Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, la patria degli Ambrosi
Inserito da Il Salernitano (admin), mercoledì 14 maggio 2003 00:00:00
Un portiere ed un attaccante: tesserarli entrambi nella stessa squadra è un po' come avere un gruzzoletto da parte per ogni evenienza. Puoi sempre contare su di loro. Stefano ed Alessandro Ambrosi, presente e passato della Cavese ebbra di successi (perché siano anche futuro bisognerebbe spezzare vincoli contrattuali e di categoria). Stefano ed Alessandro, due strade diverse che s'incrociano nella Valle metelliana: un ottimo trampolino di lancio dal quale spiccare il volo. Ha iniziato il bomber, che di Cava conserva un buon ricordo. E' la balia che l'ha svezzato e poi l'ha lasciato andare via quando il richiamo della carriera ha messo le ali all'ex giocatore aquilotto. «Non posso nascondere - ammette il centravanti - che, quando penso a Cava ed alla Cavese, nutro un po' di nostalgia per un periodo certamente felice della mia carriera di calciatore. E' stata la prima esperienza in una piazza importante, che dà molto in termini di stimoli e passione. La promozione in C2 mi fa piacere e mi auguro che sia solo l'inizio di un ciclo finalmente vincente». In forza al Pisa, "Alex l'ariete" disputerà tra una decina di giorni i play off per la B: l'ennesima icona del puntero giramondo, che ha il gol per bandiera. Azzardiamo un pronostico: Pisa promosso ed Ambrosi che torna alla Cavese. E' possibile? «La prima ipotesi, forse. Per la seconda, invece, ci sono tante cose da valutare. Al Pisa sono legato da un altro anno di contratto». E se Della Monica la chiamasse per costruire una squadra da primato? «Sarei onorato, ma mi sembra un'ipotesi difficile. Comunque, nel calcio non c'è nulla di scontato». Potrebbe far coppia con suo fratello Stefano, che a Cava hanno ribattezzato "batman": «Sono contento per Stefano, che ha ottime qualità umane e professionali. Se la Cavese ha in mente grandi progetti, allora lui è il portiere ideale. Un punto fermo, il giocatore da mettere in cima alla lista dei riconfermati». La rete incassata domenica scorsa, nella gara con il Vittoria, gli ha impedito di battere l'ennesimo record della stagione, ma l'etichetta di "portiere saracinesca" fa il paio con il premio che il prossimo 26 maggio andrà a ritirare a Lugano. A omaggiarlo, l'ex pipelet della Juventus e della Nazionale, Stefano Tacconi. «E' un premio che mi inorgoglisce molto - afferma il portiere aquilotto - perché va a suggello di un'annata davvero straordinaria per me, per la squadra, per la società e per il pubblico. La festa del "Lamberti", davanti a 10mila tifosi e con Biagio Antonacci al nostro fianco, è stata la classica ciliegina sulla torta». Campionato da incorniciare, iniziato sotto una cattiva stella, ma terminato in trionfo. Nel futuro di Ambrosi ci sarà ancora la Cavese oppure l'Avellino, che ha messo gli occhi anche sul giovane difensore Panini? «Per il momento, non ho avuto nessun contatto. Ci sono, comunque, delle voci che girano. Da un alto mi lusingano, perché sono la conferma di aver svolto un buon lavoro e sono il riconoscimento diretto delle mie qualità». Ma...«Il rispetto per la società e soprattutto per il presidente Della Monica fanno sì che la Cavese venga prima di ogni cosa. A questa città, noi come squadra, abbiamo dato tanto, ma anche ricevuto molto. Restare qui non mi dispiacerebbe affatto». Magari in compagnia di suo fratello Alessandro...«Ci teniamo sempre in contatto. Ogni domenica, al termine del match, mi ha sempre chiamato per chiedermi il risultato della gara. A Cava è rimasto affezionato e, così facendo, è come se avesse seguito da vicino la nostra avventura promozione».
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