Tu sei qui: Economia e TurismoCavese in finale, C1 più vicina
Inserito da (admin), lunedì 6 giugno 2005 00:00:00
Una prestazione impeccabile proietta la Cavese nella doppia finale dei play-off contro il Gela. La Juve Stabia, invece, è costretta a dire addio ai sogni di gloria in un pomeriggio strano, carico di tensione in campo ed in tribuna, dove gli spettatori presenti sembrano molti di più rispetto a quelli consentiti in occasione di partite a porte chiuse (a derby iniziato saranno controllati tutti i presenti). La squadra del tandem Pidone-Campilongo, ben disposta in campo e soprattutto con una marcia in più, sfrutta a dovere la vittoria di misura conseguita a Sora. Alla Juve Stabia basterebbe vincere con un solo gol di scarto, ma il risultato non si sblocca e così, con il trascorrere dei minuti, si perde anche la lucidità. Sul piano atletico, poi, i gialloblù soffrono la freschezza degli avversari. Sulle corsie laterali si gioca quasi a senso unico. Ed anche a centrocampo, ad eccezione dei primi 20 minuti, a prevalere è la Cavese. Giusto il tempo di prendere le misure ad Andreulli ed il gioco è fatto. Tatomir e Pagano, supportati dagli esterni Schetter e Folino, riescono ad imbrigliare la manovra avversaria, anche se non sempre è possibile evitare i brividi a Mancinelli. In difesa Mari, stabiese doc (così come Alfano), e Panini riescono, seppure con difficoltà, a contenere gli assalti di Sibilli, Ambrosi e Castaldo, un autentico guerriero. Il contropiede, l'arma preferita da Campilongo, che a Frosinone è di casa per averci giocato, viene affidato a Schetter e Galizia. Ma a spegnere definitivamente le speranze della Juve Stabia sono l'inserimento di Cipriani al centro della difesa ed il dirottamento di Panini sulla corsia di destra avanzata, al posto di Folino. Il derby parte sotto il segno della tensione. Che qualcosa stia succedendo lungo l'angusto corridoio che conduce in campo lo si intuisce dalle urla che si sentono anche in tribuna, dove la situazione poi rischia di degenerare. Sul manto erboso Pagano ed Armellini si punzecchiano. Volpecina, figlio d'arte, cade a terra dopo aver ricevuto un pestone. Si rischia la rissa, ma il buon senso prevale. Il match comincia con 10' di ritardo. La Juve Stabia parte con il piede sull'acceleratore: Ambrosi, dopo 22 secondi, per un soffio non riesce a deviare il cross di Sibilli. La replica della Cavese arriva poco dopo, con un tiro di Schetter che Mancini, con Armellini fuori causa, respinge sulla linea di porta. La Juve si riprende subito e comincia a dominare: Castaldo (6') ed Ambrosi (8') sfiorano il vantaggio. Castaldo, poi, al 14' reclama un rigore. Dal 20', con la punizione di Piacentino bloccata in due tempi da Armellini, la musica cambia. I gialloblù, che al 26' ci riprovano con Castaldo (respinta di Mancinelli), cominciano a soffrire e si espongono al contropiede avversario. Armellini e la traversa si oppongono a Schetter (31') e Galizia (34'). Nella ripresa chi attende una Juve Stabia all'assalto resta deluso. La partita continua a farla la Cavese. Ed anche dopo la girandola di sostituzioni la musica non cambia. Galizia (16') e Panini (45') costringono Armellini agli straordinari, ma sul fronte opposto si fa fatica a rendersi pericolosi. Al termine festa per gli spettatori giunti da Cava, lacrime e malori sulla sponda gialloblù.
Cutillo entusiasta: «Una prova super. Ora pensiamo al Gela»
Il presidente Ottavio Cutillo è soddisfatto. La qualificazione lo ripaga della delusione di non aver potuto disputare il match d'andata al "Lamberti" per motivi di ordine pubblico: «Abbiamo giocato una grande gara. Siamo arrivati ai play-off in una condizione fisica strepitosa. I programmi ci hanno dato ragione, anche se la Juve Stabia è stata un'avversaria difficile». Cutillo, poi, torna sulla decisione delle Prefetture: «Un peccato, bisognava evitarlo. Sono state danneggiate entrambe le società. Comunque, se all'andata avessimo giocato a Cava, credo che avremmo vinto con un risultato più rotondo. Ora voglio pensare al Gela e parlare solo di calcio». Sorridente anche il tecnico Salvatore Campilongo: «Contro il Giugliano è stato detto che eravamo cotti, ma oggi abbiamo dimostrato che non è così. Ci siamo preparati bene per i play-off. La qualificazione è meritata, questo risultato ci va stretto. Comunque, merito alla Juve Stabia, una squadra forte e quadrata». E la gara? «Abbiamo sofferto nei primi 20 minuti, poi siamo riusciti a prendere le misure e ad imporre il nostro gioco. Il loro 4-3-3 è stato più dinamico rispetto alla gara d'andata. Non abbiamo capito subito che bisognava pressare Andreulli». Indovinata anche la scelta della ripresa di schierare Cipriani al centro della difesa, dirottando Panini sulla corsia di destra: «Non l'ho inserito all'inizio perché non giocava da tre domeniche e volevo riconfermare la squadra che aveva fatto bene ultimamente. Non ha deluso le mie attese. Bravi anche Mari ed Alfano, due stabiesi, che hanno risposto alla grande alle critiche». Ora c'è la finale con il Gela, che avrà il vantaggio di giocare in casa la partita di ritorno. «Non mi piace fare calcoli - conclude Campilongo - la promozione ce la giocheremo in 180 minuti». Deluso Nello Di Costanzo, tecnico stabiese: «Provo molta amarezza. I calciatori hanno profuso tante energie e giocato con il cuore. Purtroppo, con il trascorrere dei minuti abbiamo pagato la frenesia di dover segnare e perso la lucidità. Abbiamo provato diverse volte a fare gol, ma alcuni errori di mira e la bravura della difesa avversaria ci hanno frenato». Pesa aver perso il campionato per 1 solo punto. Il rush finale, tra l'altro, è stato pagato a caro prezzo: «Ci ha condizionato la stanchezza, anche se sono convinto che, giocando sul nostro campo, sarebbe finita diversamente. La Cavese, comunque, ha meritato la qualificazione».
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