Tu sei qui: Economia e TurismoCavese ko nel festival del gol
Inserito da (admin), lunedì 5 maggio 2008 00:00:00
La girandola del gol. Punteggio tennistico tra Padova e Cavese, caratterizzato dal botta e risposta del primo tempo. Le motivazioni dell'undici di Papagni sono rimaste a casa. La squadra ha chiuso il suo campionato in una posizione che il tecnico definisce "onorevole". Come dargli torto, a fronte di una salvezza raggiunta con largo anticipo, dopo un inizio di stagione decisamente sofferto. Il Padova ne rifila 6 allo sprovveduto avversario. La differenza s'è vista tutta, soprattutto per l'obiettivo dei patavini, che credevano di poter agganciare il treno dei play-off. Il sogno di Papagni era, invece, quello di chiudere in bellezza il campionato. Le due sconfitte consecutive hanno imposto decise variazioni sul tema. Quella di ieri non cambia di una virgola l'umore di tecnico e società.
Il primo vantaggio del Padova sopraggiunge al 9': l'ex azzurro Varricchio firma il primo sigillo della sua tripletta, trafiggendo Petrazzuolo dall'altezza del rigore. Il vantaggio non logora chi lo detiene: dopo 2 minuti raddoppia Rabito, che schiaccia di testa un comodo traversone di Russo. Il doppio svantaggio, invece, logora la tranquillità di Giampaolo, che è deciso a non regalare nulla: al 29' da posizione defilata firma il 2-1. La partita è ricca di emozioni e le occasioni si ripetono. Allo scadere Aquino ne inventa una delle sue e conquista il rigore, trasformato da De Giorgio.
Nella ripresa Varricchio cerca di convincere i suoi della personalissima giornata di grazia. Ci impiega giusto 6 minuti e di testa fredda Petrazzuolo sugli sviluppi dell'angolo. La doppietta dell'attaccante fa morire d'invidia il compagno di squadra Rabito, che allora da punizione manda la sfera all'incrocio dei pali (9'). La risposta della Cavese è timida, ma alla fine batte di nuovo un colpo, ancora una volta ad uso e consumo di Giampaolo, che firma il punto del 4-3. A questo punto saltano gli schemi, il neo entrato Muzzi approfitta della sorpresa ed infila, in azione personale, il pokerissimo. Rimane giusto il tempo di assistere al tris personale di Varricchio, poco prima che Sorrentino (entrato al posto di Giampaolo) chiuda definitivamente il conto, segnando il 4° gol per i suoi.
Papagni vago sul suo futuro
Il risultato tennistico ha messo di buon umore il pubblico. Lo ha accolto meno positivamente Papagni, che tuttavia ammette di non nutrire particolari rimpianti sull'esito della gara: «Sarebbe stupido cercare dei presunti colpevoli per una sconfitta all'ultima di campionato. La gara è andata così, credo che almeno il pubblico si sia divertito, vedere 10 reti in una gara è certamente una cosa bizzarra, nella mia carriera mi è capitato raramente di assistere a partite simili. Del resto, c'era da aspettarselo tra due compagini che non avevano più nulla da chiedere. In campo c'è stata poca tattica, forse un po' d'agonismo in più, ma era fisiologico. Purtroppo, noi scontavamo diverse assenze importanti, alla fine il risultato conta solo per le statistiche».
La sconfitta ci sta tutta, forse a far clamore è l'anomalia del risultato. Le motivazioni, alla lunga, fanno la differenza e la Cavese ha messo da parte le sue: «La squadra ha raggiunto il suo obiettivo con diverse giornate d'anticipo - continua il tecnico della Cavese - Possiamo dire che la posizione in classifica raggiunta è alquanto onorevole. La stagione è andata avanti così. I problemi ci sono stati, l'importante è aver portato a termine il campionato nel migliore dei modi». La stagione appena conclusa non chiude affatto il principio di continuità della società, tuttavia Papagni frena sul suo futuro alla guida della Cavese: «In questo momento non so ancora quale sarà il mio destino. Dobbiamo ancora parlarne, credo che nei prossimi giorni parlerò con la dirigenza per stilare un bilancio della stagione. La decisione di continuare il rapporto non dipende esclusivamente da me».
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