Il Portico Costiera Amalfitana

Vittoria doveva essere e vittoria è stata. La Cavese cancella la beffa di Sassuolo, supera il Venezia, una squadra di prima fascia, si allontana dalla zona play out e scongiura la crisi. Un gol per tempo, successo limpido, meritato, confortante in vista della doppia trasferta con Foggia e Monza. Papagni ripropone il modulo con la diga centrale, composta da Riccio ed Alfano, davanti ai 4 difensori. Alle spalle dell'unico attaccante vero, Sorrentino, le 3 mezze punte Tarantino, Giampaolo e De Giorgio sono chiamate ad illuminare con l'ultimo passaggio. Squadra equilibrata, che soffre poco o nulla in fase difensiva, nonostante D'Adderio schieri il suo Venezia con tanti elementi dalle caratteristiche offensive: a supporto di Veronese ci sono il promettente Antenucci e l'esperto Poggi e c'è Mateos che prova a spingere dalla parte di Nocerino. Tanto movimento degli ospiti, scambi di posizione, triangolazioni nello stretto: tanto lavoro per nulla, nel senso che il Venezia non libera mai l'uomo al tiro. E questo va a merito della Cavese, priva di molti titolari in difesa, tanto è vero che Papagni è stato costretto ad inventarsi Panarelli centrale difensivo, in coppia con Farina.

Più incisiva la Cavese, sicuramente più concreta, in una partita nella quale sa di non poter fallire. In quanto a motivazioni i ragazzi di Papagni dimostrano di averne tantissime, con Alfano e Riccio, i migliori con Farina, a dare l'esempio: in mezzo al campo lottano, recuperano palloni e rilanciano le azioni. La prima palla gol arriva al 7': buona trama in linea, si contano almeno 5 passaggi di fila, la palla arriva a Tarantino che dal limite prova con il sinistro a giro, bravo Lotti ad allungarsi e deviare in angolo. Il gol arriva al 28': De Giorgio la dà a Sorrentino che prova dal limite, un rimpallo fortuito libera Giampaolo davanti al portiere, il tiro, in verità un po' sporco, s'infila sul secondo palo. Sulle ali dell'entusiasmo la Cavese riparte con decisione (30'), ma un'iniziativa di Tarantino si perde sul più bello. Poco altro fino all'intervallo se non l'infortunio di Giampaolo, costretto a lasciare il posto al rientrante Aquino, che si posiziona al fianco di Sorrentino e così ad inizio ripresa la Cavese passa al 4-4-2.

Dura poco, perché Aquino si fa male di nuovo ed al suo posto entra Porro, con la Cavese che si sistema con 5 centrocampisti ed un'unica punta. Il pallino del gioco passa decisamente al Venezia, che guadagna campo e tiene a lungo il possesso. Ma il tentativo più pericoloso è un tiro dai 30 metri di Antenucci (10' st), che sfiora l'incrocio dei pali di Criscuolo. La Cavese se ne sta rintanata e regge, tra l'altro evitando di farsi schiacciare nei pressi della propria area. Ma la squadra non riparte mai e così si finisce un po' in affanno. Al 31' è Poggi ad impegnare Criscuolo con una punizione indirizzata sotto l'incrocio. Papagni toglie Sorrentino, la punta centrale, ed inserisce Favasuli, con De Giorgio più avanzato. Al 40' proprio De Giorgio chiude la partita: cercato in profondità da Porro, con un ottimo movimento fa fuori Oscar Brevi e poi con un tocco beffa Lotti in uscita. Al 43' superparata di Criscuolo su tentativo ravvicinato di Fornaio. Si finisce con il "dale boca" dei tifosi, il coro che impazza su internet, quello dei giorni vincenti della Cavese.

Papagni guarda avanti: «8 gare decisive»
Aldo Papagni preferisce mantenersi cauto nonostante la vittoria, anche se non esclude del tutto la possibilità di un reinserimento nella zona play off. «Mancano 8 partite, giochiamocela fino alla fine», ha detto il tecnico. Papagni distribuisce meriti a tutti, mettendosi lui in secondo piano. «Sono da poco qui a Cava, ho trovato già un gruppo predisposto a fare bene. Abbiamo dimostrato di essere alla pari di tutti gli avversari. A Sassuolo ci è andata male solo per il risultato, con il Venezia è arrivata la vittoria». Lavoro e sacrifici, questo il credo di Papagni. «Senza sacrifici non si raggiungono risultati - dice il tecnico di Risceglie - conta moltissimo il lavoro durante la settimana. Poi, se a questo si aggiungono il carattere e la grinta, diventa tutto più facile. Adesso c'è la partita di Foggia che incombe, dovremo gestire le numerose assenze tra infortuni e squalifiche». Assenze numerose già contro il Venezia, con l'emergenza difesa. Papagni spiega così le sue scelte: «Ho preferito mettere Panarelli al centro, quanto meno ci dava centimetri e mi permetteva di tenere Frezza più alto. Tutto sommato è andata bene. Può essere un esperimento utile anche per il futuro, mancandoci Cipriani e Geraldi». Il nuovo stop di Aquino lo commenta così: «Lo staff medico me lo ha consegnato che stava bene, purtroppo si è fatto male subito».

Giampaolo: «Che gioia il primo gol a Cava»
A fare da apripista verso i 3 punti il calciatore che meritava di più la soddisfazione del gol. Federico Giampaolo ha potuto gioire per la prima marcatura realizzata davanti al proprio pubblico. Freddezza ed esperienza nell'azione del vantaggio. «Ho visto quella palla e non ho fatto altro - sottolinea Giampaolo - che controllarla e metterla alle spalle di Lotti. Molto più bello e liberatorio per me l'abbraccio simbolico con i nostri tifosi. Volevo questo gol casalingo e lo cercavo da tempo. Spero che in queste altre 8 partite che mancano al termine della stagione posso ancora dare un contributo importante alla squadra». Una stagione dai toni chiaroscuri, la sua. «Non è stata la migliore annata della mia carriera. I vari infortuni e qualche cambio tattico di troppo non mi hanno permesso di esprimermi come desideravo. Ora devo dire grazie a Papagni. Ha capito che solo con la continuità uno come me può crescere nella condizione». Dalla gioia del gol all'infortunio, che l'ha costretto alla sostituzione, il passo è stato breve. «Per fortuna nulla di grave. Come vedete, sono di nuovo in piedi dopo aver assorbito una botta fortissima. E viste le assenze di altri colleghi di reparto per Foggia, spero proprio di tornare al lavoro da martedì senza ulteriori problemi».

Nella prossima trasferta mancheranno per squalifica il portiere Criscuolo e l'attaccante Sorrentino. Quest'ultimo è visibilmente dispiaciuto: «Venivo dalle 2 giornate di squalifica di Verona e mi ero ripromesso di non cadere più nelle provocazioni. Purtroppo, l'arbitro è stato molto fiscale nell'occasione del giallo alla fine del primo tempo. E mi ha tirato fuori dai giochi per la trasferta di Foggia. Per fortuna in questa Cavese, come ha testimoniato Panarelli nel ruolo di centrale difensivo, c'è un gruppo capace di grande duttilità».

Solo nelle prossime ore si saprà qualcosa in più, invece, sulle condizioni di Peppe Aquino. Lo sfortunato attaccante, lanciato nella mischia in sostituzione di Giampaolo, si è dovuto fermare poco dopo una decina di minuti della ripresa per un nuovo risentimento muscolare. Era rientrato nel gruppo proprio alla vigilia del match dopo un mese di stop. Una vera e propria maledizione, quest'anno perseguitato dagli infortuni. Tra le lacrime è uscito dal campo ed a consolarlo ci hanno pensato un po' tutti, il diesse Dionisio ed il dirigente accompagnatore Virno in testa. Raggiante invece Pietro De Giorgio, caricato a mille: «Dedico il mio gol ai tifosi, che mi amano e che mi stimolano. È stato meraviglioso mettere il sigillo alla vittoria contro il Venezia. Ma sono ancor più contento perché l'arbitro, in altre occasioni molto fiscale, mi ha graziato nella stessa occasione. Se mi avesse ammonito per l'esultanza avuta dopo il gol, mi avrebbe fatto saltare Foggia. Io, invece, lì voglio esserci. Magari per fare il gol dei 3 punti».