Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, lacrime dal cielo e nei cuori
Inserito da (admin), lunedì 14 gennaio 2013 00:00:00
Pur avendo segnato un gol senza subirne, la Cavese non ha vinto neanche ieri: decisiva allo stadio “Simonetta Lamberti” la sospensione per pioggia del match con il Ribera, che i metelliani stavano conducendo meritatamente. Al rientro di tutti i protagonisti negli spogliatoi, la domanda era se abbia avuto senso che l’arbitro Pietropaolo, della sezione di Modena, desse inizio alla partita nonostante gli uomini del Comune avessero avuto delle difficoltà a rimuovere tutta l’acqua dal terreno di gioco. C’era il rischio di infortuni, lo si è constatato dalle scivolate esagerate di alcuni giocatori, e la decisione del direttore di gara sulla sospensione appare sensata, ma l’errore sta nel fatto di aver voluto iniziare il match.
Comunque, gli oltre 60 minuti disputati hanno trasmesso indicazioni molto importanti al nuovo mister della Cavese, Francesco Chietti: la squadra è viva e, nonostante il divario in classifica con i riberesi, ha fatto meglio di loro. Va detto anche, però, che la compagine di Salvatore Brucculeri è in grado di giocare molto meglio di come ha fatto ieri, specialmente su un campo in condizioni migliori di quelle in cui si è presentato ieri il “Lamberti”.
Chietti propone alcune sorprese nell’undici iniziale, con Zolfo in cabina di regia, De Rosa come punta e D’Andrea esterno alto di destra. Non potendo produrre un gioco lineare, i metelliani la mettono sul piano della grinta e producono alcune palle gol interessanti. Al 15’ ci prova De Rosa, il suo tiro ravvicinato non è trattenuto da Infantino. Al 25’ Varriale ruba la palla a Montalbano e costringe il portiere in angolo, sugli sviluppi del quale la Cavese poi passa: i riberesi non riescono a liberare bene e De Rosa, da sinistra, crossa una palla che si insacca direttamente sul secondo palo. La reazione, l’unica, del Ribera è affidata ad un destro di Casisa che termina alto al 37’.
Durante l’intervallo la pioggia aumenta copiosamente, ma l’arbitro, nonostante le molte pozzanghere, fa iniziare la ripresa, con la Cavese ancora pericolosa grazie ad un tiro di Incoronato che Licata riesce ad allontanare all’ultimo dalla porta. Poi al 9’ Cerquetani è costretto a fermarsi per una botta ad un piede, si accende un parapiglia perché l’arbitro si accorge che il campo è diventato più impraticabile e nella confusione il nigeriano del Ribera, Omolade, viene visto colpire a gioco fermo Piccirillo: cartellino rosso. Al 17’ Pietropaolo richiama tutti negli spogliatoi, 15 minuti più tardi rientra in campo con i capitani per un sopralluogo e decide per la sospensione definitiva dell’incontro.
Orlando Savarese
Corteo, fumogeni e cori per Chequevone
Applausi, cori, fumogeni, bandiere, striscioni ed un lungo corteo hanno reso omaggio prima dell’inizio della partita Cavese-Ribera a Salvatore Mazzotta, il tifosissimo che mercoledì scorso ha deciso di farla finita, lanciandosi dal sesto piano della sua abitazione di Corso Principe Amedeo. E proprio sotto l’abitazione di “Chequevone” si sono ritrovati ieri circa 500 tifosi. Emozionante il corteo, partito alle 13.15, durante il quale i supporters della Cavese hanno ritmato il coro: “Noi siamo gli ultras di Cava con Chequevone nel cuore, unico grande amore, unico grande amore”. Con uno scrosciante applauso, i cori e l’accensione di fumogeni è partito il corteo, dove primeggiava un mega striscione con la scritta “Per sempre Chequevone”. Neanche il nubifragio ha fermato il grande cuore dei tifosi aquilotti, che pur di onorare la memoria dell’indimenticabile Chequevone hanno percorso, sotto la pioggia battente, il tratto di Corso Principe Amedeo da casa di Salvatore fino al Bar Rosa, per poi proseguire per il vicolo di via Atenolfi. Da lì in piazza verso lo stadio, dove dalla Curva Sud hanno incitato a gran voce il nome di Chequevone, esponendo dopo tanti anni il mitico striscione “Ultra Cava”.
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