Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, pari con rammarico
Inserito da (admin), lunedì 1 ottobre 2007 00:00:00
Aspettando i 3 punti. La cura Ammazzalorso sembra dare i suoi primi benefici effetti sulla manovra di gioco campana, ma anche a Busto Arsizio la Cavese, partita a razzo, deve rimandare l'appuntamento con la prima vittoria in campionato, venendo beffata nell'unico tiro in porta effettuato dai locali e vanificando almeno 3 nitide palle gol. Nonostante una netta supremazia territoriale, i pur rimaneggiati ospiti, seguiti in Lombardia da oltre 300 sostenitori, fanno la partita fin dal via, ma al triplice fischio finale si devono accontentare di un solo punticino, che, alla luce delle tante occasioni da rete costruite, sta un po' stretto. Comunque, la Cavese deve accettare il punto in trasferta come un risultato positivo, dato che sono ancora recenti le scottature delle precedenti partite giocate lontano da casa. La vittoria serve, per allontanare la zona calda della classifica. Nel frattempo, però, è meglio fare buon viso a cattivo gioco ed accettare di buon grado il pareggio, anche se va un po' stretto.
La cronaca: priva degli infortunati Ardemagni e Marino, la Pro Patria deve rinunciare all'acciaccato Trezzi ed all'influenzato Francioso, ma in compenso ritrova Pessotto in mezzo al campo. Diverse defezioni, invece, nelle fila dei campani: fuori causa gli squalificati Ercolano ed Unniemi ed i lungodegenti Zaccagnini, Bernardi e Petrazzuolo, l'allenatore Ammazzalorso deve fare a meno anche di Catalano e Grieco, pur recuperando in extremis Frezza e Riccio. L'avvio è tutto di marca campana. Al 9', sugli sviluppi di un rimpallo al limite dell'area, De Giorgio dalla distanza lascia partire un'insidiosissima rasoiata a fil di palo, che Anania devia in corner.
Il gol è nell'aria e si concretizza un minuto più tardi. Al 10', Aquino fa tutto da solo. Entra in area, supera la difesa bustocca e trafigge con un preciso diagonale sinistro Anania. La Cavese è padrona del campo, ma la Pro Patria ha un sussulto d'orgoglio ed al 25', su cross teso di Tramezzani, Vecchio raccoglie la respinta di Cecere e di potenza firma la rete del pareggio. La compagine campana non ci sta e 30 secondi più tardi Aquino ha sui piedi la palla per ripristinare le distanze, ma a tu per tu con Anania calcia incredibilmente a lato, sciupando una grande occasione. Il gol subito e quello sbagliato si fanno sentire nella testa di Nocerino e compagni, che chiudono la frazione senza ulteriori sussulti.
Al rientro dagli spogliatoi è ancora Cavese. Al 2', dagli sviluppi di un calcio d'angolo, l'uscita di Anania non è impeccabile: Farina prova a capitalizzare la corta respinta del numero uno, ma il suo tiro viene rimpallato dalla difesa. Sotto pressione, la Pro Patria si allunga, ma la Cavese non trova lo spunto finale per affondare il colpo, con Giani che prima su Giampaolo (13'), poi su De Giorgio (24') disinnesca due pericolosissime ripartenze. Al 29' un'altra palla gol per la Cavese: dopo una splendida triangolazione con Alfano ed Aquino, Tarantino si trova davanti ad Anania, ma al momento di finalizzare, calcia debolmente in porta, sprecando tutto. Ammazzalorso va su tutte le furie e, dopo un vivace scambio di vedute con un proprio giocatore, viene frainteso dall'arbitro ed addirittura allontano dal campo.
Ammazzalorso: «Potevamo vincere, ma va bene così»
Nel primo confronto della storia, Pro Patria e Cavese si dividono la posta in palio, accontentandosi di un punto che fa morale e classifica, pur con differenti vedute tecniche. Aldo Ammazzalorso dice: «Trovarci a fine partita a rammaricarci per le occasioni fallite è un segnale positivo, che testimonia la grande prestazione della squadra, capace di stare bene in campo fino alla fine, senza mai disunirsi, né scoraggiarsi davanti agli errori commessi in fase conclusiva». Una Cavese partita a razzo ed elogiata dal suo allenatore: «Abbiamo avuto un ottimo approccio alla gara, tenendo in mano le redini del gioco fin dal via e meritando di passare in vantaggio». Poi la doccia fredda: «In effetti, il gol della Pro Patria, giunto in maniera rocambolesca, ci ha fatto male. Abbiamo subìto un contraccolpo psicologico, da cui abbiamo faticato a venirne fuori».
Spiega pure i motivi dell'inflessione: «È una questione mentale - osserva Ammazzalorso - una volta incassato il gol, sono riemersi gli strascichi dei duri colpi subìti nelle prime giornate di campionato. Dopo l'1-1 abbiamo avuto paura di perdere la partita ed anziché reagire, ci siamo chiusi, senza contrattaccare». Un atteggiamento sovvertito nella ripresa: «Nella ripresa l'inserimento di Tarantino ha dato più profondità alla nostra manovra. Ci siamo presentati due volte davanti ad Anania, ma senza concretizzare. Per il momento va bene pure così. Anche se il punto ci va stretto, ho notato segnali di crescita. Sono solo alla seconda settimana di lavoro, ma i segnali mi sembrano incoraggianti. Ora dobbiamo accelerare i tempi, per recuperare il terreno perduto, senza soffermarci sui singoli errori». Per concludere, Ammazzalorso spiega i motivi dell'espulsione: «Si è trattato di un colossale equivoco. Io stavo richiamando Scartozzi, ma l'arbitro ha frainteso tutto, pensando che i miei rimproveri fossero indirizzati a lui».
"Terroni, terroni", cori contro squadra e tifosi
Non sono mancati cori di scherno e denigrazione da parte dei sostenitori di casa nei confronti della squadra e della tifoseria metelliana. Al grido di "terroni, terroni", la vena provocatoria del pubblico lombardo ha trovato ampio sfogo in un pomeriggio dai toni poco edificanti. Il grido è proseguito al triplice fischio finale, allorquando De Giorgio, che stava guadagnando la via degli spogliatoi, ha rallentato il suo passo, rispondendo soltanto con uno sguardo di sfida alla poco civile intonazione. A quel punto, pensando a qualche provocazione, i giocatori della Pro Patria, Anania e Tramezzani, hanno circondato il centrocampista metelliano e ne è venuto fuori un po' di caos, con qualche parola e spinta di troppo che hanno caratterizzato momenti di particolare tensione, tutto sotto gli occhi del direttore di gara, Ballo di Trapani. La situazione è subito rientrata nella norma, anche se per qualche attimo si è temuto potesse degenerare. Ora si attende l'esito del referto arbitrale per capire quale decisione vorrà prendere il giudice sportivo in merito a questo spiacevole episodio.
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