.
Non così spesso, però, perché tocca ancora a Russo essere decisivo su Ciotola: palla in corner ed il muro campano, stavolta, cade. E’ il 15’, Berrettoni batte l’angolo, Ceccarelli brucia in girata la stordita difesa metelliana. Stavolta Russo non riesce a fare il miracolo e la Cavese va sotto. La reazione è complicata, il rischio è quello di scoprirsi eccessivamente davanti ai padroni di casa. Ma è il Verona a farsi del male da solo: Rafael pasticcia con i piedi, perde palla e stende Varriale lanciato a rete. Il “rosso” è obbligato, la Cavese si trova in superiorità numerica al 25’ e con risorse inaspettate da sfruttare. Cambia lo spartito della gara, la presenza degli uomini di Maurizi nella metà campo veronese si fa costante, anche se fino alla fine del primo tempo produce poco.
Ripresa: Maurizi inserisce subito Tarantino togliendo Bacchiocchi, ed i risultati si vedono. Prima è Ingrassia a togliere a Lagnena la gioia del gol, poi l’1-1 arriva: lo segna Varriale, lesto nel tocco vincente sottoporta, al 4’, su assist di Favasuli. Il Verona prova a rispondere con Selva, ma Russo è attento. La partita rimane aperta, la Cavese la gestisce con accortezza, senza patemi, in attesa di dare un’altra zampata ad avversari nemmeno lontani parenti di quelli visti nel primo quarto di gara. A 15 dalla fine Maurizi tenta un altro cambio, scegliendo di puntare su Sorrentino al centro dell’attacco al posto di un Varriale che ha speso davvero tutto. Non rinuncia all’idea del successo, la Cavese, ma non si sbilancia, perché il Verona è sempre pieno di qualità tecniche. Finisce 1-1, il punteggio che sigilla al meglio la sfida.
Maurizi contento a metà: «Una gara da vincere, è mancata la mentalità»
Nonostante mantenga l’imbattibilità con il terzo pari consecutivo, Maurizi appare soddisfatto a metà. Il tecnico cavese è contento del punto contro una compagine di tutto rispetto, ma, d’altro canto, non nasconde un certo rammarico per una gara che poteva essere anche vinta: «Sul fatto che il pareggio sia stato meritato siamo tutti d’accordo. Ma avremmo potuto vincere l’incontro, dopo aver segnato con Varriale avevamo tutte le possibilità per farlo e non ci siamo riusciti». Maurizi evidenzia alcune lacune mostrate dalla squadra in superiorità numerica: «Il cartellino rosso per Rafael ha contribuito in modo netto a sovvertire certi equilibri. Siamo stati bravi a sfruttare la nuova situazione. Abbiamo preso il possesso della partita e ribadisco che, dopo l’1-1, avremmo dovuto rischiare di più per vincere».
Il bilancio delle prime tre gare di campionato resta positivo: «Su questo posso parlare con sicurezza: è una buona Cavese, molto giovane, ma che sa quel che bisogna fare e come farlo. Nelle ultime due gare contro Pescara e Verona, due compagini candidate alla promozione in serie B, abbiamo mostrato del bel gioco. Anzi: c’è il rimpianto per non essere riusciti ad imporci in almeno uno dei due incontri». Quel che manca, dice Maurizi, alla squadra, «è un pizzico di mentalità. Non parlo di personalità, attenzione: mi riferisco proprio alla mentalità. La personalità, in quanto carattere, non manca di certo, per quanto ci siano ragazzi giovani hanno già fatto capire di avere temperamento. Ma la mentalità è un’altra cosa. Ovvero, la dote di provare a vincere sempre. Ci siamo inconsciamente accontentati del pareggio. Voglio dire: eravamo davanti ad una grandissima formazione. Il punto prima dell’inizio ci sarebbe andato bene. Ma quando l’abbiamo agganciato, ci siamo seduti ed abbiamo temuto di perdere, quando avremmo avuto tutte le carte in regola per vincere».
Varriale, esordio e gol: «Sono felicissimo, ho saputo all’ultimo che avrei giocato»
Esordio con il botto per Varriale. Il primo gol in Prima Divisione ha come palcoscenico il “Bentegodi” e contro la corazzata Verona: «Sono felicissimo per la rete realizzata, che ci ha consentito almeno di portare via un punto contro una grande squadra. Non mi aspettavo di scendere in campo - ammette l’attaccante - solo all’ultimo il mister mi ha comunicato che avrei giocato titolare. La gioia è stata immensa. Poi, come nei bei sogni è arrivato anche il gol, importante per me e per la squadra. Sono davvero contentissimo».
Gioia per la rete realizzata, ma un pizzico di delusione perché in 11 contro 10 la Cavese, una volta raggiunto il pari, invece di spingere si è accontentata: «Certamente c’è rammarico, perché dopo il pareggio avremmo dovuto osare di più. Potevamo sfruttare meglio la superiorità numerica, anche se abbiamo avuto maggiore possesso palla dei nostri avversari, magari dovevamo cercare con maggiore insistenza il colpo che poteva valere l’intera posta. Ma credo che alla fine abbiamo comunque dimostrato di avere la giusta mentalità, che ci ha consentito in questo avvio di stagione di ottenere ottimi risultati».
Nelle ultime due gare i campani hanno affrontato Pescara e Verona, le due corazzate del campionato, ottenendo due ottimi pareggi e riuscendo a mettere entrambe in difficoltà: «Siamo ancora imbattuti, anche se abbiamo ottenuto in 3 gare altrettanti pareggi - prosegue l’ariete biancoblù - ma abbiamo affrontato squadre che vanno per la maggiore, dimostrando sempre di potercela giocare alla pari grazie all’ottima interpretazione tattica che il mister ci sta trasmettendo. Certamente dobbiamo migliorare ancora qualcosa, soprattutto sulle palle inattive. Anche oggi, infatti, in occasione del vantaggio del Verona ci siamo fatti cogliere impreparati».
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