Tu sei qui: Economia e TurismoCavese in caduta libera
Inserito da (admin), lunedì 9 maggio 2005 00:00:00
Una vittoria fortemente voluta dal Giugliano, messa in discussione solo nei minuti finali, quando un'incredibile ingenuità difensiva ha riaperto un discorso che poteva essere chiuso con largo anticipo. Il Giugliano incamera 3 punti, conquista il 4° posto e comincia a sognare il gran colpo. Potenza di un derby giocato con sagacia tattica e determinazione, contro un avversario che continua la sua caduta libera in classifica (dal 1° al 5° posto nel giro di poche settimane). La Cavese soffre, ormai non sa più vincere e soprattutto convincere. L'aver tenuto a riposo precauzionale elementi del calibro di Scichilone, Schetter, Tatomir e Panini (tutti reduci da infortuni), dando spazio ad alcuni giovani (su tutti il portiere Carotenuto, non sempre convincente), non può costituire un alibi, anche se la politica di Campilongo (ieri squalificato) e Pidone è giustificata dalla volontà di arrivare ai play-off in condizioni ideali. I tifosi ormai sembrano stufi. E non è un caso che la settantina di sostenitori giunta da Cava de'Tirreni, senza neppure uno striscione, abbandoni lo stadio dopo appena 20' di gara. Il Giugliano, che dinanzi alle telecamere di Raisat non perde un colpo, parte con il 4-3-1-2, con Vives, spentosi alla distanza, chiamato a supportare Perna, non sempre brillante, e Mancino, che sulla corsia di sinistra manda in tilt la difesa avversaria, ed in particolare Cipriani, che su di lui commette due falli: il primo costato il rigore (31'), il secondo (una gomitata segnalata dall'assistente) pagato con l'espulsione (35'). E quando Porta si accorge che a destra non si spinge e, soprattutto, si subisce l'iniziativa avversaria, in particolare di Barone, si procede al primo cambio in corsa: Fonseca, entrato al posto di Vallefuoco (25'), scambia la posizione con Franzese, che retrocede lungo la stessa corsia. Una mossa che mette in difficoltà la Cavese, che con Marchano e Galizia spesso viene fermata in fuorigioco, grazie all'accorta regia di Migliaccio. Cejas, poi, a centrocampo è superlativo: conquista e smista palloni, macina chilometri e tampona la manovra avversaria, affidata a capitan D'Amico ed Alfano. I padroni di casa pigiano il piede sull'acceleratore sin dalle battute iniziali: Mancino (1' e 12') e Vives (8') provano a sbloccare il risultato, che poi Gragnaniello difende deviando in angolo (16') la conclusione di Marchano. Al 31' la svolta: Mancino, dopo essersi liberato di Cipriani, finisce a terra. È rigore. Dal dischetto realizza Perna, il re del gol del girone, all'asciutto dall'inizio di marzo. La Cavese, costretta a giocare in 10 per l'espulsione di Cipriani (35'), replica solo nel finale di tempo, con la punizione di Barone (39') ed il tiro di Alfano (45'). Nella ripresa, ad eccezione del colpo di testa di Cirillo (5'), si vede soprattutto il Giugliano. L'assedio alla porta di Carotenuto è evidente. Gaveglia, dopo i precedenti tentativi di Perna (1') e Fonseca (7'), indovina il raddoppio (9'), complice un difettoso intervento del portiere. Il Giugliano non si ferma e punta sul contropiede per chiudere il match. Ma gli errori di precisione ed i salvataggi di testa di Moccia (al 17' su conclusione di Fonseca) e di Mari (al 27' su Perna), aiutato dalla traversa, negano il gol del tris. A regalare l'ultima emozione è Galizia, che al 43', complice un errore difensivo, di testa accorcia le distanze. Il derby si conclude (47') con l'incredibile errore di Del Grande, che sotto porta fallisce una facile occasione.
Pidone accusa l'arbitro: "Inesistente il calcio di rigore"
Il Giugliano batte la Cavese dell'ex Campilongo e la aggancia al 4° posto in classifica. «Abbiamo sciupato diverse palle gol - ammette l'allenatore Porta - una specie di rilassamento generale. I calciatori sono stati traditi dalla troppa sicurezza. Nei play-off non dobbiamo commettere simili errori. Domenica si va a Ragusa, contro una squadra già condannata ai play-out. Per confermarci nella 4ª posizione dobbiamo conquistare l'intera posta in palio». Importante il risultato di oggi tra Rende ed Juve Stabia per conoscere l'avversario da affrontare il 29 maggio nella partita inaugurale degli spareggi promozione. La Cavese, scesa in campo con una squadra priva di molti titolari, esce a testa alta dal derby. Il rigore e l'espulsione di Cipriani non vanno giù ai metelliani. A finire sul banco degli imputati l'arbitro ed il guardalinee Taiano. «Abbiamo giocato i primi 35 minuti alla grande - sentenzia l'allenatore Pidone - poi siamo stati puniti per un rigore che non c'era ed un'espulsione decretata dal collaboratore di linea, distante dall'azione una sessantina di metri. Continua il nostro momento-no. Speriamo di avere maggiore fortuna nelle gare dei play-off. Agli spareggi promozione arrivano le migliori 4 formazioni del campionato». Il cavese Cipriani, autore del rigore su Mancino ed espulso pochi minuti dopo per un fallo sempre sul 9 gialloblù, non si dà pace: «Ho la coscienza a posto, ma sono molto arrabbiato. L'ho appena toccato e Mancino è finito a terra. L'arbitro ha fischiato subito il rigore. Sull'espulsione, poi, ho protetto la palla. Il direttore di gara era vicino all'azione e non ha detto nulla. Su segnalazione del guardalinee, il signor Forconi ha estratto il cartellino rosso».
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