Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, la nuova stella è Ercolano
Inserito da (admin), martedì 10 gennaio 2006 00:00:00
Sergio Ercolano, 24 anni il prossimo 8 maggio, una sfilza di campionati di serie D alle spalle e tanta voglia di entrare dalla porta principale nel calcio professionistico. La Cavese lo ha adocchiato a Sapri, mediatore dell'operazione l'imprenditore metelliano Della Monica, punto di riferimento della stessa società ed amico personale del presidente degli spigolatori, Fortunato. Sergio ha avuto la sua prima chance e l'ha colta al volo, firmando un bel triennale nella città dei portici. Ha avuto ad Ancona la sua seconda possibilità. E non se l'è lasciata sfuggire. Segnare al suo esordio nel calcio che conta. Che bella soddisfazione! Ha bagnato nel modo più bello la sua prima domenica da calciatore professionista. Un gol è tutto per un calciatore. Ma quella palla messa alle spalle di Recchi all'87' è stata manna dal cielo per la squadra, per i tifosi al seguito e naturalmente per lui. «Sono stato fortunato e bravo a farmi trovare a traino dell'affondo di Aquino, ma gran parte del merito del gol lo si deve proprio al compagno di squadra. E' stato impressionante nello scatto e quella prodezza mi ha permesso di battere con relativa facilità il portiere dell'Ancora. Debbo ringraziare la Cavese per aver scommesso su di me e per avermi dato la grande opportunità, a 24 anni, di prendere l'ultimo treno utile per affermarmi nel calcio professionistico. Non deluderò le aspettative. Sarò sempre grato per l'opportunità e spero di ricambiare a suon di gol». La Cavese non è nuova a valorizzare calciatori alla loro ultima spiaggia. Qualche anno fa fu la volta di Alessandro Ambrosi, che fu prelevato dai campi del Lazio e divenne subito il re di Cava, alla stregua di altri suoi famosi predecessori. Tivelli, Di Michele, De Tommasi, Messina, Prisciandaro, Torino, solo per ricordarne alcuni. Tutti attaccanti che hanno fatto, poi, una carriera ricca di soddisfazioni. Porta bene, dunque, la piazza metelliana. Ed i tifosi aquilotti non dimenticano. Pronti ad osannare l'eroe del momento. Sergio Ercolano è riuscito subito a colpire gli sportivi metelliani. Ad Ancona, al termine della sfida vinta, lo hanno chiamato a gran voce per tributargli gli onori che merita. Le parole migliori le ha spese per lui proprio l'allenatore Campilongo: «Era quel giocatore che cercavamo. Il fatto che lo abbiamo preso in serie D è solo un dettaglio che conta poco. Quello che dovremo contare, ne sono sicuro, saranno i suoi tantissimi gol. Ha saputo difendere egregiamente palla in attacco, ha fatto salire la squadra, ha persino trovato il tocco vincente sul traversone di Aquino. Cosa chiedere di più dalla sua prima gara nel calcio professionistico? Qualcun altro si sarebbe fatto prendere dall'emozione dell'esordio».
Campilongo: «Puntiamo decisi alla C1»
La Cavese centra ad Ancona la sua 10ª vittoria in campionato e continua a far sognare i suoi tifosi. Solo la sorprendente Sansovino le tiene testa. Segnali di un girone di ritorno che saprà entusiasmare, tenere in apprensione, regalare emozioni al popolo sportivo biancoblù. Tutto merito di un gruppo che ha saputo subito riformare il clima giusto per centrare la promozione in C1, cui si anela da quasi 20 anni. Un merito da dividere equamente tra giocatori, società, quadri tecnici. Campilongo in testa. «Anche ad Ancona - racconta il tecnico - abbiamo dimostrato il valore della Cavese. Abbiamo provato a mettere in difficoltà gli avversari nei primi minuti, come nostro solito. Loro hanno resistito, ma alla distanza è venuta fuori la mia squadra e non ce n'è stato per nessuno. Sono contento della prova di carattere e fisica della Cavese. Siamo finalmente consapevoli delle nostre potenzialità». Sugli scudi un po' tutti. Da Mancinelli a Manzo (peccato per quella mano galeotta che ha regalato il penalty ai marchigiani), tutti hanno fatto il proprio dovere. Anzi, alcuni oltre ogni più rosea aspettativa. Come Ercolano, Aquino, Schetter, Tony D'Amico. Un po' meno qualche altro, come capitan Tatomir. Ma solo per ordini di scuderia. Campilongo lo ha sacrificato per frenare il modulo atipico degli avversari allenati da Iacobelli. I gol entrambi belli per come sono nati, ma soprattutto per la capacità corale della squadra di giocare ormai a memoria. «E' una bella soddisfazione - aggiunge Campilongo - vedere i passi da gigante fatti da tutti i miei ragazzi. Mi hanno confermato anche ad Ancona i progressi fatti e le grandissime potenzialità che hanno. Starà ora a noi gestirci e puntare decisi verso il traguardo della promozione». La bandiera della Cavese, entrato di prepotenza nel cuore del tifo biancoblù, è Tony D'Amico. Un gol pesante. Tony si è tuffato con coraggio su quel pallone sporcato di testa da Ercolano, insaccando la palla del vantaggio. «Non ci potevo credere - ricorda quei momenti decisivi D'Amico - quella palla era troppo invitante per non rispondere all'appello. Chiedeva solo di essere sospinta oltre la linea di porta. E così ho fatto. Che bella gioia».
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