Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, funziona la cura Papagni
Inserito da (admin), lunedì 11 febbraio 2008 00:00:00
Torna alla vittoria tra le mura amiche dopo quasi 3 mesi la Cavese. Inaugura così nel migliore dei modi il doppio turno casalingo a disposizione. Contro la Pro Patria domina a lungo, soffre il ritorno ospite, ma alla fine incamera 3 punti importantissimi per la salvezza anticipata. La cronaca della partita si apre subito con il clichè annunciato. A dar man forte agli aquilotti il favore di vento. Tarantino al 2' dal calcio d'angolo complica la vita ad Anania. 10 minuti più tardi è anticipato sotto porta Aquino, su assist di De Giorgio. Si fa vedere la Pro Patria al 18': errore in disimpegno di Geraldi, che regala palla a Rosso, la fucilata finisce alta sulla traversa. Poi è solo Cavese. Al 21', 23' e 24' protagonista ancora Tarantino. Nella prima azione mette in azione Porro, che spara alto. Nella seconda gira a volo un palmo sull'incrocio dei pali un assist di Frezza dalla sinistra. Infine, innesca in corsa splendidamente De Giorgio, che però conclude male. Il muro umano erto da Marco Rossi resiste. Alla mezzora contropiede di Aquino, che tira in diagonale, ma provvidenziale è la deviazione in angolo di Francioso. Chiedono la punizione a due in area gli aquilotti al 34' per un retropassaggio di Francioso bloccato da Anania, ma Di Francesco opta per l'involontarietà. Tarantino è ispirato. Ed al 43' pennella per la testa di Aquino nel cuore dell'area bustocca. Miracolo di Anania sulla sua incornata che chiude il primo tempo.
La ripresa regala subito grandi emozioni. Al 1' punizione dal limite a favore della Cavese per un fallo di mani di Francioso. Tarantino beffa tutti con un tocco corto per l'accorrente De Giorgio, che entrato in area impallina Anania. Esplode la gioia del pubblico aquilotto. Ma la Cavese non riesce a gestire il momento favorevole. Al 4', infatti, regala una punizione sulla trequarti, che Trezzi è lesto a sfruttare con un colpo di testa che Criscuolo riesce solo ad accompagnare in fondo al sacco dopo un balzo felino. Il pareggio ospite potrebbe essere una mazzata sul morale della squadra di Papagni. Invece a testa bassa ripartono i metelliani ed al 9' vanno di nuovo in gol. Riccio approfitta di un rimpallo al limite dell'area di rigore lombarda e si invola dalle parti di Anania. Il tocco sotto lo scavalca e finisce in rete. Insistono i giocatori di casa ed al 20' si affidano al solito De Giorgio ed al suo piedino per portare pericoli dalle parti di Anania. La sua punizione è con difficoltà deviata in angolo dall'estremo difensore bustocco.
La Pro Patria prova a trovare il pareggio al 27', ma la testa di Francioso gira poco alto sulla traversa una punizione guadagnata dai suoi sulla trequarti. Insistono i bustocchi. Al 32' ci vuole un super Criscuolo per opporsi ad un'incornata nel cuore dell'area aquilotta di Ardemagni. Soffre la Cavese, la difesa è in affanno. Ma in contropiede potrebbe far male al 40' con De Giorgio, che però spara alto. Al 42' ultimo sussulto degli ospiti con Gasparello che però spreca, mettendo sul fondo una palla che crea solo un grande brivido al pubblico di fede biancoblù. Sull'ultima palla scodellata nel mucchi da Vecchio e compagni, che finisce sul fondo, si chiude la sfida con la vittoria aquilotta. Il bottino pieno mancava dal 25 novembre dello scorso anno (Cavese-Lecco 3-0).
Papagni: «La nostra forza è nel collettivo»
È festa grande per gli sportivi aquilotti. Torna il sorriso sui loro volti anche al termine di un incontro casalingo. Una gioia che mancava da oltre 2 mesi e mezzo e che i gol di De Giorgio e Riccio hanno saputo finalmente regalare. Mancava la continuità nei risultati a questa Cavese ed ora è arrivata anche questa. La vittoria avvicina la formazione aquilotta alla salvezza anticipata, ma soprattutto ha contribuito a rinsaldare quel feeling con il nuovo tecnico metelliano. La bravura di Aldo Papagni è stata questa. Valorizzare dal primo minuto della sua nuova esperienza tecnica il collettivo. Rimettendo in gioco tutti, i "buoni" ed i "cattivi" delle due precedenti gestioni Cioffi ed Ammazzalorso ed i nuovi arrivati nella campagna di riparazione di gennaio. Il cocktail sta riuscendo nel migliore dei modi. Aldo Papagni è particolarmente soddisfatto di quello che si è riusciti a fare in questo mese di lavoro insieme. Il collettivo l'arma sulla quale vuole puntare. Miracoli non ne promette. «Il sacrificio, il lavoro, l'abnegazione. Frasi fatte? No, nel calcio se non si suda e si lavora duramente - spiega il tecnico di Bisceglie - durante la settimana, se non si preparano le sfide con scrupolo quasi maniacale, non si va da nessuna parte. Noi ci stiamo riuscendo. Ma attenti tutti a non perdere di vista l'umiltà, che è sempre necessaria per raggiungere qualsiasi traguardo».
Era la domenica anche del dopo-polemiche di Verona, della settimana di tribolazioni di molti tifosi e dei presunti soprusi subiti per mano delle Forze dell'Ordine venete. C'era anche chi aveva messo in preventivo persino uno sciopero del tifo in segno di protesta per quelle violenze subite. Bene, è stato smentito clamorosamente dai fatti. Erano le solite voci dei soliti denigratori. La Curva Sud si è rivelata dal primo all'ultimo minuto della sfida il punto di riferimento del tifo aquilotto. È stata ancora più calda delle passate partite interne. Ancora più capace di trascinare verso la vittoria i giocatori in campo.
Una vittoria del popolo sportivo. Una vittoria che i ragazzi hanno dedicato ad uno di loro, purtroppo scomparso alla vigilia del match per un brutto male. Enzo Criscuolo, il portiere della Cavese, lo ha voluto ricordare anche al termine della partita, dedicandogli quella straordinaria parata che ha evitato la seconda capitolazione della squadra sul colpo di testa ravvicinato di Ardemagni. Ed indirettamente ha messo il sigillo alla vittoria. «I miei compagni autori delle reti si sono dedicati a vicenda i loro gol. Io posso dedicare una mia parata. E lo faccio alla memoria di un amico purtroppo prematuramente scomparso. Il mio pensiero va ora a Peppe Pesante, fratello della nostra segretaria Angela. Siamo cresciuti insieme ed in questo momento di grande gioia ed euforia per tutto il nostro gruppo voglio, invece, pensare anche al dramma che vive la sua famiglia, colpita così duramente nel suo affetto più caro».
La corsa liberatoria di De Giorgio e Riccio, dopo i loro gol, sotto le reti di recinzione, l'abbraccio finale simbolico con i propri sostenitori. Questi i segni di un feeling sempre più saldo tra squadra e tifosi. Che Aldo Papagni esalta: «È una tifoseria fantastica. Non è retorica la mia. È un privilegio allenare e giocare per questo pubblico. Le emozioni che trasmette sono straordinarie. Le scariche di adrenalina che sanno regalare ai giocatori quei cori ci aiuteranno a raggiungere grandi traguardi».
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