Tu sei qui: Economia e TurismoCavese-Juve Stabia, i due sindaci in campo contro la linea dura
Inserito da (admin), lunedì 23 maggio 2005 00:00:00
Massimo livello di allerta, il terzo, per i derby tra Cavese e Juve Stabia. Questo l'orientamento dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive, organismo insediato presso il Ministero dell'Interno e diretto dal dott. Francesco Tagliente, funzionario ministeriale di lunga data. A questo punto le due sfide play-off rischiano seriamente di essere disputate lontano dalle sedi naturali. E con l'aggravante delle porte chiuse. Un segnale forte della nuova linea anti-violenza negli stadi, portata avanti dal Viminale. Messa così all'angolo la soluzione prospettata dalla Lega Calcio di serie C, che si era espressa per le due gare da disputarsi regolarmente a Cava ed a Castellammare. Spetterà ora ai prefetti di Salerno e Napoli prendere la decisione finale, sentiti i pareri delle Questure di riferimento. Dei sindaci dei Comuni interessati, ed ancor più dei due presidenti, poco o nulla importa. La spada di Damocle del Ministero incombe su tutto il mondo del calcio e la tolleranza è ora "zero". Costi quel che costi. Ma il gioco vale la candela? Il presidente della Cavese, Ottavio Cutillo, non ci sta: "Giocare a porte chiuse e lontani da Cava i due incontri significherebbe la sconfitta dello sport. La lezione l'hanno capita tutti. Si è sbagliato in passato e non si vuole perdonarci. Ma non è così che i problemi si risolvono, anzi si aggravano. Portare la squadra ai play-off senza pubblico non avrebbe senso. Sto meditando di ritirarla se la decisione del prefetto fosse quella emersa all'interno dell'Osservatorio". Anche a Castellammare stessa situazione. Sembra che lì il commissario abbia assicurato l'impossibile per garantire il regolare svolgimento a porte aperte della sfida del "Menti". Ed un precedente recente incoraggerebbe in tal senso. Anche Juve Stabia-Manfredonia fu valutata dall'organismo presieduto da Tagliente al massimo livello di allerta. Una gara a rischio, che però con i dovuti accorgimenti si riuscì a disputare con la presenza di entrambe le tifoserie sugli spalti. "Spero che la tifoseria, il sindaco, la città - continua Ottavio Cutillo - facciano sentire la propria voce nelle sedi opportune (ndr: leggi Prefettura) se vogliamo finirla con queste mortificazioni. A Castellammare, quando hanno provato a punire i comportamenti violenti di una certa tifoseria, si è trovato un tessuto socio-politico che si è opposto all'onta delle porte chiuse. E c'è riuscito. Perché non provare a fare lo stesso a Cava? Si è, forse, figli di un dio minore?". Le prossime ore saranno decisive per la scelta finale. Un'altra strada potrebbe essere seguita per salvare la faccia: il "Partenio" di Avellino o il "Santa Colomba" di Benevento potrebbero ospitare le due partite, ma a porte aperte. Ci sarebbero i presupposti di sicurezza per ospitare le due tifoserie sugli spalti e sul campo uno spettacolo degno di un posto per la finale verso la C1.
Appello dei sindaci: «Lasciateci giocare a porte aperte»
Un tentativo di riconquistare quell'immagine di città civile ed ospitale che episodi recenti nel calcio hanno intaccato. Lo scorso sabato mattina, il sindaco di Cava de'Tirreni, Alfredo Messina, ha ricevuto il suo omologo di Castellammare di Stabia, Salvatore Vozza, per provare a trasformare il "caso spareggio-promozione" in una grande occasione di crescita culturale delle due tifoserie. La possibilità che le Prefetture di Napoli e Salerno neghino al pubblico l'accesso alle gradinate del "Lamberti" e del "Menti" è sempre più una realtà. I due sindaci, con al loro fianco l'assessore stabiese allo Sport, Corrado, il consigliere metelliano incaricato allo Sport, Adinolfi, il presidente della Juve Stabia, D'Arco, il direttore sportivo aquilotto, Dionisio, ed il consulente del presidente Cutillo, Brunetti, hanno emesso un comunicato congiunto in cui auspicano da parte delle autorità di pubblica sicurezza una decisione nel segno dello sport e non solo della repressione. «Gli spareggi per la promozione devono diventare un'occasione per le nostre realtà cittadine - hanno sottolineato i due sindaci - di mettere da parte il campanile, per far trionfare lo sport. Ci auguriamo che i prefetti decidano di darci un'ultima chance per dimostrare la nostra sportività, facendo disputare le partite a porte aperte e nei loro contenitori naturali. Siamo consapevoli del clima difficile che si potrà vivere, ma confidiamo nel senso di responsabilità dei nostri tifosi in un momento in cui tutta l'Italia ci guarderà». Stamani, intanto, appuntamento decisivo dai prefetti di Napoli e Salerno per il destino delle due gare di play-off.
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